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The Burning Bright: Ritorno agli Eighties

The Burning Bright si butta a bomba nel ripescare a piene mani un certo e ben codificato immaginario thriller USA anni ’80.

Una tigre, un uragano, poche pressioni produttive e un’orgogliosa resistenza allo stradominio della CGI: Carlos Brooks (Quid Pro Quo) e il suo Burning Bright promettono di riportare il thriller alla sua più squisita e sanguigna radice ottantiana…

Nato come piccolo progetto dall’evidente, limitata destinazione home video, The Burning Bright ha iniziato il proprio decollo dal momento in cui la Lionsgate ha acquistato i diritti per la distribuzione casalinga, concedendo al progetto una massiccia esposizione mediatica negli ambienti che contano e la presenza in alcuni importanti festival, FrightFest 2010 su tutti, ottenendo in generale lusinghieri feedbacks un po’ ovunque. La pellicola graviterà intorno alla figura della ventenne Kelly, che svegliatasi nel cuore della notte a causa di un violentissimo uragano, scopre di essere tutt’altro che da sola: una spaventosa tigre si aggira famelica lungo i corridoi della casa. Intrappolata all’interno di una casa sigillata a causa dell’uragano e senza nessuno a cui chiedere aiuto, Kelly si ritroverà a dover combattere per la propria vita e quella del fratellino Tom in un insostenibile crescendo di tensione.

Tutt’altro che un progetto dalle spinte innovative, The Burning Bright piuttosto si butta a bomba nel ripescare a piene mani un certo e ben codificato immaginario thriller USA anni ’80, dove ai plot non era certo richiesta una ferrea coerenza, quanto la capacità di ragionare in funzione delle logiche e delle dinamiche della tensione, vero e unico motore di tutto il progetto. In The Burning Bright avremo a che fare con un’intrigante ventenne, un uragano, una tigre del Bengala in libera uscita e un ragazzino autistico: un’evidente e pacchiana esagerazione nell’accumulo degli ingredienti che, se da una parte non può che far storcere qualche naso, dall’altro ha messo parecchia carne a disposizione del regista, che si è ritrovato a giostrare quest’abbondanza di elementi assolutamente reali e a digiuno di CGI all’interno delle quattro mura di casa della protagonista Briana Evigan (S.Darko), che a proposito ha dichiarato: “Ho preteso che a muoversi all’interno dei corridoi di casa fosse una vera tigre del Bengala, era una condizione fondamentale affinché si potesse far calare sulla pellicola il giusto mood. Mai sentito parlare di qualcuno intrappolato all’interno di casa propria in compagnia di una tigre! La presenza del fratello autistico del mio personaggio – che, tutt’altro che collaborativo, non reagisce agli stimoli della sorella, urla, non percepisce il pericolo rappresentato dalla belva – la mette in una posizione ancora peggiore“.  L’attrice poi chiosa “E’ tutto incentrato sulla tensione, ci sono davvero pochissimi elementi gore, tanto che la visione della pellicola è stata vietato oso ai minori di 13 anni non accompagnati“. Pronta per l’esordio home video a partire dal prossimo 16 agosto, al momento The Burning Bright si sta facendo conoscere al pubblico grazie a una manciata di immagini e a un trailer parecchio intrigante.

httpv://www.youtube.com/watch?v=7s2l4JGdPm8

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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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