Fantasmi Il Messaggero

Il Messaggero

In questo senso Il Messaggero è una pellicola a rischio zero, intrattenimento horror confortante nei suoi confini ben definiti, con un minimo di ritorno economico garantito.

1987: la famiglia Campbell si è appena trasferita in un grande villa vittoriana nel Connecticut per agevolare le cure del giovane Matt, malato di cancro. Ma quello che ad una prima, frettolosa valutazione si prospettava come un buon affare immobiliare, nasconde un passato inquietante e oscuro, l’indelebile impronta lasciata tra quelle pareti da pericolosi e macabri esperimenti con il regno degli spiriti effettuati dall’allora titolare delle locali pompe funebri tramite le capacità medianiche del giovane figlio Jonah.

Ma durante l’ultima seduta qualcosa va storto, ed entità che non dovrebbero appartenere a questo mondo restano intrappolate all’interno delle mura della futura casa Campbell, pronte a palesare tutti i propri infiniti tormenti ai prossimi ospiti della loro prigione.

Di Peter Cornwell si erano nei fatti perse le tracce fin dal 2003, dai tempi del suo esordio nel mondo del cortometraggio con le divertenti horror-animazioni di Ward 13. Sei anni e qualche esperienza con i serial TV dopo, la macchina sembra averci riconsegnato un regista decisamente più inquadrato ma altrettanto solido, di sostanza e robusta classicità, certo non portato a chissà quali ardite svisate registiche ma solido e capace. E’ sostanzialmente questa l’immediata impressione che deriva dal suo esordio assoluto nel campo del lungometraggio, quel Il MessaggeroThe Haunting in Connecticut il titolo originale – che ha riscosso un discreto feedback oltreoceano e qualcosina è riuscito a raggranellare anche nel deserto cinematografico dell’estate italica. In questo senso Il Messaggero è una pellicola a rischio zero, intrattenimento horror confortante nei suoi confini ben definiti, con un minimo di ritorno economico garantito ed imbastito attorno ad una sceneggiatura – della coppia Adam Simon/Tim Metcalfe – che sembra cucita addosso alle classicheggianti caratteristiche registiche di Cornwell, una ghost story d’infestazione che più tipica non si può.

Una volta tanto però, classico non fa rima con banale, tantomeno con paraculo, perchè se la sostanza de Il Messaggero a fine proiezione si rivelerà essere quella facilmente prevedibile e prevista, la sua ora e mezza di crescente attività paranormale scorre piacevolmente ed in maniera naturale, accompagnata per mano – come già detto – da un’ accoppiata sceneggiatura/regia che non brilla certo per protagonismo ma che dimostra di sapere il fatto suo. Innanzitutto perchè i fantasmi di questa vicenda non sono solo quelli eterei ed ectoplasmatici che abbiamo imparato a conoscere in mille e una storie dell’orrore, ma anche – e qui sta l’improvvisa ed inaspettata tridimensionalità della pellicola – quelli umani dell’incomunicabilità affettiva, dell’alcolismo, di banalissime quanto devastanti difficoltà economiche: ben lungi dal volerne fare un trattato sociologico, le tante sfaccettature con cui sono modellate le dinamiche interne alla famiglia Campbell sanno conferire profondità e credibilità alla narrazione. E’ su questo contesto che va innestandosi la componenente più propriamente orrorifica di tutta la vicenda dove, come da certa, nobile tradizione, è la casa stessa ad essere soggetto/oggetto dell’attività paranormale, in un crescendo di epifanie che lenta ma inesorabile travalica i limiti temporali per portare a galla il misterioso filo nero in grado mi mettere in comunicazione Matt – il bravo Kyle Gallner (Trunk) -, il fu Jonah e la moltitudine di presenze che infestano l’abitazione. Una possessione che si fa forte di un comparto scenografico ed effettisco piuttosto efficace: che si tratti di scarificazione medianica o fumosi poltergeist in computer grafica, sono le piuttosto ricercate scelte estetiche a conferire sufficiente personalità a dinamiche da haunted house movies di fatto trite e ritrite e sfruttate fino all’osso. Scorrevole, ben orchestrato e discretamente adrenalinico, Il Messaggero è una di quelle pellicole che certamente non faranno la storia ma inquietano e scuotono quanto basta, in tempi di vacche magre come questi. Soprattutto perche, come ci ricordano dalla Lionsgate, quella della villa vittoriana nel Connecticut è una storia indiscutibilmente vera.

Il Messaggero (USA, 2009)
Regia: Peter Cornwell
Sceneggiatura: Adam Simon & Tim Metcalfe
Interpreti: Kyle Gallner,Virginia Madsen,Elias Koteas,Erik Berg,Martin Donovan
Durata: 92 min.
Distribuzione: Falcom Media

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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