Action Zombi 3

Zombi 3

Siamo davanti a un cult che cresce ogni anno di più e che contamina, come un morbo, i più disparati film recenti.

Un gruppo di militari in licenza si troverà a fronteggiare una nuova minaccia in un Paese del Terzo mondo: un virus ha trasformato le persone in morti viventi con l’impulso di uccidere. Dovranno combattere contro questi mostri, ma anche contro un esercito che tende a sotterrare con il sangue i propri errori.

Esiste un certo disprezzo da parte dei fan nei confronti di Zombi 3 girato su carta da Lucio Fulci e in realtà prodotto frankenstein a tre mani con la complicità del duoFragasso/Mattei. Parlarne male in effetti può essere semplice in virtù del fatto che l’opera a livello tecnico e narrativo non è assolutamente ai livelli del periodo d’oro fulciano, quello dei vari Paura nella città dei morti viventi,L’aldilàQuella villa accanto al cimitero.  Eppure Zombi 3 non è prodotto disprezzabile, anzi è in attesa di una rivalutazione in quanto opera inventiva e anticipatrice di umori futuri. Non si sta di certo parlando dell’opera magna della carriera di un grandissimo regista come Fulci, ma di certo Zombi 3 non è il mostro maleodorante ritratto dai più. Di sicuro non era un film amato dal suo stesso autore che per vari motivi abbandonò a se stesso l’opera carico di amarezza verso un’operazione, a sua detta, bassissima e verso l’operato dello sceneggiatore Fragasso (epica la frase fulciana “Faceva un gran fracasso, ma non capiva un cazzo”). Poi gli aneddoti sono davvero molteplici e cambiano a seconda di chi li racconta, ma di certo resta che il girato di Lucio Fulci era immontabile, troppo lento e sfilacciato. Fonti sicure lo vogliono, non più lungo di 50 minuti. La situazione era precipitata giorno dopo giorno con un Fulci provato da una malattia che gli aveva ingrossato la pancia e con le piccole ripicche nei confronti del suo sceneggiatore (pagine di copione strappate se il regista non aveva i mezzi per girarle). Il film fu salvato dal disastro proprio dalla coppia d’oro del cinema pauperistico estremo FragassoMattei, già artefici di cult del cinema bis come Virus o Rats, che si rimboccarono le maniche e ampliarono il girato originale con scene nuove per arrivare alla sudata ora e mezzo canonica. Del film, per complicare il tutto, esiste anche una versione estesa per i mercati esteri con un prologo dove uno zombi si scioglie sotto gli occhi atterriti di due scienziati. A chi scrive Zombi 3 è piaciuto sempre, anche alla sua uscita, e lo trova un lavoro scatenato e pieno di guizzi inventivi. Gli attori sono a volte cani (ma Beatrice Ring è di una bellezza quasi commovente) e le situazioni  a volte potrebbero provocare il riso involontario. Però è anche vero che se ci si abitua a una certa aria di non sense il film riesce ad appassionare.  Prima di tutto straordinari sono i colori violentissimi usati, che ricordano molto il lavoro fumettistico di Creepshow di Romero, poi l’uso affascinante dei fog che donano all’opera un’aria ancora più irreale, quasi da favola nera. Le scene memorabili sono davvero tantissime: l’attacco di uno zombi iper veloce in un benzinaio, una testa che vola addosso a un ragazzo per divorarlo o il finale ancora più plumbeo di quello romeriano di Dawn of the dead.  Non male per un film definito unanimemente “spazzatura”, che possiede un’atmosfera lovecraftiana invidiabile e che pone per la prima volta la battaglia tra morti viventi e umani in un contesto da guerriglia urbana. Di grandissimo impatto l’idea di un parto zombi (ripreso da Zack Snyder nel remake di Zombi) o l’assalto dei militari in un hotel diventato lazzaretto per moribondi. Materiale non di certo di seconda mano che fa persino dimenticare effetti speciali molte volte abboracciati o personaggi dimenticati strada facendo (gli scienziati su tutti). La sceneggiatura tanto odiata di Fragasso (e moglie non acceditata) poi neanche è così malvagia: è vero ricicla idee di altri più illustri colleghi (Dan O’ Bannon e il suo Ritorno dei morti viventi), ma lo fa con uno spirito pionieristico da Tarantino de’ noatri, masticando i diversi umori in un humus completamente diverso per come è raccontato. Lo stesso Fragasso amplificherà le intuizioni di Zombi 3 con il suo seguito, After death, da lui girato, e ancora più folle, scatenato e assolutamente geniale. Poi liberissimi di detestare Zombi 3, anche alla luce di un più compatto Zombi 2, ma credo che anche in questo caso il divertimento scatenato non mancherà. Siamo davanti a un cult che cresce ogni anno di più e che contamina, come un morbo, i più disparati film recenti. Ma è da qui che parte tutto: da una costola impazzita dei capolavori di George A. Romero.


Zombi 3

Regia: Lucio Fulci (non accreditati Claudio Fragasso e Bruno Mattei)

Interpreti: Deran Sarafian, Beatrice Ring, Ottaviano Dell’Acqua, Marina Loi

Durata: 88 minuti

 

 

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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