Il racconto, sotto forma di lungo flashback narrato il prima persona, narra delle vicende di un gruppo di tecnici in missione scientifica in Antartide.
E’ ufficiale: Guillermo Del Toro dirigerà l’adattamento cinematografico di At The Mountains of Madness, racconto lungo partorito dalla mente di H. P. Lovecraft nel 1936, e probabilmente il lavoro che meglio condensa in sè tutti i tratti salienti della fondamentale opera del genio di Providence, già fonte di ispirazione per una serie infinita di produzioni horror su celluolide, La Cosa di Carpenter in primis.
Il racconto, sotto forma di lungo flashback narrato il prima persona, narra delle vicende di un gruppo di tecnici in missione scientifica in Antartide, che il caso metterà in contatto con i Grandi Antichi, spietata civiltà aliena che colonizzò la terra milioni di anni fa.
Sono parecchi anni che Del Toro conserva il progetto nella propria agenda personale, nell’attesa di qualcuno sufficientemente coraggioso che finanziasse il tutto: a rompere gli indugi ci ha pensato la Universal che, in tandem con la Angry Films, investirà denaro sonante nella causa, in un progetto che tutto promette fuorchè l’eventualità di un di un budget contenuto. Considerate le mille attività parallele di cui Del Toro è solito circondarsi, è probabile che si possa avere qualcosa di concreto non prima del 2009. Intanto, a testimonianza del fermento immediatamente creatosi intorno alla pellicola, la scelta del regista di subordinare a questo progetto una serie di pellicole già in cantiere, Tarzan su tutte.
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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