Exploitation Grindhouse – Planet Terror

Grindhouse – Planet Terror

Rodriguez fa il pazzo e schiera, davanti ai nostri occhi, un plotone di trovate bizzarre e piacevolmente malsane affondandoci dentro con un gusto per l’eccesso che sfiora l’ingordigia.

Aspettavamo un nuovo horror di Rodriguez dai tempi del cult Dal tramonto all’alba, e siamo stati accontentati. Secondo brandello di Grindhouse tutto zombi e deflagrazioni, questo Planet Terror, dimostra che, il regista texano dal cappello facile, col cinema del terrore, ci sa davvero fare. E con questa ultima fetta di progetto viene anche recuperato un fake trailer: Machete, girato sempre dallo stesso Rodriguez (ecco spiegato il perché di tale regalo). Ma la vera sorpresa è il film: zombie-fan vicini e lontani, questo è l’horror che fa per noi, girato a puntino per titillare i bassi istinti di chi agogna sangue, sesso e trovate improponibili.

Cherry è una ballerina che si esibisce in locali di quarta categoria; una sera, rientrando in casa viene quasi investita da un gruppo di camioncini militari e rimane ferita ad una gamba. Si rifugia in una bisteccheria dagli evidenti problemi igienici dove incontra Wray, un amico ed ex ragazzo, che decide di darle un passaggio. Durante il tragitto, i due, vengono aggrediti da un gruppetto di strane persone e Cherry, svenuta, viene privata di una gamba durante l’aggressione. Wray la soccorre e l’accompagna in ospedale. La coppia di medici formata da William e Dakota Block, all’arrivo di Cherry, si ritrovano con l’ospedale invaso da una folla di persone coperte da piaghe cancrenose di natura sconosciuta. In un attimo, la situazione precipita: gli invalidi pustolosi diventano aggressivi e i sani si trasformano in un gruppetto di agguerriti combattenti, pronti a difendere e preservare la loro sopravvivenza. Dietro tutta la faccenda, sembra esserci uno strano gas proveniente dalle zone di guerra e un plotone di militari infetti molto irritati.

A prima vista, questo Planet Terror, pare un’opera più compiuta del Tarantiniano A prova di morte – che forse risente maggiormente dell’allungamento dovuto alla distribuzione extra-Americana – e così è (se vi pare). Ma Rodriguez non ha il tocco e lo stile del compare Tarantino (più onesto nella simulazione di B-movie, nella riproposizione di atmosfere e riprese di cinema da Grindhouse), in quanto, questo secondo capitolo, sembra allontanarsi un po’ dai fini dell’operazione, sbracando volentieri nello zombie-movie più moderno e adrenalinico. Per quanto la trama e le trovate, siano in linea con quelle del vecchio cinema di serie B; la regia, l’atmosfera e il ritmo, non appartengono a quei tempi, ma ai giorni nostri (e quasi ci si chiede cosa ci facciano quelle macchie e quei difetti dell’immagine ricreati ad hoc per ammiccare alle vecchie pellicole). Insomma, guardando il film di Tarantino, ci si sente veramente dentro la Grindhouse (pur non conoscendola, magicamente si subisce una sorta di illuminazione), in Planet Terror questo non avviene, e ci si trova davanti ad un film che, pur ripescando molte situazioni dai B-movie di un tempo, non sembra avere nei suoi intenti quello della simulazione. Detto questo, occorre aggiungere che, nonostante tutto, il film di Rodriguez diverte di più rispetto all’opera di Tarantino. Anzi, diciamola tutta: in quanto a spasso, è nettamente superiore.

Rodriguez fa il pazzo e schiera, davanti ai nostri occhi, un plotone di trovate bizzarre e piacevolmente malsane affondandoci dentro con un gusto per l’eccesso che sfiora l’ingordigia. Ci si abbuffa di cazzatelle meravigliose: il contrabbandiere che colleziona testicoli sotto vetro (estraendoli con arnesi raccapriccianti), il già storico fucilone-protesi, gli infetti brufolosissimi, il “talento sprecato” della dottoressa Block con le sue mitiche siringhe. Ci si diverte a ritrovare volti noti: il cameo di Tom Savini, la particina di Bruce Willis e l’amichevole partecipazione di Tarantino (che ritorna a fare lo schizzato dopo il ruolo in Dal tramonto all’alba). E infine, ci si abbandona ad un tripudio di esplosioni e splatter che fanno sempre molto piacere. Il tutto viene potato avanti da un ingrediente fondamentale, l’ironia: un umorismo chiassoso e dissacrante capace di distrarre dall’improbabilità di quello a cui si sta assistendo. Rodriguez coglie nel segno, e ci si diverte; ci si diverte di brutto.

Grindhouse – Planet Terror
2007, Usa, 105 min
Diretto da: Robert Rodriguez
Interpreti: Rose McGowan, Marley Shelton, Freddy Rodriguez, Josh Brolin, Jeff Fahey, Michael Biehn, Naveen Andrews, Stacy Ferguson, Bruce Willis.

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