Cunningham dice addio alla sua creatura nel peggior modo possibile, con una pellicola troppo distante dalla sua poetica e un villain cyborg ma scarno e debole
Jason Woorhees è come una maledizione. Puoi provare a debellarlo tutte le volte che vuoi, ma tornerà sempre a tormentarti. A quasi 10 anni di distanza dal già di per se dubbio Jason va all’inferno (1993), infatti, Sean Cunningham continua inesorabilmente a produrre il goffo franchise derivato dal suo primo film Venerdì 13 (1980), di certo non uno dei migliori film horror della storia del cinema, ma a suo modo onesto e, in un certo senso, coerente con la linea cinematografica degli anni Ottanta, affidando a James Isaac la regia di Jason X.



Se avete visto il suo precedente film “Wendigo” sapete che dal regista Larry Fessenden (Habit) ci si possono aspettare film horror che vale la pena vedere.









