Category: Cinema

Cunningham dice addio alla sua creatura nel peggior modo possibile, con una pellicola troppo distante dalla sua poetica e un villain cyborg ma scarno e debole

Jason Woorhees è come una maledizione. Puoi provare a debellarlo tutte le volte che vuoi, ma tornerà sempre a tormentarti. A quasi 10 anni di distanza dal già di per se dubbio Jason va all’inferno (1993), infatti, Sean Cunningham continua inesorabilmente a produrre il goffo franchise derivato dal suo primo film Venerdì 13 (1980), di certo non uno dei migliori film horror della storia del cinema, ma a suo modo onesto e, in un certo senso, coerente con la linea cinematografica degli anni Ottanta, affidando a James Isaac la regia di Jason X.

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To all a goodnight è una formula di saluto anglosassone che significa “Buona notte a tutti”.

Usata come titolo di questo film diretto da David Hess (sì, proprio lui, l’indimenticato Krug del cult movie “L’ultima casa a sinistra” del 1972) suona perlomeno sinistro.

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  “Io ti conosco”.

Suona come monito ineludibile, una minaccia celata da un imperativo capace di renderci nudi al cospetto dell’altro, manifesti all’indagine, al giudizio, al confronto con la verità tout court.

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Se avete visto il suo precedente film “Wendigo” sapete che dal regista Larry Fessenden (Habit) ci si possono aspettare film horror che vale la pena vedere.

Non fa eccezione questo “The last winter”, scritto dallo stesso Fessenden in coppia con Robert Leaver. Fessenden mette in scena nel territorio artico una sua personale visione dell’apocalisse, che nasce dalla somma di piccoli eventi che non sembrano, singolarmente, avere la forza dirompente che dimostrano una volta collegati tra loro.

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Pur senza pretese, Hostel 3 è un brutto horror di cassetta.

A Las Vegas una festa di addio al celibato si trasforma in un’esperienza da incuboper un gruppo di ragazzi desiderosi solo di festa, alcol e donne.Il gruppo di amici viene rapito e usato come “carne da macello” in sadici giochi di tortura,sofferenza e morte organizzati da un’oscura e potente organizzazione per facoltosiin cerca di emozioni forti e adrenalina.

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Billy è semplicemente un guardone che ti spia tutto l’anno. Che differenza c’è, dunque, tra lui e Babbo Natale?

Quando si decide di realizzare un remake di un film cult, bisogna prepararsi affrontare la cosa con i piedi di piombo. Il pubblico, infatti, avrà talmente ben presente il modello originario, da fiutare il minimo cambiamento.

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“Credo che sia fondamentale ribadire che il film non sarà quello che la gente si aspetta”.

Il sottogenere è arrivato alla prevedibile fase di saturazione, il viral marketing ha intasato la Rete di filmati sgranati e volutamente incomprensibili, falsi documenti e chi più ne ha più ne metta. Ultimo in ordine di tempo, The Devil Inside sarà in grado di aggiungere qualcosa a un formar – quello del mockumentary – così fisiologicamente ancorato a due-idee-due? Sentiamo cos’ha da dire a riguardo il co-protagonista Simon Quaterman (The Scoprion King: Rise of a Warrior)…

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Torna l’ostello in cui nessuno di noi vorrebbe essere ospitato… e il sangue scorrerà a fiumi.

La storia la conoscete: esiste, in Europa, un circolo di ricchi depravati e viziosi che riesce a provare forti emozioni esclusivamente torturando a morte giovani vittime.
L’orrore derivante dallo spargimento di sangue innocente è l’unica vera emozione che tali persone riescono a provare, e per soddisfarla hanno creato una complessa macchina della morte, dislocandone la sede presso vari ostelli sparsi in giro per il vecchio continente.

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Tratto da un noto musical di Broadway (a sua volta ispirato ad un racconto del 1846), Sweeney Todd, è un film cupo e nebbioso, una commedia funerea che affonda nel grottesco e nell’orrido mettendo al centro della scena i lati più oscuri dell’essere umano: il rancore, l’odio, la vendetta.

In una grigia Londra vittoriana, puntellata da pochi colori accesi, si consumano vicende inenarrabili, atti efferati e situazioni disgustose ma, come in uno spettacolo grand giugnol d’altri tempi, non mancano i risvolti romantici e divertenti.

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Dal 17 gennaio disponibile nelle maggiori piattaforme VOD

Era uno dei film più attesi dell’ultima edizione del Sundance Film Festival, ma ha poi ricevuto delle critiche controverse. A partire dal prossimo 17 gennaio, a quasi un anno di distanza dalla sua presentazione, The Oregonian verrà diffuso nelle maggiori piattaforme VOD (video on demand), iTunes incluso.

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