Recensione libro SOGNI DI SANGUE – Lorenza Ghinelli

SOGNI DI SANGUE – Lorenza Ghinelli

sogni di sangue_lorenza ghinelliI sogni son desideri… quelli di Enoch sono sogni di vendetta destinati ad avverarsi.

Novella di un centinaio di pagine, costata l’irrisoria cifra di 0,99€, Sogni di sangue di Lorenza Ghinelli si legge facilmente nel giro di una manciata di ore. Effetti collaterali: una leggera irritazione al termine della lettura. Leggero nel costo e nei contenuti, questo lungo racconto non ha grandi meriti, ma può risultare utile passatempo se non si ha nient’altro di meglio da fare.

sogni di sangue_lorenza ghinelliLa trama, di per sé,  è molto lineare: Enoch, preadolescente costretto a indossare dei tutori di metallo alle gambe, è vessato da un trio di bulletti ripetenti ed emarginato dal resto della scuola. Un giorno porta a casa un medaglione dall’aspetto antico e da allora si troverà protagonista di incubi lucidi, in cui lui, trasformato in un coccodrillo (incarnazione del dio egizio Sobek), farà giustizia dei suoi aguzzini divorandoli.

Scritto in uno stile asciutto, pulito, quasi didattico e assolutamente impersonale, il racconto non coinvolge più di tanto.  E questo vale sia per lo stile quanto per la caratterizzazione dei personaggi e lo svolgimento della trama. Ora, è pur vero che di fronte a un prodotto dal costo di un euro non ci si deve aspettare chissà cosa, e che si tratta pur sempre di un racconto lungo, non di un romanzo; ma la principale sensazione che rimane dopo la lettura è che si tratta di uno scritto irrisolto e “povero”, nei contenuti e nella forma.

ghinelliManca l’empatia con il protagonista, il cui disagio è poco descritto e mal tratteggiato: gli episodi di bullismo si fermano a una scazzottata tra ragazzi e a insulti goliardici su un autobus. Sono sufficienti a far capire il dolore e il desiderio di vendetta di Enoch? No. E basta fare un raffronto con un altro piccolo personaggio di un romanzo dove l’emarginazione si lega alla vendetta e al soprannaturale per capirlo. Prendiamo Oskar, il protagonista di Lasciami entrare: nel suo caso le vessazioni sono crudeli, umilianti, violente. Si partecipa al suo dolore e al suo desiderio di sangue. Enoch, al contrario, sembra solo un bambino introverso. E d’accordo che si tratta di prodotti di lunghezze diverse, ma bastava davvero poco per far scattare la simpatia del lettore e rendere verosimile la storia. Per esempio, lo spazio usato per descrivere i bulli che “perseguitano” Enoch come piccole fiammiferaie solo un po’ scontrose,  lo si poteva usare per affondare la penna sulla violenza scolastica. Il racconto ne avrebbe giovato coinvolgendo emotivamente il lettore nella storia. Alcune metafore usate sono al di là della definizione di “eccentrico” e  alcuni termini risultano fuori luogo messi in bocca ad adolescenti che si vuole teppisti e pluriripetenti. è il caso di Gino,  il bullo quindicenne, che mentre si incammina lungo un tunnel fa riferimento alla “narcosi da azoto” con tanto di riflessione medica sui metri necessari ai sub per non diventare vittime della “ebrezza da alti fondali”. La verosimiglianza va a farsi benedire anche quando si descrive la casa di Enoch, che al lettore appare più o meno come un prefabbricato, salvo risultare dotata di passaggi segreti e stanze occultate da librerie. Mentre il culto esoterico praticato dalla madre di Enoch sembra prendere vita solo grazie al ritrovamento fortuito del ciondolo da parte del bambino. E vogliamo parlare poi della spiegazione del radon presente sugli oggetti trafugati dalla tomba egizia come agente allucinogeno, dopo duecento anni passati in una fogna?

Insomma: si può leggere di meglio anche se per 0,99€ (forse) ci si può accontentare.

Sogni di sangue - VOTO: 1/5

Anno: 2013 - Nazione: Italia - Pagine: 124 - Prezzo: € 0,99€
Autore: Lorenza Ghinelli
Edito da: Newton Compton
Traduttore:
Data di uscita in Italia: - Disponibile in eBook: Disponibile

About Federica Leonardi
Irretita alla tenera età di 12 anni dai "Racconti" di E. A. Poe, si è lasciata sedurre dalla letteratura di genere. Sposata e con gatta a carico, scrive racconti e qualche romanzo di prova; legge un po' di tutto, anche se ha una certa predilezione per il noir e gli horror vecchiotti dalle atmosfere gotiche e le sfumature lovecraftiane. I finali "E vissero tutti felici e contenti" sono la sua nemesi.

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