Finite le riprese del rifacimento di Patrick, film australiano del 1978
Le idee originali scarseggiano sul grande schermo e anche i modi di spaventare gli spettatori sembrano finiti. Spopola, quindi, “l’arte” del remake che colpisce film cult come Non aprite quella porta ma anche pellicole di nicchia come Patrick, diretto nel 1978 da Richard Franklin e considerato uno dei migliori film horror provenienti dall’Australia.
Patrick-remake è stato diretto da Mark Hartley, già regista del documentario Not Quite Hollywood, e interpretato da Sharni Vinson, Charles Dance, Rachel Griffiths, Peta Sergeant e Martin Crewes. La sceneggiatura, firmata da Justin King, dovrebbe essere rimasta fedele all’originale pur presentando alcuni doverosi rimodernamenti.
Dopo aver ucciso la madre e il di lei amante, Patrick è caduto in coma ed è ora degente in una remota clinica psichiatrica gestita dal misterioso dottor Roget, che usa i pazienti come cavie per i suoi studi sulla vita e della morte. Quando Kathy, un’infermiera che ha recentemente rotto con il fidanzato, inizia a lavorare presso la clinica, viene incaricata di prendersi cura di Patrick. La ragazza viene sconvolta dal trattamento riservato al paziente da Roget e sente che Patrick sta cercando in qualche modo di stabilire una connessione con lei. Quando Kathy si rende conto che l’assassino privo di coscienza è in grado di comunicare, rimane scioccata, ma si sente obbligata a provare la sua teoria. Patrick ha poteri psicocinetici, che usa per parlare con Kathy, trasferendo i suoi pensieri al suo computer. Quando la comunicazione di Patrick diventa più forte, eventi strani e terrificanti cominciano a verificarsi. Patrick ha sentimenti per Kathy e il suo affetto è in procinto di manifestarsi come un’ossessione mortale e sanguinosa.
Il film uscirà nelle sale australiane il 17 ottobre 2013
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About Roberto Gerilli
Mente da ingegnere e animo da scrittore, è un divoratore cinematografico/letterario onnivoro compulsivo. Adoratore del triumvirato King – Palahniuk – Tarantino, sogna di scrivere un fenomeno editoriale che riesca a fondere i tre stili tanto amati, ma nel frattempo si accontenterebbe anche solo di trovare un editore per uno dei suoi progetti letterari.
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