10 titoli 10 titoli: Alan D. Altieri

10 titoli: Alan D. Altieri

Secondo appuntamento con i magnifici 10 titoli. E’ la volta di un grande autore italiano: Alan D. Altieri.

Scrittore, traduttore e sceneggiatore, Altieri è autore a suo agio con diversi stili, dal thriller (coi cicli dello Sniper e Los Angeles), all’horror sino al romanzo storico (come non ricordare la sua sontuosa trilogia di Magdeburg?). Grande supporter del genere che amiamo, gli abbiamo chiesto di proporci la sua ideale serie di libri irrinunciabili e non si è sottratto dal sottoporci le sue scelte.

Tutti i racconti, di Edgar Allan Poe

Dati: €10,00, 2007, 672 p., brossura
Editore: Rusconi Libri (collana I classici)

Dal quintessenziale, profetico “autore maledetto” del XIX Secolo, un’opera grandiosa, e grandiosamente articolata, che esplora pressochè ogni singola sfumatura del gotico, del soprannaturale, del grottesco. Nelle sue storie, sempre raggelanti, costantemente provocatorie e, ancora oggi, politicamente scorrettissime, Poe scruta, analizza, disseziona tutti i meandri più reconditi di quell’incubo chiamato condizione umana. E in-umana. L’opera di Poe rimane un cardine essenziale dalla letteratura dell’inquietudine.

 

 

Dracula, di Bram Stoker

Dati: € 9,50, 2005, 528 p.
Editore: Mondadori(collana Oscar classici)

Dal geniale autore vittoriano “who started it all”, il primo, immortale capolavoro della mitologia vampirica. Nella saga oscura del Principe della Tenebre — creatura condannata alla infida terra di mezzo tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, creatura a propria volta vittima e carnefice di una dannazione senza fine ne “l’inferno in terra” — è pressoché fatale percepire contraddizione e disperazione, estetica e angoscia, leggenda e nichilismo. Un prodigioso classico del lato oscuro eternamente rivisitato in troppe chiavi narrative troppo spesso inadeguate, per non dire sbagliate. Da non perdere la ugualmente geniale traduzione del grande Francesco Saba Sardi.

Io sono leggenda, di Richard Matheson

Dati: €12,90, 2010, 196 p., rilegato
Traduttore: S. Fefè
Editore: Fanucci (collana Collezione ventesima)

Vero e proprio “dark meister” da almeno mezzo secolo, con questo straordinario classico Matheson ci consegna una variante al limite del teologico sulla tematica della sopravvivenza oltre l’estremo. Nella saga del riluttante eroe Robert Neville — leggenda vivente in quanto unico superstite e un’Apocalisse virale tanto inaspettata quanto enigmatica — emerge tutta l’estraneità e tutta l’alienzione dell’uomo a confronto con un futuro meta-vampirico talmente inconcepibile da risultare inaccettabile. “I am Legend” — portato sullo schermo tre volte in tre decadi molto diverse e molto lontane una dall’altra — rimane e rimarrà una pietra miliare non tanto dell’horror apocalittico quanto della letteratura millenarista nel senso più alto del termine.


Tutte le opere, di Howard Phillips Lovecraft

Dati: €24,90, 2009, 1912 p., brossura
Curatore: Pilo G.; Fusco S.
Editore: Newton Compton (collana Grandi tascabili economici.I mammut)

Da un profeta del gotico all’altro, HPL è il genio che ha re-inventato gli incubi creati da Poe, non solamente allargandoli ai deliri della mente e della coscienza, ma ri-plasmandoli alla decadenza umana e ambientale riversata sul mondo dal tecno-furore (dell’epoca) della Rivoluzione Industriale. Ma non solo questo: l’intera “mitologia della mostruosità” concepita e strutturata da HPL nel suo ormai leggendario “Ciclo di Chtulhu” è una delle mappe fondamentali del dubbio profondo che riguarda sia la realtà che ci circonda sia il nucleo illusorio dell’esistenza stessa dell’uomo.

La Peste Scarlatta (The Scarlet Plague), di Jack London

Dati: €9,00, 2000, 94 p., brossura
Curatore: Fatica O.
Editore: Adelphi (collana Gli Adelphi)

Strutturando con oltre un secolo di anticipo, e con stupefacente precisione, la suicida globalizzazione economica del nostro tempo, il tormentato autore americano mette in scena forse il più agghiacciante ritratto sull’apocalisse pandemica che sia mai stato scritto. Ugualmente agghiacciante la descrizione del neo-barbarico post-mondo che ne deriva: un mondo svuotato, abbandonato, bruciato, eppure ancora disseminato dai simulacri di ciò che era e che mai più sarà. Un mondo da incubo in cui brutali sciamani adolescenti già stipulano il prossimo “patto col diavolo.” Tutti, va sottolineato: tutti, gli autori che affrontano le tematiche della “fine dell’uomo” hanno copiato, letteralmente copiato, da Jack London e da questo suo eccezionale “The Scarlet Plague”.

Il Figlio della Notte (The Darkest of Nights), di Jack Williamson

Gennaio 2007, pp. 330.
Traduzione: Giorgio Monicelli
Collana Urania Collezione 048
Arnoldo Mondadori Editore

Nella sua esplorazione di tutte le sfumature della fantascienza, del fantasy e dell’horror, uno dei più inventivi, versatili e longevi maestri americani ci consegna questo inaspettato capolavoro incentrato sui lupi mannari. “Il figlio della Notte” è l’analisi di una ineluttabile, implacabile, inesorabile discesa agli inferi della progressiva presa di coscienza della propria natura, una natura tanto profondamente ancestrale quanto sinistramente ferina. E, al tempo stesso, “Il Figlio della Notte” è la storia di un amore apparentemente impossibile, il quale diventa possibile in una dimensione in bilico tra orrido e onirico. Un amore “made in hell” con al fulcro una delle più straordinarie e sensuali “eroine dell’oscuro” mai apparse in letteratura.

L’Invasione degli Ultracorpi, di Jack Finney

Dati: 224 pagine € 13,50
Editore: Marcos y Marcos

Non chiudere gli occhi, non assopirti e assolutamente non dormire. Mai! Una volta varcato il confine della consapevolezza… troverai i mostri. Anche se generalmente considerato un classico della fantascienza d’invasione, questo inquietante “piece de resistance” rimane a tutt’oggi un manifesto della paranoia strisciante e dell’orrore subdolo. Con ben quattro versioni cinematografiche (non tutte riuscite), la suggestiva opera di Jack Finney si allarga al filosofico nel porre gli eterni dilemmi dell’identità, dell’annientamento dell’identità e del “doppelganger”. La domanda terminale rimane, inevitabilmente, senza risposta: gli invasori, i nemici, i mostri, sono davvero “loro”… oppure, ancora una volta, siamo noi?

Il Silenzio della Morte aka Il Lungo Silenzio, di Wilson Tucker

Romanzo non più disponibile.

Dall’Apocalisse patologica e psicotica, all’Apocalisse nucleare e devastata. Raffinato, sia pure poco prolifico, autore di fantascienza, Wilson Tucker imprime a questa sua feroce cronaca sulla “fine dei giorni” un giro di vite di crudele ironia sub-politica: solamente metà degli USA, quella a est dello sparitacque fluviale del Mississipi, è colpita. Simultaneamente pellegrino e profeta, reietto e killer in un mid-world ridotto a immondezzaio radiante c’è uno dei più inquietanti e, a tratti, anche ripugnanti, anti-eroi dell’intera narrativa del lato oscuro. Senza mai scadere nella violenza gratuita o nello splatter insistito, Wilson Tucker offre per contro la più glaciale, e reale, visione orrorifica della natura in-umana.

Mater Terribilis, di Valerio Evangelisti

Dati: €10,50, 2003, 454 p., brossura
Editore: Mondadori (collana Piccola biblioteca oscar)

Con la innovativa, quasi rivoluzionaria, saga dell’Inquisitore Nicolas Eymerich — al fulcro dei molti libri ci sono folgoranti, spiazzanti salti narrativi spazio-temporali — il fuoriclasse del thriller storico-metafisico Valerio Evangelisti si conferma come il più grandioso Autore italiano dell’inquietante. Sorta di chiave di volta del Ciclo di Eymerich, “Mater Terribilis” si rivela come un testo di eccezionale statura culturale e filosofica. Nel suo ricostruire con accademica precisione le ultime fasi del percorso di Giovanna d’Arco — eroina dei cieli condannata agl’inferi dallo spietato pragmatismo clericale — Evangelisti rovescia interamente la focale. Il suo Gilles de Rais, primo serial-killer della storia, duro e puro essere degli inferi, si erge nel ruolo di blasfemo eppure tragico cavaliere arturiano, eroe-demone a sua volta destinato alla dannazione. “Mater Terribilis” è un autentico capolavoro contemporaneo.

L’ombra dello scorpione, di Stephen King

Dati: €14,90, 2010, 160 p., ill., brossura
Traduttore: C. Prosperi
Editore: Bompiani (collana Illustrati)

Sia pure discontinuo nella sua sterminata e variegata prolificità, Stephen King è comunque a un vero maestro non solo dell’horror. Scritto e pubblicato in prima battuta verso la fine degli Anni ’80, rivisto poi dall’Autore e riproposto dall’Editore nella sua forma integrale da oltre 1000 pagine a stampa, “The Stand” rimane a tutt’oggi un inarrivabile classico dell’Armageddon pandemica. Riprendendo sia Poe (La Maschera della Morte Rossa) che London (La Peste Scarlatta) nella rappresentazione di un mondo vuoto in cui l’uomo ha cessato di essere la presuntuosa “specie dominante”, comprimendo il fronte dell’eterno conflitto tra Bene e Male in una rivisitazione post-moderna che sembra ispirata al De Babilonia civitate infernali e al De Jerusalem celesti, due poemetti didascalici di Giacomino da Verona, frate del XIII Secolo, King genera un affresco monumentale e agghiacciante, senza però mai tralasciare da un lato l’orrido e l’osceno tipici dell’in-umano, dall’altro le contraddizoni e le ambiguità intrinseche all’umano.

 

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About Andrea G. Colombo
E’ qui praticamente da sempre. Ha dato vita a Horror.it, Horror Mania (la rivista da edicola) e Thriller Mania. E visto che si annoiava, ha pure scritto il romanzo Il Diacono. Si occupa della gestione del sito rinchiuso nel suo antro dal quale non esce quasi mai. Risponde alle mail con tempi geologici.

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