Cinema Venerdì 13 VII: Il Sangue Scorre di Nuovo

Venerdì 13 VII: Il Sangue Scorre di Nuovo

In questo capitolo é l’ingombrante personaggio cucito dagli sceneggiatori addosso all’attrice texana a spaccare in quattro lo schema classicissimo di Venerdì 13.

Jason è momentaneamente neutralizzato, lasciato a galleggiare pigramente sul fondo del Crystal Lake, incatenato a un enorme masso nell’epilogo di una delle sue precedenti scorribande.

Ma l’arrivo in zona della diciottenne Tina, giovane psicologicamente provata, capace di incredibili e incontrollabili esplosioni telecinetiche e tornata  a Crystal Lake nel tentativo di mettere definitivamente a tacere i demoni che la perseguitano da quando anni prima proprio lì fu complice involontaria della morte del padre, offrirà al caso l’occasione per dare una nuova occasione all’instancabile Jason…

Pellicola diretta dall’effettista John C. Buechler (già autore di Troll e futuro regista del cultissimo Ghoulies III) e scritta dall’allora esordiente Daryl Haney, ai tempi della sua uscita nelle sale il settimo capitolo della saga infinita di Jason è – comprensibilmente – indicato dalla stragrande maggioranza di pubblico e critica come uno dei capitoli più bassi, se non il più basso, dell’epopea voohresiana, secondo una parabola discendente il cui inizio è indicato dai più nel quinto capitolo della serie. Del resto le ragioni di tanta acredine sono più che comprensibili, e hanno addirittura un nome: Lar Park-Lincoln. E’ infatti l’ingombrante personaggio cucito dagli sceneggiatori addosso all’attrice texana – allora quasi trentenne, ma dalle fattezze poco più che adolescenziali – a spaccare in quattro lo schema classicissimo che piuttosto che alla ricerca di nuovi spunti narrativi si era fino ad allora affidato alla cifra stilistica dei registi chiamati in causa di volta in volta e a una disperata ricerca di varietà negli omicidi del nostro Jason. Con il suo arrivo sulla scena, la diciottenne Tina Shepard strappa per buona parte di tutta la proiezione le luci della ribalta ad un Jason che mai, fino a quel momento, si era ritrovato ad aver a che fare con una nemesi tanto ingombrante a livello di minutaggio ed economia narrativa, così impegnato com’era in un progressivo esaurimento delle ragioni della sua stessa esistenza cinematografica. Scelta pericolosa e coraggiosa quella degli sceneggiatori, certamente capace di concedere una boccata di aria fresca a un format dalle ore disperatamente contate quanto di venire meno alla formula drammaticamente spartana e univoca che dal secondo capitolo in poi aveva determinato il successo della serie.

Come verrà poi ribadito anche dagli esiti delle sue future incarnazioni, né la serie né lo zoccolo duro del pubblico di Venerdì 13 sembra particolarmente propensi alla sperimentazione, e Tina, i suoi inquantificabili poteri ESP, il suo rapporto manipolatorio con un terapeuta che dovrebbe permetterle di fare i conti con il passato e la sua scarsa integrazione con il gruppo di giovani del luogo, questo sì squisitamente fedele alla tradizione, formano una bolla narrativa ampia e ingombrante che allontana inevitabilmente Jason dal centro della scena, relegandolo ad un ruolo di mero, prevedibile contorno da cui si smarcherà solo a narrazione avviata, per l’eliminazione dei gonzi prima e l’inevitabile e godibile scontro finale con la giovane, unica sopravvissuta alla sua ennesima mattanza. E’ la stessa, innovativa estetica di Jason – il prolungato soggiorno subacqueo ne ha stracciate le vesti e divorato le carni – a indicarne la natura ora più che mai fragile e discutibile: a eccezioni di un paio di godibili omicidi – oltretutto pesantemente tagliati nella versione commercializzata – il nostro non riesce a dare al pubblico quella quantità di ferocia e inventiva omicida che prima era in grado di garantire, nonostante sia la nuova estetica che la possanza fisica dello shunt Kane Hodder – da questa pellicola sotto la maschera di Jason, fino a Freddy vs Jason compreso – sarebbero state in grado di dare discrete garanzie di efficacia. Sembra quasi che in questo senso la lunga sequenza finale che vede Jason e Tina finalmente faccia a faccia al limite delle rispettive potenzialità sia stata appositamente dilatata e caricata di dinamicità per riconsegnare al pubblico una centralità di un boogeyman fino a quel momento mai così messo in discussione da un’impostazione solo all’apparenza fallimentare, certo più colpevole di lesa maestà nei confronti di una formula che i più avrebbero voluto uguale a se stessa in saecula saeculorum che per ragioni squisitamente qualitative.

Venerdì 13 VII: Il Sangue Scorre Ancora

Regia: John Carl Buechler
Sceneggiatura: Daryl Haney, Manuel Fidello
Interpreti: Kane Hodder, Lar Park-Lincoln, Terry Kiser, Susan Blu, Kevin Spirtas
Durata: 88 min.
Distribuzione: Paramount Pictures

 

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Horror Community

[captain-sign-up text="Partecipa al gioco"]

Focus on

Categorie degli articoli

ebook gratis


    Ai lettori di Horror.it, regaliamo una ghost story inedita di Andrea G. Colombo. Buona lettura!
  • RSS
  • Twitter
  • Facebook
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: