Cinema Halloween 5 – The Revenge of Michael Myers

Halloween 5 – The Revenge of Michael Myers

Una versione riveduta e corretta del Frankenstein di Mary Shelley in cui Michael Myers riveste i panni della creatura mentre il Dr. Loomis quelli dello scienziato pazzo.

Un anno dopo il “Ritorno”, arriva puntuale la “Vendetta” di Michael Myers. Salvato da un eremita dopo la sparatoria che chiudeva il precedente capitolo, l’uomo in nero carpenteriano continua implacabile a dare la caccia alla nipote Jaime.

Strano oggetto questo quinto Halloween della svizzero Dominique Othenin-Girard. Sembra percorrere vie note ed arcinote per poi avventurarsi in territori inusuali per il genere, o meglio, per questo specifico franchise. Nessuna rivoluzione strutturale a ribaltare un plot collaudatissimo, questo no, ma difficile non notare come il regista non sia minimamente interessato al lato slasher della pellicola. Il bodycount, pur presente per contratto perché altrimenti un film del genere non avrebbe ragione d’essere, è mero espediente utilizzato da Girard come collante per una versione riveduta e corretta del Frankenstein di Mary Shelley, in cui Michael Myers riveste ovviamente i panni della creatura, mentre il Dott. Loomis (ancora una volta l’immarcescibile Donald Pleasence) è in tutto e per tutto incarnazione vecchia, claudicante, sconfitta dello scienziato “pazzo”. Già dall’inizio si capisce che le ambizioni di Girard sono, o vorrebbero essere, più alte della media del genere; Michael, colpito a morte dai poliziotti (gli abitanti del villaggio in rivolta contro il “mostro”), finisce per cadere nelle acque salvifiche di un fiume che lo porta dritto nelle mani di un vecchio eremita che vive in una baracca con un pappagallo (omaggio non troppo velato ai film Universal e al capolavoro di Mel Brooks del 1974 con Gene Wilder). Dopo un anno, The Shape sente irrimediabilmente il richiamo della notte di Halloween, uccide il povero vecchio (fu girata effettivamente anche una versione in cui il personaggio in questione era interpretato da un attore più giovane, nel ruolo del “Dr. Death”, con contorno di rune ed altra simbologia esoterica) e fugge in direzione della solita Haddonfield in cerca della nipotina Jaime (Danielle Harris, già giovanissima Scream Queen).

La bambina, che ha perso l’uso della parola in seguito ai tragici fatti dell’anno prima, è ricoverata presso un ospedale psichiatrico, non ancora ristabilitasi dopo l’accoltellamento ai danni della matrigna. Lo script originario di Shem Bitterman prevedeva che la ragazzina diventasse effettivamente un personaggio “cattivo”, soluzione poi accantonata dal produttore Moustapha Akkad (detentore unico dei diritti di sfruttamento della saga) che fece riscrivere il tutto da Micheal Jacobs e dallo stesso Othenin-Girard, scelto da Debra Hill per occuparsi della regia, che optarono invece per una sorta di “collegamento telepatico” tra i due personaggi principali. Grande rilievo viene ancora una volta donato alla figura del Dott. Loomis, ormai totalmente assorbito/ossessionato dalla “sua” creatura tanto da vivere unicamente in funzione della distruzione totale della stessa. A monte di tutto il sub plot con i ragazzi cazzari alla festa e conseguente inseguimento/carneficina, i motivi di interesse della pellicola risultano proprio essere quelli relativi al rapporto-scontro tra Loomis e Michael (interpretato da Don Shanks), attirato dal dottore nella vecchia casa di famiglia e (quasi) convinto a deporre il coltellaccio dopo una scena che sembra davvero essere una versione horror della stessa sequenza finale di “Rambo” con Sly e il Colonnello Trautman.

Il Dottor Loomis/Frankenstein riuscirà con uno stratagemma (invero prevedibile) ad incatenare il Mostro/Michael nella villa assicurandolo nelle mani della giustizia; ma niente è come sembra. Per tutto il film si è intravista una figura sfuggente e minacciosa in stivali ed abito nero che si trasformerà in realtà mortale alla stazione di polizia dove ucciderà tutti gli sbirri e libererà il Male dalla sua gabbia d’acciaio. Twist finale assurdo e improbabile, tuttavia segno di una volontà di costruire qualche cosa che esuli dallo slasher ottantesco che non può non essere apprezzato. Sicuramente il vecchio Rob Zombie ha raccolto e messo da parte atmosfere e intuizioni di questo piccolo film, non troppo fortunato ai tempi, che merita senza dubbio una riscoperta anche in virtù del fatto che fu l’unico episodio a rimanere inedito nel nostro paese. Effetti speciali del K.N.B EFX Group non troppo in vista, anche per via dei tagli inferti per i soliti problemi di rating, ma godibili nella loro rozzezza artigianale (specialmente il rampino conficcato in testa al tipo nel garage). Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, la notte di Ognissanti di Girard (che mise pure le mani in un’altra saga famosa, quella di “The Omen” nel capitolo quarto, che condivise con Jorge Montesi in quanto abbandonò il set) merita sempre e comunque una visione. Incompreso.

Halloween 5 – The Revenge of Michael Myers

Regia: Dominique Othenin-Girard
Sceneggiatura
: Shem Bitterman, Michael Jacobs, Dominique Othenin-Girard
Interpreti
: Donald Pleasence, Danielle Harris, Ellie Cornell, Donald Shanks, Wendy Kaplan, Beau Starr
Anno
: 1989
Inedito in Italia

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