Editoria Magia Nera – Marjorie Bowen

Magia Nera – Marjorie Bowen

Virgam et testiculos habet, Deo gratias! Questa la formula che, secondo la leggenda, chiudeva la “prova di virilità” cui venivano sottoposti i papi saliti al trono pontificio a cavallo dell’anno mille.

Un mito, abilmente intrecciato ad avvenimenti storici genuini, cresciuto all’ombra di un’altra potente figura pseudostorica della Chiesa di Roma, ovvero la Papessa Giovanna. Che su quella stessa sedia usata per sancire l’eleggibilità del pontefice in base al sesso avrebbe partorito un figlio, svelando al mondo il suo segreto: sul soglio di Pietro per due anni (853-855) si era seduta una donna. Che la figura del Pontefice femmina, capace di nascondere il proprio sesso sotto gli abiti monacali pur non rinunciando a goderne le prerogative carnali, aleggi, fin dall’inizio, su Magia nera  di Marjorie Bowen non è casuale.

Marjorie Bowen

Pubblicato per la prima volta nel 1909 con il titolo di Black Magic: A Tale of the Rise and Fall of the Antichrist è il secondo romanzo – il primo The Viper of Milan è del 1906 – che l’autrice – nata Gabrielle Margaret Vere Long Campbell – pubblica con lo pseudonimo femminile Bowen dopo aver dato alle stampe una cospicua serie di racconti (la sua attività di scrittrice inizia a soli 16 anni) e romanzi (neri e fantastici) sempre celata da alias maschili. Talento precoce e laborioso, la Bowen, poliglotta e autodidatta, garantisce l’indipendenza economica per se stessa e la famiglia scrivendo furiosamente (gialli, romanzi storici, ghost stories, racconti per bambini, biografie e sceneggiature) nei panni di Joseph Shearing, George R. Preedy, Robert Paye, John Winch e chissà quanti altri, spostandosi senza sosta (visse anche in Italia) e caratterizzando la propria esistenza con il perpetuo rinnovamento dell’identità e la necessità di oscurare il proprio sesso.

Un gioco di doppi e rispecchiamenti che in Black Magic investe tutti i personaggi in campo e aziona meccanismi di genere (castelli sfarzosi che si rivelano magioni da brivido, incantesimi d’amore che si fanno negromanzia, palazzi apostolici trasfigurati in templi del male) usurati quanto funzionali e immaginifici. In un feuilleton che si arrischia in forme da romanzo storico (non mancano riferimenti persino a I promessi sposi) nessuno è quello che dice di essere, ciò che racconta a se stesso o che, protetto dall’illusione del bell’aspetto o dalla rispettabilità della divisa che porta, offre di essere al mondo per riceverne l’omaggio.

A cominciare dalla terribile diade oscura che anima l’opera. Dirk e Thierry, anime giovani in corpi senza macchia, che a mala pena trattengono ambizioni feroci e una insopprimibile necessità di votarsi a una volontà superiore – quella del compagno amato, del fato o del diavolo – che li porterà alla rovina. Vagano per il loro mondo – dall’Oriente a Roma – facendosi di volta in volta studenti, dotti, avventurieri, penitenti e pellegrini, rincorrendosi e ritrovandosi, piegando le regole della società medioevale, fatta di gerarchie granitiche e pregiudizi di genere, con la magia, la violenza e l’inganno. Sono sodali nel nome del demonio, uomini legati da una passione vietata dal proprio mondo o amanti reciprocamente incompresi nella più classica tradizione del gothic romance?

Sono ognuna di queste cose e nessuna di esse.

Corpi che raccontano mille storie, racchiudono molteplici io, destinati a vivere oltre il simulacro fisico che li produce. Di questi tempi li chiamiamo Avatar.

Magia Nera

di Marjorie Bowen
Ed. Gargoyle Books
Anno 2011, pp.304
Prezzo: 14,50 euro

About SelenePascarella
Selene Pascarella è nata a Taranto nel 1977. Si è laureata alla Sapienza di Roma 23 anni dopo, con un tesi dedicata a Mario Bava, Lucio Fulci e i maestri dello spaghetti horror dal titolo "Estetiche di morte nel cinema dell'orrore e del fantastico". Giornalista per professione e per vocazione si occupa di cinema, tv, narrativa di genere e cronaca nera. Nel 2011 ha pubblicato, assieme a Danilo Arona e Giuliano Santoro, il saggio "L'alba degli zombie. Voci dall'apocalisse: il cinema di George Romero" (Gragoyle). Tra il 2012 e il 2013, Maya permettendo, ha curato il format 2.0 DiarioZ_Italia per Multiplayer.it.

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