Un horror per palati fini dove la narrativa si mescola magistralmente con il cinema. Uno straordinario omaggio a Peter Cushing e alla Hammer Films.
Più arricchisce il catalogo e più la Gargoyle Books acquisisce spazio e importanza nella narrativa di genere italiana. Alternando romanzi e saggistica cinematografica, la casa editrice romana ha ormai conquistato un posto nel cuore di tutti i lettori (purtroppo sempre troppo pochi) e appassionati, riuscendo a soddisfare i palati più fini.
Con la loro ultima pubblicazione, La festa di Orfeo di Javier Marquez Sanchez, primo horror spagnolo tradotto dalla Gargoyle, la banda capitanata dal patron Paolo De Crescenzo si è superata: in una volta sola ha soddisfatto sia gli amanti dell’horror classico che i più accaniti cinefili di genere. Uno dei protagonisti del libro di Sanchez è infatti Peter Cushing, uno dei più grandi attori inglesi della storia, a cui la Gargoyle aveva già dedicato il saggio I Dioscuri della Notte. Lo scrittore spagnolo ambienta il suo romanzo apocalittico (la discesa in terra del demonio richiamato grazie a un film maledetto) durante l’inizio della splendida avventura della Hammer Films di cui Cushing sarà uno dei maggiori rappresentanti. Nello specifico, le vicende del libro si snodano mentre l’attore sta per interpretare il dottor Frankenstein in La Maschera di Frankenstein, primo film della Hammer che avrebbe aperto un fortunato ciclo di rilettura dei classici horror della Universal.
Grazie a questo suo duplice aspetto, La festa di Orfeo è un autentico gioiellino per coloro che, oltre ad amare la narrativa horror, hanno apprezzato i vecchi film della Hammer. Il libro è ricco di citazioni e omaggi al cinema in generale (se ne contano a decine, da L’esorcista a Indiana Jones fino alle altre pellicole della casa di produzione inglese), senza però tralasciare un intreccio ben congegnato che tiene incollati a ogni pagina dall’inizio alla fine. Sanchez parte subito in quarta, immergendoci nell’affascinante atmosfera dell’Inghilterra degli anni ’50 e portando l’ispettore Andrew Carmichael e il fido assistente Harry Logan in un paesino dove i bambini del luogo hanno compiuto una strage per poi barricarsi in chiesa e suicidarsi dando fuoco al’edificio. La storia scorre veloce e avvincente, a metà tra un’avventura alla Sherlock Holmes e un horror alla Clive Barker, impreziosito dalle già citate strizzatine d’occhio al cinema (all’inizio molti particolari, soprattutto nell’ambientazione, ricordano Il seme della follia di John Carpenter).
Nonostante l’autore non sia proprio avvezzo al genere (Sanchez ha alle spalle diverse pubblicazione soprattutto musicali, tra cui dei saggi dedicati a Bruce Springsteen e Elvis Presley), l’intreccio del romanzo è ben gestito. La costruzione è classica, compreso il colpo di scena finale , e l’alternare dei capitoli permette al lettore di appassionarsi alle diverse vicende che poi andranno a intrecciarsi. La suspense rimane sempre alta, i colpi di scena si susseguono senza soluzione di continuità e non manca quel tocco di action che, soprattutto nel finale, arricchisce maggiormente il pathos della storia.
Anche i personaggi sono ben costruiti, forse ci si affeziona di più a Cushing perché molto di ciò che gli succede è reale, compresa la straordinaria storia d’amore con la moglie Helen, ma anche gli altri entrano presto a far parte della vita del lettore, ognuno con le proprie caratteristiche. L’asso nella manica però Sanchez se l’è giocato decisamente nell’innestare (con intelligenza) all’interno di una storia horror l’inizio della trionfale cavalcata della Hammer, giocando (e divertendosi) con il lettore: l’incontro tra Cushing e Terence Fisher, i primi contatti tra l’attore e l’allora giovane promessa Christopher Lee, la visita sul set di Boris Karloff, addirittura una velata spiegazione del motivo per cui Cushing sarebbe diventato simbolo dell’horror inglese. Un lavoro di ricerca e invenzione che ha spalancato a Sanchez le porte del cuore di ogni appassionato di cinema horror.
About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).
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giu 07, 2011Posted By
Javier Márquez SánchezGrazie mille per la vostra critica così eccitante. Sono contento che ti è piaciuto il libro. Saluti
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giu 08, 2011Posted By
Marcello Gagliani CaputoGrazie a te, Javier! Hai scritto un gran libro!