Ghost story che più classica non si può, The Haunting in Connecticut è diretta dal regista ed esordiente del grande schermo Peter Cornwell.
La dicitura “tratto da una storia vera” e un efficace scherzetto vecchio come il mondo. Esclusi quei casi in cui la storiella vera lo è effettivamente. Almeno secondo quello che vuole farci credere la Lionsgate nel presentare il suo imminente The Haunting in Connecticut, diretto dall’esordiente Peter Cornwell.
Sinossi Ufficiale:
Appena trasferitasi in Connecticut, la famiglia Campbell scopre che la nuova abitazione vittoriana in cui ha preso residenza ha una storia decisamente inquietante: trasformata in camera mortuaria, in passato fu teatro di indicibili accadimenti e Jonah, il figlio chiaroveggente dell’ex proprietario, divenne tramite tra questo mondo ed il regno degli spiriti. Ora, per l’ennesima volta una terrore senza nome è in attesa: Jonah, il ragazzo che comunicava con i morti, è tornato per scatenare nuove forme di terrore contro l’innocente ed inconsapevole famiglia.
Ghost story che più classica non si può, The Haunting in Connecticut è diretta dal regista ed esordiente del grande schermo Peter Cornwell, fin’ora al lavoro su progetti per la TV e pluripremiato con il suo corto di horror-animazione del 2003 Ward 13. Nomi di richiamo in un cast costituito perlopiù di giovani volti dei serial TV – Kyle Gallner (CSI:NY), Amanda Crew (Whistler) e Martin Donovan (The Dead Zone) – , quelli di Virginia Madsen, indimenticata protagonista del Candyman (1992) della coppia Rose/Barker ed Elias Koteas, già visto in Crash, Skinwalkers e Zodiac. Prodotto dalla Gold Circle Films e distribuito dalla Lionsgate, The Haunting in COnnecticut uscirà nelle sale USA il 27 marzo prossimo, lanciato da un etoplasmatico motion poster , ultima frontiera del marketing on-line.
httpv://www.youtube.com/watch?v=MRJA3lN0xCQ
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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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