Fantasmi Il Mai Nato

Il Mai Nato

Tutto ciò che di interessante Il Mai Nato è in grado di offrire è rapidamente sintetizzato nel poster promozionale che apre la recensione, proprio lì, appena sopra il titolo.

Qualcuno esorcizzi il David S. Goyer brillante cosceneggiatore, tra gli altri, di Batman Begins e de Il Cavaliere Oscuro: sapremmo pure che farcene di questa sbiadita copia troppo scarsa per essere vera, in balia di un evidentemente malevolo dybbuk della scrittura, ma nessuna delle nostre idee ci farebbe troppo onore.

Nonostante l’abbandono della madre in tenera età, tra scuola, amato e amicizie fidate, l’esistenza della ventenne Casey Beldon (Odette Yustman) sembra filare piuttosto liscia, almeno finchè una misteriosa apparizione inizia a infestare la sua quotidianità: un inquietante bambino che, almeno inizialmente, sembra solo divertirsi a spaventarla, salvo poi coinvolgere in un gioco mortale tutti i suoi affetti più cari. Decisa a svelare una volta per tutte il mistero, Casey scoprirà di essere diventata l’ambita preda di un dibbuk, uno spirito malevolo della tradizione ebraica, condannato a vagare nella zona tra inferno e paradiso alla ricerca di un corpo in cui rinascere.

Probabile che nel consegnare le chiavi de Il Mai Nato a un solitamente accorto e misurato sceneggiatore come David S. Goyer, tutto avrebbe pensato Michael Bay, qui produttore con la sua Platinum Dunes, meno che ritrovarsi tra le mani un pasticcio filmico di tal portata, più deforme che informe, figlio di mille suggestioni e di nessuna, che tradisce sin dalle primissime battute un vuoto e un vecchiume nelle soluzioni narrative e formali quantomeno inquietante. Dopo essersi nascosto dietro a un paio di paraventi – anche grafici – da j-horror fine anni ’90 per la prima decina di minuti, non sapendo che strada prendere Goyer sceglie pavidamente di non prenderne nessuna, coccolandosi il proprio demonietto ebraico per buona parte della narrazione e lasciandogli periodicamente campo libero nel far fuori questo o quello sventurato, parallelamente all’indagine svolta da Casey sulle tracce dell’essere che la sta perseguitando. Arrivare al dottor Mengele e ai deportati di Auschwitz partendo da una visita oculistica in cui alla protagonista viene diagnosticata una curiosa forma di eterocromia dell’iride, il tutto per spiegare perchè diavolo un demone della tradizione ebraica si senta in dovere di tormentare la bella protagonista è forse lodevole esercizio di fantasia al bancone di un bar, non certo tra le righe di una sceneggiatura, evidente frutto di un brainstorming selvaggio sfuggito di mano ai suoi autori e che nessuno, visti forse i nomi in causa, si è sentito libero di censurare come avrebbe meritato.

E certo non aiuta al coinvolgimento nella vicenda una Odette Yustman (Cloverfield) piuttosto fiacca nei panni della protagonista, ben più sfruttata per le indubbie qualità del suo splendido fondoschiena – che tornerà significativamente più di una volta nel corso della pellicola – che in un contesto narrativo che, a onor del vero, di occasioni per smarcarsi dal ruolo di gallinellainpericolo ne offre pochine. Thrilling convenzionale quello di Goyer, tutto giocato su effetto sorpresa – un paio di volte al limite del ridicolo – , apparizioni improvvise e citazionismo a scopo riciclo, con un intervento della CG più che accettabile per quanto riguarda la mera realizzazione tecnica ma ahinoi fin troppo derivativo nel suo riferirsi ad un’ormai stanca estetica ora alla Silent Hill, ora alla Buffy, secondo quel gusto per il morphing grafico introdotto e poi abbandonato eoni fa dal suo stesso promotore Chris Cunningham. Colpo di grazia al tutto, la disarmante apparizione in qualità di mero mestierante di sua maestà Gary Oldman (Dracula, Batman Begins) nei panni di un prima scettico poi combattivo rabbino esorcista, la cui crescente combattività mal si abbina alla stanchezza e l’indolenza con cui l’attore affronta l’imminente esorcismo. E se, nonostante tutto, ancora ci tenete, tutto ciò che di interessante Il Mai Nato è in grado di offrire è rapidamente sintetizzato nel poster promozionale che apre la recensione, proprio lì, appena sopra il titolo.


Il Mai Nato (Usa,2009)
Regia: David S. Goyer
Sceneggiatura: David S. Goyer
Interpreti: Odette Yustman, Fary Oldman, Meagan Good, Cam Gigandet, Atticus Shaffer
Durata: 87 min.
Distribuzione: Universal Pictures International

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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