Cinema The strangers

The strangers

Il senso di noia diventa davvero pesante perchè non esiste una sola scena all’interno del film che non sia stata filtrata da altro.

James e Kristen tornano alla casa delle vacanze dei genitori di lui dopo una lunga serata passata fuori. La situazione è molto tesa: James ha appena chiesto a Kristen di sposarlo e lei ha rifiutato.  Mentre i due tentano di parlarne qualcuno bussa alla porta. È solo l’inizio dell’incubo per la coppia, che subirà l’assedio e l’aggressione da parte di tre strani individui mascherati: Dollface, Pin-Up Girl e The Man in the Mask.

Non si può dire che “The strangers” sia un film riuscito. E’ sì un film ottimamente confezionato, che sa raccontare con stile nervoso una tesa storia di assedio, ma è materia pesantemente deja vu, che arranca asfittico verso il crudele finale, che non riesce a dire nulla di nuovo e forse neanche ci tenta. La storia frulla in maniera spudorata “Ils” di David Moreau e Xavier Palud con “Vacancy” di Nimród Antal aggiungendoci persino una spruzzata di “Funny games” di Haneke. Di spunti non originali alla base di film originali ne è piena la storia del cinema, anzi le filmografie di Lucio Fulci o Brian De Palma (per prendere due esempi eclatanti) sono pieni di opere che saccheggiano a piena mano il lavoro di altri registi (Hitchcock, Romero, Argento) per creare vera fantasia al potere, qualcosa di simile al modello e nel contempo estremamente diverso.  Ma qui siamo ad una filosofia un po’ alla Nintendo Ds: non puoi pretendere di diventare un ottimo cuoco copiando perfettamente le ricette di cucina, ogni cosa ha bisogno di fantasia che è l’anima che rende una torta buona ed una ottima. “The strangers” sembra un film zombi, costruito a tavolino per piacere: tutto perfetto, dalla regia ispirata agli attori in pare, ai tocchi surreali nel rappresentare questi villain come creature soprannaturali fino al finale che più gelido e cattivo di così non si può. Quindi ottimo? Non proprio perchè manca una cosa importante: l’anima, la scintilla primordiale che rende il film un’opera e non solo un diligente compitino di uno studente svogliato. Per esempio la lunga sequenza dove i protagonisti attendono col fucile in mano l’arrivo dei mascherati aggressori per poi avere una sgradita sorpresa sarebbe stata perfetta se non fosse già stata vista, con i dovuti distinguo, in “À l’intérieur”: allora il senso di noia diventa davvero pesante perchè non esiste una sola scena all’interno del film che non sia stata filtrata da altro. Questo è forse l’unico difetto della pellicola che rende però davvero indigeribile un film che altrimenti, se nato solo dieci anni prima, sarebbe stato un piccolo cult. Ma non è con i ma e i se che si gira un buon film. Belle però le maschere degli aggressori anche se a voler far le pulci a tutti i costi quella maschile ricorda troppo il film spagnolo “Orphanage”. Peccato.

 

The strangers

Regia: Bryan Bertino
Interpreti: Liv Tyler, Scott Speedman, Glenn Howerton, Gemma Ward, Laura Margolis
Durata: 90 min.

 

 

 

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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