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Dead of Night: Parla il Regista

Siamo un solido gruppo di professionisti, quindi non riesco a trovare nessuna vera sfida in tutto questo. Probabilmente la vera sfida sta nel trovarne una“.

Dalle colonne del magazine online CBR, Kevin Munroe (Teenage Mutant Ninja Turtles) ci parla in modo più approfondito della sua prossima fatica, quel dylandoghiano Dead of Night che andrà giocoforza a riempire un vuoto avvertito negli anni da molti, e compensato solo in parte dal Dylan Dog apocrifo portato sul grande schermo da Michele Soavi nel 1994 con il cult Dellamorte Dellamore.

Cosa c’è di così particolare in Dylan Dog che ti ha convinto a dirigere un film su di lui?

La natura anticonformista del personaggio. Dylan Dog è un ragazzo normale, che, non sempre suo malgrado, finisce per farsi coinvolgere in situazioni bizzarre. E’ vanitoso, sarcastico ed ha un incredibile fiuto per i guai, ma ha in sè qualcosa di assolutamente umano. Non si è mai arreso, nonostante la maggior parte delle volte esca malconcio dalle sue avventure. E non è nemmeno lo stereotipo del personaggio tormentato ed ultra-contemplativo: semplicemente affrontare la vita con coraggio, osa dove altri si fermerebbero.

Quali sono i tratti distintivi presenti nel fumetto che saranno assenti nella pellicola? La vicenda sarà ambientata a Londra? Saranno presenti Groucho e l’Ispettore Block?
Il tutto sarà ambientato a New York. Credo che questa sia la principale differenza rispetto al fumetto, ma non cambierà molto la sostanza delle cose. Ci saranno diverse figure tratte dal fumetto, ma con sfumature leggermente differenti. Dylan ovviamente sarà la star, e sarà molto simile al Dylan che i suoi fans hanno imparato a conoscere leggendo il fumetto.

E per quanto riguarda la storia?
Anche in questo senso lavoreremo nel solco della tradizione. La storica questione di tutta la serie è quella su chi siano i veri mostri. Spesso la risposta è da ricercarsi nel genere umano. Ci orienteremo in questo senso.

Il personaggio di Groucho è spudoratamente ispirato alla figura di Groucho Marx: al tempo della traduzione inglese del fumetto, sembra che gli eredi del comico non fossero rimasti particolarmente entusiasti di tutti questi riferimenti al celebre avo. Nel film, Groucho sarà tale e quale a quello del fumetto, o verrà adattato in modo da evitare una qualsiasi disputa legale?
Adoro il personaggio di Groucho così come appare nel fumetto, ma nel film sarà diverso. Non per questioni legali, quanto creative: nel film, la spalla di Dylan non sarà esclusivamente un intermezzo comico: avrà un ruolo decisamente più attivo nello svolgersi della vicenda. Vi sorprenderà!

State lavorando su una storyline già esistente, o su qualcosa di assolutamente originale?
Josh Oppenheimer e Tom Donnely hanno scritto una sceneggiatura che, nonostante sia una storia originale, sembra uscita direttamente da un albo della serie: chi ha dimestichezza con il fumetto se ne renderà subito conto.

Dylan Dog non è un personaggio tipicamente horror, nè un superoeroe nel senso classico del termine. In che categoria pensi che Dead of Night verrà incasellato, sempre che sia possibile farlo?
Fondamentalemte sarà una detective story nascosta sotto una spessa coltre di elementi horror, dark, comici, d’azione. Se dovessi fare un paragone, mi vengono in mente le vecchie pellicole noir, ma anche Un Lupo Mannaro Americano a Londra e Lost Boys.

Hai avuto modo di confrontarti con Tiziano Sclavi? E’ o sarà coinvolto in qualche modo nello sviluppo della pellicola?
Per ora ne è estraneo, spero che le cose cambino in futuro. Nelle mie precedenti esperienze mi è sempre stato molto utile confrontarmi con i creatori dei personaggi che avrei portato sul grande schermo (come nel caso di Peter Laird, padre delle Tartarughe Ninja). Credo sia fondamentale confrontarsi con qualcuno che conosce decisamente bene quello che si va ad affrontare.

Se negli Stati Uniti nei confronti di Dylan Dog il pubblico è ancora privo di preconcetti, in Italia e in altre parti del mondo i fans saranno decisamente più attenti alle analogie e alle differenze che la pellicola avrà con il fumetto: è un problema che ti sei posto? Come farai a bilanciare le ovvie necessità di accontentare il vasto pubblico americano con quelle di rispettare la fedeltà al modello originale?
Questa è la classica domanda da un milione di dollari. Credo che in questo caso un film debba essere valido in senso lato, e accontentare chi conosceva il soggetto ben prima del film. Poi ci saranno i puristi a tutti i costi, per cui la pellicola sarà sempre e comunque pessima, e quelli che lo eviteranno perchè lo crederanno pensato per un pubblico ristretto. Queste categorie di persone non saranno mai soddisfatte del tuo lavoro. Il segreto sta nel riuscire a riconoscere e riproporre con continuità quelle caratteristiche che lo fanno amare da un pubblico così ampio. Stuzzicare l’entusiasmo dei fans. Questo è il segreto.

Almeno superficialmente, la figura di Dylan Dog può essere accomunata al personaggio di John Constantine, soprattutto se confrontata a quella delineata nel film con Keanu Reeves, piuttosto che all’originale del fumetto Hellblazer. Cosa distinguerà il tuo Dylan Dog da un personaggio come Constantine?
Questo sarà un confronto inevitabile, soprattutto per chi non conosce bene entrambi i comics. Per quanto mi riguarda, non potrebbe essere più differenti. John è una figura maledetta, dotata di poteri paranormali – soprattutto nella versione cinematografica – ed ha a che fare con una discreta quantità di demoni in carne ed ossa.  Dylan invece è un ragazzo normale e, per quanto siano entrambi perseguitati da eventi infausti, la sua è decisamente una condizione autoimposta.

Per quanto riguarda l’aspetto più propriamente visuale del film, come vi comporterete?
Abbiamo scelto la via del realismo più puro, quasi da film noir vecchio stampo. I mostri saranno reali, così come le scene di stunt. Punteremo molto sui vecchi trucchi del mestiere: intensi giochi di luce e camionate di ombre minacciose. Anche per quanto riguarda le location, ridurremo al minimo indispendabile l’uso del green screen.

Qual’è la sfida più grande nella realizzazione di Dead of Night?
Siamo un solido gruppo di professionisti, quindi non riesco a trovare nessuna vera sfida in tutto questo. Probabilmente la vera sfida sta nel trovarne una.

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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