Lo scrittore inglese ha affidato la direzione del quasi omonimo capitolo introduttivo, intitolato Book of Blood, a John Harrison, regista della mini serie Tv Dune.
Dopo almeno un decennio di disintossicazione mediatica e frequentazioni poco più che saltuarie con il mondo del cinema, sembra che per Clive Barker sia tornata l’ora di puntare grosso, e in prima persona, negli ambienti cinematografici di un certo livello. In attesa di sviluppi sul remake di Hellraiser e con Midnight Meat Train in post produzione, Barker ha annunciato ufficialmente l’adattamento del primissimo racconto di Books of Blood, celebre raccolta ottantiana composta da sei volumi, in un progetto monstre che vorrebbe adattare in altrettanti lungometraggi buona parte della totalità degli episodi dei suddetti Libri di Sangue.
Con la coproduzione della sua Barker’s Midnight Picture Show e dalla Matador Pictures, lo scrittore inglese ha affidato la direzione del quasi omonimo capitolo introduttivo, intitolato Book of Blood, a John Harrison (la mini serie Tv Dune), che ne ha curato la sceneggiatura insieme all’esordiente Darin Silverman. L’episodio, che funge da vera e propria dichiarazione d’intenti rispetto alle peculiari tematiche care allo scrittore, ci presenterà un esperto di occulto che, durante le indagini su un’orribile massacro, scoprirà un luogo/non luogo vero e proprio crocevia tra il nostro mondo e l’aldilà. Per quanto riguarda il cast, sono noti solo i nomi dei semi-sconosciuti Sophie Ward e Jonas Armstrong. A garanzia delle reali ambizioni del progetto, la Essential Entertainment ne ha già assicurato la distribuzione cinematografica mondiale.
Sempre a proposito di adattamenti dai Books of Blood – si parla del secondo racconto del primo volume -, a voi la prima locandina e una bella immagine tratte dal succitato e atteso Midnight Meat Train, diretto da Ryuhei Kitamura ed interpretato da un a quanto pare efficacissimo Vinnie Jones.
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.
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