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Saw IV: Parla Lyriq Bent

Penso che gran parte degli attacchi mediatici rivolti nei confronti di Saw non siano di natura artistica o morale, quanto commerciale” sostiene Bent.

Per Lyriq Bent, il terzo tentativo sembra essere finalmente quello buono. Dopo aver partecipato al secondo e al terzo capitolo della saga de L’Enigmista con ruoli non propriamente di primo piano – in Saw III il suo apporto si riduceva ad un breve cameo – con Saw IV si è definitivamente guadagnato un posto il prima fila, nei panni ormai conosciuti di Rigg, l’arcigno comandante SWAT ora più che mai protagonista dell’ennesimo gioco mortale architettato da Jigsaw.

In una lunga intervista a Themovieblog.com, ha parlato del suo coinvolgimento nella produzione della pellicola e delle sue prime impressioni a riguardo, a poco più di una settimana dall’uscita del film nelle sale americane, prevista per il 26 ottobre.

Quella di interpretare un personaggio come Rigg in un franchise di crescente successo come Saw, è stata per me un’occasione imperdibile. Non ho comunque accettato a scatola chiusa: per me è stato fondamentale sapere quali fossero i nomi impegnati nel progetto. Mi ha convinto la conferma di Darren Lynn Bousman alla regia, e i nomi coinvolti nella produzione. Non ho nemmeno potuto prendere una decisione in base alla sceneggiatura, visto che è rimasta segreta sino all’inizio delle riprese, ma sapere della presenza di Bousman mi ha confortato: il nostro rapporto professionale migliora di volta in volta!” Una delle principali novità del nuovo capitolo, è l’inedito ruolo centrale che il comandante Rigg avrà nel corso della narrazione: ” Vi assicuro che vedrete un Rigg completamente nuovo, e per certi versi inatteso. Negli episodi precedenti la sua era una figura di contorno, poco delineata, il classico duro di poche parole. Ora questo duro verrà messo alla prova, e nel peggiore dei modi, tanto che in molti si ritroveranno a simpatizzare con lui...”

Bent ha poi affrontato senza indugi anche la più spinosa delle questioni che gravitano attorno al format di Saw, quella delle tonnellate di violenza gratuita che l’hanno introdotto di diritto nel discusso calderone dei torture porn: ” Penso che gran parte degli attacchi mediatici rivolti nei confronti di Saw non siano di natura artistica o morale, quanto commerciale. Saw ha successo, e in certi ambienti questo crea invidie e malumori. Dopotutto torture porn non è un marchio infamante, ma una semplice categoria cinematografica, creata affinchè il pubblico pagante sappia a cosa va incontro. In ogni caso, Saw non è solo quello. Non credo che siano il gore e i fiumi di sangue l’unico segreto di questo successo. Se anche togliessimo dalla pellicola le trappole e gli omicidi, resterebbe un intreccio di fondo assolutamente valido e intrigante. I detrattori sostengono che il tutto si riduca a scene di tortura sul malcapitato di turno: non considerano che la vera molla di ogni episodio di violenza è il libero arbitrio dei soggetti coinvolti. Questo cambia completamente le carte il tavola“.

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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