Posts Tagged ‘barbara steele’

THE BUTTERFLY ROOM – LA STANZA DELLE FARFALLE

butterfly roomZarantonello esplora le tenebre di una maternità psicotica con un cast ricercato e glorioso.

Cosa unisce Barbara Steele, Heather Langenkamp, Ray Wise, Erica Leerhsen, Camille Keaton, Adrienne King e P.J. Soles? L’horror, risposta ovvia. Ma ce n’è una più specifica: Gionata o, com’è più conosciuto, Jonathan Zarantonello. Regista e sceneggiatore vicentino, Zarantonello sembrerebbe, insieme a Zampaglione, la soluzione all’apparente morte dell’horror e del thriller italiano.

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I LUNGHI CAPELLI DELLA MORTE – Anthony Dawson

Un film con un’ottima regia, e una intensa fotografia.

XV secolo. Adele è accusata ingiustamente di omicidio e  stregoneria e condannata al rogo. Sua figlia maggiore di cui tutti conoscono l’esistenza ma nessuno l’ha mai vista cerca di convincere il conte Humboldt fratello di Franz,  a salvare la madre. Il conte accetta ma in cambio Helen deve concedergli le sue beltà.  Troppo tardi il conte fa la sua mossa:  il figlio Kurt ha dato l’ordine definitivo  e Adele finisce sul rogo. La sua seconda  figlia Lisabeth, ancora ragazzina  è costretta accompagnata da un serva, Grumalda,  ad assistere alla morte di sua madre, che avvolta dalle fiamme lancia una maledizione su tutti gli Humboldt predicendo la morte del conte nell’ultimo giorno del secolo e la peste su tutto il villaggio.

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DANZA MACABRA – Antonio Margheriti

Era il 1964 Margheriti,  al suo secondo exploit cinematografico di genere, ha firmato un gotico bellissimo che ancora oggi riesce ad affascinare gli spettatori, un film innovativo entrato di diritto nella schiera dei cult.

Gli appassionati di Horror non posso trascendere dai film di Margheriti, che sebbene nel tempo non ha poi saputo replicare i successi iniziali, ha lasciato un importante segno nel cinema horror italiano. Varrebbe la pena annoverarlo anche solo per questa pellicola.

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Roger Corman Exclusive Interview

“The Poe adaptations were really based upon his fears.

Poe worked both on the conscious mind and the unconscious mind; I think this concept came into the surface in the 19th century, a ten years later, settling Poe at the same concept to psychiatry and that’s really well worth in every way to Poe”

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Intervista esclusiva a Roger Corman

“Gli adattamenti da Poe erano davvero basati sulle sue paure. Poe lavorava sia sulla mente inconscia che sul livello cosciente; penso che questi concetti siano venuti alla luce nel XIX secolo, una decina d’anni dopo, collocando Poe alla pari di un concetto come la psichiatria, e ciò gli rende pienamente giustizia.”

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