«Che cos’è una modella? Un corpo, un volto, un po’ di trucco, un bel vestito, e sotto il vestito… niente»
Nell’era della “Milano da bere” che ha regnato per tutta la seconda metà degli anni Ottanta, ecco che un regista come Carlo Vanzina sforna uno dei film più interessanti dell’epoca, al punto che risulta quasi strano pensare che, oggi, il suo nome sia collegato unicamente (o quasi) al “cinepanettone” natalizio.
Sì, perché Sotto il vestito niente (girato tra gli Stati Uniti e l’Italia nel 1985) è un thriller vecchio stampo, dai registri classici, cadenzato da una punteggiatura filmica da manuale, con effetti visivi e musicali che ricorderebbero da vicino perfino un giovane Dario Argento.














