Televisione THE WALKING DEAD – IL VIDEOGIOCO

THE WALKING DEAD – IL VIDEOGIOCO

the-walking-dead---il-videogioco_Xbox360_coverIn attesa del primo episodio della seconda stagione, riviviamo la straordinaria avventura video ludica di The Walking Dead.

Se vogliamo cercare la radice dell’attuale successo degli zombie sia in ambito letterario che cinematografico, dobbiamo scavare nel mondo dei videogiochi, perché è da lì che è arrivata la rinascita del personaggio. Era il 1996, quando la Capcom lanciò sul mercato il primo capitolo video ludico della saga Resident Evil, mentre la prima playstation si stava facendo largo nelle case di milioni di appassionati che, dopo aver combattuto insieme ai sopravvissuti di Romero e soci, si trovarono a essere loro stessi degli scampati all’apocalisse zombie. Allora l’accoglienza non fu delle migliori, soprattutto da quella parte di “critici” che consideravano il videogioco appannaggio dei soli bambini, e che gridarono allo scandalo di fronte all’eccessiva violenza e agli argomenti trattati, ma il successo fu talmente vasto che la Capcom, in barba alle cesoie della censura, mise in cantiere subito un seguito, uscito nel 1998 e ancora oggi considerato uno dei migliori capitoli della serie, grazie soprattutto all’atmosfera da fine del mondo che pervadeva il videogame.

twdvideogameCon il rilancio del genere avvenuto in concomitanza con l’arrivo del nuovo secolo, alcuni dei maggiori scrittori e sceneggiatori si ispirarono, quindi, all’esperienza di Resident Evil per rilanciare lo zombie e uno di questi fu Robert Kirkman che nel 2003, con il primo numero del fumetto The Walking Dead, avviò un’avventura che avrebbe sconvolto il mondo fumettistico e televisivo. Lo zombie ebbe nuova vita e un nuovo ruolo e non venne più considerato soltanto un mostro da combattere, ma divenne uno strumento attraverso il quale analizzare e approfondire le reazioni degli essere umani di fronte a una situazione al limite come quella dell’apocalisse zombie. In The Walking Dead, Kirkman, con l’ausilio dei disegnatori Tony Moore e Charlie Adlard,  trasformò l’esperienza zombesca in una metafora della vita, permettendo al personaggio di riconquistarsi il ruolo datogli da Romero ma perso nel corso degli anni a causa di un eccessivo sfruttamento. Ciò fu alla base del successo della serie tv creata da Frank Darabont, ma anche e soprattutto del videogioco lanciato dalla Telltale Games nel 2012 e divenuto subito un cult. Già dall’inizio, The Walking Dead ci fa capire come i protagonisti non saranno gli zombie, ma i sopravvissuti: il giocatore si troverà, quindi, proiettato nei panni di Lee Everett, professore universitario di colore accusato di aver ucciso la moglie. Lee è un uomo misterioso, nessuno può realmente capire se sia innocente o colpevole e per certi versi somiglia all’Andy Dufresne del kinghiano Le ali della libertà (regia di Frank Darabont, guarda caso), ma quando il destino lo “costringerà” a prendersi cura della piccola Clementine, per tutti i players, o quasi, questo dettaglio diventerà secondario.

video-the-walking-deadGiocare a The Walking Dead è un’esperienza unica e toccante, in cui il giocatore gestirà lo scorrere della storia, a seconda delle scelte che compirà, degli oggetti che raccoglierà e delle risposte che darà. All’inizio, ad esempio, se decidiamo di fuggire subito da casa di Clementine la vicenda imboccherà una strada, mentre se preferiamo fermarci lì per la notte, andrà in modo diverso. Sotto questo punto di vista, la Telltale ha fatto un lavoro straordinario, dandoci soltanto un lasso di tempo per la nostra scelta, cosicché saremo costretti a scegliere di getto, esattamente come se dentro lo schermo ci fossimo noi stessi. Le innovazioni, però, non si fermano qui e i nostri compagni di viaggio si ricorderanno ogni parola da noi detta, creandosi una precisa idea e comportandosi di conseguenza: ci appoggeranno o ci metteranno i bastoni tra le ruote?

The-Walking-Dead-videogiocoJake Rodkin e Sean Vanaman hanno ideato una storia molto intensa e coinvolgente, dove non ci sarà tempo per annoiarsi, e in cui il giocatore dovrà assumersi la responsabilità di alcune decisioni drastiche, conscio che, con le sue azioni, potrebbe cambiare sia il corso degli eventi che il destino dei suoi compagni di sventura. La scelta della grafica fumettistica, da alcuni criticata, trova la sua radice nell’ispirazione kirkmaniana e risulta, comunque, tecnicamente ineccepibile, ma il titolo trova ulteriore linfa nel dettagliato lavoro di produzione fatto sui comandi di gioco che, offrendo al giocatore una calibrazione personalizzata per il proprio controller, trasformerà l’esperienza in qualcosa di davvero intimo e personale. The Walking Dead è, fondamentalmente, una vera serie tv interattiva divisa in cinque capitoli, dove trovano spazio anche alcuni dei personaggi conosciuti sul piccolo schermo (Glenn, Hershell, Lilly), ma è soprattutto un’esperienza talmente coinvolgente ed emozionante da lasciare segnati, come quando si conclude la visione (o la lettura) di una saga stile Il signore degli anelli o Harry Potter.

Entro Natale verrà rilasciato il primo episodio della seconda stagione sulle principali piattaforme video ludiche: chi saranno le due figure che Clementine vede camminare in lontananza verso di lei?

About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).

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