Televisione The Walking Dead Stag. 3 – Ep. 13

The Walking Dead Stag. 3 – Ep. 13

Un episodio soporifero che dovrebbe rappresentare la classica “quiete prima della tempesta”.

La puntata numero tredici fa sorgere un dubbio amletico: il totale degli episodi di questa terza stagione sono stati stabiliti prima di scrivere la sceneggiatura? Perché sembra proprio che l’ultima puntata andata in onda sia stata buttata lì, giusto per fare numero. In certi momenti si è sfiorato l’immobilismo della seconda stagione, soprattutto nell’infinito faccia a faccia tra Rick e il Governatore che alla fine, come ampiamente prevedibile, non ha portato a nulla se non ad allungare il brodo. Se l’intento degli autori è di preparare lo spettatore alla battaglia finale, non è certo con questi episodi così soporiferi che si raggiunge l’obiettivo, paradossalmente affrettato nonostante la lentezza dello sviluppo.

Chi segue la serie fin dall’inizio è ormai abituato a questi ritmi altalenanti, e spesso episodi del genere sono soltanto la classica “quiete prima della tempesta”, o almeno così si spera. Ciò che, nel frattempo, sembra assodato è che Rick stia riconquistando la lucidità necessaria per affrontare la situazione in cui si trova il suo gruppo di sopravvissuti, ma anche qui si poteva fare qualcosa in più per raccontare il percorso del vicesceriffo che dalle visioni si è trovato direttamente seduto al tavolo delle trattative col Governatore. Un “taglio” che in questa terza stagione abbiamo visto spesso e che, in un certo senso, è una contraddizione, visto che in sedici episodi c’era tutto il tempo per approfondire queste dinamiche importanti: se poteva essere giustificabile nelle prime due stagioni, in questa è una pecca.

Di contro, è ben delineata la follia, ormai dilagante, del Governatore che, a questo punto, sarebbe meno pericoloso come zombie, vista la sua insaziabile sete di vendetta e di violenza: la sua messinscena durante l’incontro con Rick è degna del più grande cinema del doppio, la sua spontaneità ad aprirsi e raccontare al vicesceriffo della morte della moglie e del suo tragico passato lo innalza a uno dei più grandi bad boy della televisione, uno di quelli che con la sua forza surclassa anche l’eroe più buono e coraggioso.

About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).

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