Posts Tagged ‘serial killer’

Black Christmas: Un Natale Rosso Sangue

Billy è semplicemente un guardone che ti spia tutto l’anno. Che differenza c’è, dunque, tra lui e Babbo Natale?

Quando si decide di realizzare un remake di un film cult, bisogna prepararsi affrontare la cosa con i piedi di piombo. Il pubblico, infatti, avrà talmente ben presente il modello originario, da fiutare il minimo cambiamento.

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The Christmas Season Massacre

A suo disagiante modo, un piccolissimo caso clinico da conoscere.

Ogni zolla di terra americana ha la sua leggenda sanguinosa: quella di turno è ispirata a Tommy “Oneshoe” McGroo, ragazzino sfigato appassionato di pirati e picchiato dai bulli che gli fregano anche una scarpa. Povero e senza amici, vaga semiscalzo in attesa che “Babbo Natale” gli porti la scarpetta mancante. 

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A Horrible Way To Die

Un orribile modo di morire: quello delle vittime, tutte giovani donne, del serial killer del momento Garrick Turrell.

Fortuna volle che l’uomo fu assicurato alla giustizia, sfortuna vuole che durante un trasferimento, Turrell (AJ Bowen, Signal) riesca ad eludere le tonte guardie e a darsi alla fuga. L’assassino, che durante la sua detenzione è diventato un’icona del male e un eroe per molti perversi ammiratori, si cammuffa così così e torna al vizietto. Ma la sua missione principale, sangue a parte, è un’altra. Trovare un appiglio, l’unico, della sua vecchia vita.

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Faces In The Crowd

La vista si allontana e una lama di coltello si avvicina, quando i propri occhi non sono più alleati ma ingannevoli traditori.

Anna Marchant (Milla Jovovich, Resident Evil) è un’intraprendente maestra d’asilo, ha un fidanzatone e due carissime amiche con le quali trascorre agghiaccianti serate alla Sex & The City. Una notte, proprio al ritorno da un drink, Anna viene aggredita da uno sconosciuto e nel tentativo di difendersi cade nel vuoto di un ponte battendo violentemente la testa. La donna sopravvive ma riscontra una lesione al lobo temporale che le causa prosopagnosia, un rarissimo deficit percettivo che impedisce al soggetto di riconoscere correttamente le configurazioni facciali delle persone.

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CADAVERE SQUISITO – Poppy Z. Brite

Correva l’anno 1996, e la cultura horror non era certo in mano a pivellini e verginelle.

Eppure una semi-sconosciuta autrice americana (di New Orleans per l’esattezza), con già all’attivo due romanzi e dei racconti dalle atmosfere gotiche e decadenti, si appresta a sconvolgere il mondo dell’editoria con un romanzo dalle tinte molto forti su una coppia di serial killer omosessuali cannibali. Il suo nome è Poppy Z. Brite, la sua opera s’intitola, ironicamente, Exquisite corpse, cadavere squisito, e si ispira, soprattutto nei più macabri dettagli, alle gesta di uno dei serial killer più famosi di tutti i tempi, Jeffrey Dahmer.

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