Siamo una nicchia di poche persone forse, ma sicuramente intenditrici, una piccola schiera che adora il cinema del terrore norvegese e gioisce ogni volta può godere di un altro frutto sanguinoso.
Dire Fritt vilt significa parlare della saga horror più interessante uscita fuori da questo minuscolo Paese: nulla di così innovativo da far strappare i capelli, ma, come nel nostro bel cinema di genere ormai morto, c’è una tecnica, un senso del ritmo e della suspense da far dimenticare che in fondo in fondo si parla di un ennesimo slasher alla Venerdì 13.