Cinema Brando: Carcassa Integrazione

Brando: Carcassa Integrazione

download (1)Quando un operaio viene licenziato dal proprio capo, non gli rimane che lavorare per la propria vendetta…

Questa la tag di Facebook per Carcassa Integrazione, 23 minuti di slasher comedy che merita davvero un encomio speciale. Già, perché è metacinema allo stato puro, storia nella storia di chi prova a fare qualcosa di buono con pochi mezzi in un’epoca, senza falsa retorica, in cui il vero working class hero, è chi ci prova, chi con furbizia e mestiere sfrutta piattaforme gratuite e possibilità di pubblicità sempre più virali per tentare di fare della propria passione un mestiere, chi insomma, combatte le contraddizioni della legge Fornero, i sogni capovolti e vomitati, l’incertezza e la rinuncia con prodotti come questo Brando – Carcassa Integrazione. Quindi, prima ancora che di arte cinematografica, prima ancora che di corto al  netto del giudizio, qui si deve parlare di coraggio, di vita vera. Andrea Rapallini, il regista, gli sceneggiatori Uncle Gelly e Lawrence Clemuerte e i produttori Bad Ram Studio e Radio Spin Prato, oltre a tutto il cast, sono esempi, e ce ne sono molti nel nostro paese, di un underground valido, di un sottobosco fittissimo dal quale non si emerge senza paraculismi, agganci molto in alto o nomi di lancio mainstream fra i credits. Onore a questo esercito di appassionati giovani e meno giovani che continuano a crederci laddove mancano soldi, manca cultura, manca il terreno fertile per far rifiorire un certo cinema di cui una volta eravamo padroni, primi esportatori ed esempio illuminato. Nostalgia che fa rabbia, il cui unico rimedio è il lavoro, quello che questi ragazzi toscani hanno messo a frutto confezionando un prodotto imperfetto, sbavato, a tratti grottesco ma efficace, qualcosa di piccolo che resterà, che deve restare impresso. Viceversa il deserto continuerà a erodere i pochi fiori del male italico rimasti e saremo ancora una volta inesorabilmente  la Repubblica delle banane e dell’occasione persa. Quindi, prima ancora che recensire questo corto, massimo   rispetto per gli autori.

brando e padrone

Il tema del precariato e del conservatorismo pseudo fascistoide legato all’horror sembra stare attecchendo in Italia visto che Brando, uscito direttamente in Giugno su You tube, precede di pochi mesi un altro corto in fase di ultimazione, Precarihate, del milanese Giorgio Guglielmi, di cui si vocifera un gran bene e che a breve dovremmo poter gustare in rete.

Brando- Carcassa integrazione è una slasher comedy volutamente iperbolica, ricca di riferimenti al modus operandi e vivendi dell’azienda Italia, in cui lacune, contraddizioni, cinismi e pressapochismi sono sintetizzati in uno slpapstick gore allegorico, un’istanza mortifera e giullaresca che percorre tutta la narrazione, senza che lo spettatore veramente possa mai sentirsi sollevato, come se il grottesco e il kitch fossero le pietre angolari ove si poggia un inno alla decadenza. Decadenza vanziniana e barbaradursiana, decadenza da you porn nel proprio squallido ufficietto, decadenza da scopata con la segretaria e da condizioni di lavoro irragionevoli, insostenibili, in cui il suicidio e l’omicidio appaiono soluzioni finali e inevitabili di un disastro annunciato.

Plot lineare e facile facile.  Brando è un silenzioso e gigantesco operaio che devastato dal costo della vita e licenziato tenta il suicidio. fallito il tentativo di impiccagione si trasforma in una sorta di Jason dell’Arno e semina fantasiosi omicidi lungo il percorso che lo condurrà al suo vero obbiettivo, l’imprenditore che lo ha lasciato a casa. Brando si ingegna con tosaerbe, coltellacci, manici di piccone e chiavi inglesi dando vita a un bodycount di tutto rispetto. All’arrivo in casa dell’ex capo, appena dopo averlo fatto fuori, viene a sua volta freddato da un carabiniere. Per lui però la Morte, incarnata in un elegante e calvo gentleman, ha una proposta speciale, evitare l’inferno tornando sulla terra sotto la sua dipendenza, un contratto a tempo indeterminato con mansioni di boia.

brando 2

I riferimenti alla saga di Venerdì 13 sono evidenti e la maschera di Brando segue ampiamente il cliché del nerboruto e silenzioso uomo senz’anima che, è talmente privo di emozioni, da risultare simpatico anche agli inferi (o alla trista mietitrice in questo caso). Ci sta, sebbene una maggiore caratterizzazione del protagonista non avrebbe guastato. Rapallini e soci decidono invece di concentrarsi maggiormente sul contorno, sull’ambiente degenerato e degenerante, sulla miccia che scatena il caos e ci riescono parzialmente. La recitazione è quella che è, sebbene la pièce teatrale del confronto fra Brando e la Morte è gustosissima e mette in luce le doti del buon Pietro Trisciuoglio, una spanna e mezza sopra tutti gli altri. Brando è impersonato da un certo Full, uno a cui il  physique du rôle non manca di certo. Per il resto siamo nell’artigianale alla Maccio Capatonda degli esordi ma non si può pretendere troppo da un budget da spesa all’Esselunga. L’incipit fantozziano con lo zapping fra le italiche demenze e il successivo POV funzionano a meraviglia, mentre altri movimenti di macchina, soprattutto durante le scene degli omicidi, sono balbettanti e macchinosi. Detto ciò Rapallini non è così male, soprattutto quando fa le cose semplici come le riprese su campi medi in una Prato oscura e decadente e i close up sul worker villain.

Gli effetti speciali nel complesso sono abbastanza verosimili e considerato il clima ipertrofico neroumoristico non stonano. Menzione speciale alla soundtrack che non guasta mai e sostiene i ventitré minuti di proiezione sempre ottimamente, sia  nel main theme di Claudio Brambilla, sia negli inserti metal dei Rookies 77  e dei Runover.

Brando- Carcassa Integrazione dispone di una pagina Facebook piuttosto frequentata e, come già detto, è facilmente visibile su you tube, sia nella versione integrale, sia attraverso il bel teaser di lancio.

Concludendo, sebbene sia francamente impossibile gridare al capolavoro, questo corto merita attenzione e rispetto sia per la morale generatrice, sia per la realizzazione in se, complessivamente ampiamente godibile.

Ecco il corto, tutto per voi…

httpvh://youtu.be/zi803DT_FGo

Brando Carcassa Integrazione - VOTO: 3/5

Anno: 2013 - Nazione: Italia - Durata: 23 min.
Regia di: Andrea Rapallini
Scritto da: Lawrence Clemuerte e Uncle Gelly
Cast: Full - Paolo Spannocchi - Pietro Trisciuoglio - Francesco Dendi - Francesco Bentivegna
Uscita in Italia: Giugno 2013 - Disponibile in DVD:

About stefano paiuzza
Appassionato d'horror da tempi recenti ma affascinato dalla paura da sempre. Ama in particolar modo il cinema europeo ed extra hollywoodiano in genere. Sogna una carriera come critico cinematografico e nel frattempo si diletta tra letture specifiche e visioni trasversali. Lavora a stretto contatto con la follia o forse è la follia a lavorare su di lui. Se fosse un regista sarebbe Winding Refn, uno scrittore Philip Roth, un animale una tartaruga. Ha pronto uno script per un corto ma non lo ha mai fatto leggere. Citazione preferita: "La dittatura è dentro di te" Manuel Agnelli.

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