Cinema Eddie: The Sleepwalking Cannibal

Eddie: The Sleepwalking Cannibal

Eddie-1Eddie il cannibale sonnambulo offre carne fresca al genere Cannibal, ormai da tempo in decomposizione.

Se dovessimo andare a ricercare l’opera che ha dato il via al genere Cannibal, finiremmo sicuramente per approdare alla corte di sua Maestà Umberto Lenzi, che nel 1972 diresse Il paese del sesso selvaggio. Proseguendo su questa strada incontreremmo l’agghiacciante realismo di Ruggero Deodato, con i suoi Ultimo mondo cannibale e Cannibal Holocaust, ma da qui in avanti troveremmo un saliscendi continuo di opere rilevanti o qualitativamente trascurabili.

L’approccio a Eddie: the spleepwalking cannibal è stato quindi piuttosto guardingo e disilluso, ma a volte le sorprese sono davvero dietro l’angolo, o, in questo caso, davanti alla macchina da presa di Boris Rodriguez.

Eddie-The-Sleepwalking-Cannibal-image-2-600x337Il famoso pittore danese Lars Olafssen, in crisi d’ispirazione ormai da dieci anni, si trasferisce a Koda Lake, piccola cittadina canadese, per insegnare nella scuola d’arte locale. Qui fa la conoscenza di Eddie, ragazzo ritardato nipote della benefattrice che permette all’istituto di sopravvivere. Alla morte della donna, Eddie dev’essere affidato ad uno degli insegnanti e Lars si offre di ospitarlo venendo così a conoscenza del suo segreto: la notte, in preda al sonnambulismo, esce di casa per divorare animali e persone. Sangue, frattaglie e cadaveri risvegliano l’ispirazione di Lars che torna a dipingere, spingendosi sempre più oltre, fino al punto di non ritorno, nella sua rinascita artistica.

Vincitore all’Amsterdam Fantastic Film Festival e al Leeds International Film Festival, Boris Rodriguez scrive e dirige un film decisamente interessante nel suo insolito connubio tra arte e cannibalismo, riuscendo a non cadere nel parodistico e mantenendo al tempo stesso una vena ironica e divertita. Ben ritmato nella narrazione, senza tempi morti o situazioni da sbadiglio, Eddie ci trascina in una vicenda surreale tra horror, thriller e commedia nera, senza mai perdere d’occhio la principale protagonista: l’arte. È qui che il lavoro di Rodriguez si fa più accattivante, in un continuo crescendo che però non mostra mai il frutto delle fatiche di Lars, ispirate dal malsano appetito di Eddie. I quadri non vengono mai ripresi, trattati quasi come un MacGuffin, lasciati alla nostra fantasia più macabra. Cosa può dipingere un artista la cui musa consiste in corpi semi divorati? A noi spetta l’intrigante possibilità d’immaginarlo e su questo la scelta di Rodriguez è stata impeccabile, scartando la rischiosa decisione di mostrare allo spettatore le opere, stuzzicandolo, invece, e al tempo stesso prendendolo bonariamente un poco in giro. Questa, come ogni ricercatezza presente nel film, si amalgama incredibilmente bene nella narrazione, facendo accettare anche l’unica pecca presente e cioè la prevedibilità. Forse è proprio questo il solo elemento che potrebbe far storcere il naso, essendo l’habituè di horror e thriller in grado di capire dove la trama andrà a parare, anticipando magari le situazioni che vanno a crearsi man mano si prosegue. Un difetto, questo, su cui però si può tranquillamente sorvolare, per godersi la storia seguendo le tracce insanguinate di Eddie, un personaggio che pur nel suo mutismo non può non farsi apprezzare. E quando in un film di cannibali è proprio il cannibale, l’assassino, a suscitare in qualche modo simpatia, capisci di essere di fronte a qualcosa di insolito, ben scritto e discretamente interpretato.

164Certamente non siamo dalle parti del capolavoro, nemmeno in senso recitativo, ma gli attori scelti non sfigurano e ce la mettono tutta, da quelli sconosciuti a quelli invece un poco più famosi. Ebbene sì, qualche faccia semi nota fa capolino dallo schermo: Thure Lindhardt (Into the wild, I Borgia , Fast and Furious 6), Georgina Reilly (Murdoch Mysteries, Pontypool), Dylan Smith (Immortals, Total Recall) ma soprattutto Stephen McHattie, il canadese dal viso inconfondibile, la cui filmografia può vantare collaborazioni con Robert Clouse, Roger Corman, Walter Hill, David Cronenberg, Zack Snyder, insomma, l’attore che non penseresti di vedere nell’opera prima di un regista sconosciuto. Tra effetti speciali dal buon gusto splatter e l’ironia di fondo, Eddie è la sorpresa che non ti aspetti, in un genere che ristagna ormai da tanto tempo e se si riesce a sorvolare sulla prevedibilità del plot, il divertimento è assicurato.

Eddie:the sleepwalking cannibal - VOTO: 3/5

Anno: 2012 - Nazione: Canada/Danimarca - Durata: 90 min.
Regia di: Boris Rodriguez
Scritto da: Boris Rodriguez
Cast: Thure Lindhardt - Dylan Smith - Georgina Reilly - Stephen McHattie -
Uscita in Italia: INEDITO - Disponibile in DVD:
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Horror Community

[captain-sign-up text="Partecipa al gioco"]

Focus on

Categorie degli articoli

ebook gratis


    Ai lettori di Horror.it, regaliamo una ghost story inedita di Andrea G. Colombo. Buona lettura!
  • RSS
  • Twitter
  • Facebook
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: