Approfondimenti Coppa del mondo horror, chi di voi ha F.I.F.A?

Coppa del mondo horror, chi di voi ha F.I.F.A?

zarimm1A dominare la scena mondiale, nonostante tutto, sono sempre e comunque gli Stati Uniti.

I Mondiali di calcio in Brasile si avvicinano e già quest’estate assisteremo al gustoso aperitivo della Confederation Cup; quale occasione migliore per giocare di fantasia ipotizzando che anche per il nostro beneamato genere preferito esista una competizione che attesti la scuola più forte, una nazione dal talento insuperabile nel mostrarci sangue, spettri e omicidi e che faccia gridare e saltare le platee più di tutte le altre.

Partiamo dai padroni di casa, grandi favoriti per i prossimi mondiali ma molto più affini al pallone che all’orrore, dove ricoprono ancora un ruolo marginale nonostante schierino fra le loro fila un prolifico marcatore come José Mojica Marins, altresì conosciuto come  Zé do Caixão, classe 1936 autore di grandi classici come A Mezzanotte Possiederò La Tua Anima (1963) e del più recente Incarnazione Del Demonio (2008). Fra le nuove leve (si fa per dire) merita di essere ricordato Ivan Cardoso e il suo As Seta Vampiras del 1986.

balagueroCampioni mondiali e d’Europa in carica, gli spagnoli arriveranno in Brasile con l’arduo compito di riconfermarsi fra i migliori proprio mentre il loro quinquennale dominio pare vacillare. Anche l’horror iberico sembra soffrire di una leggera crisi d’idee sebbene le produzioni siano prolifiche e gli autori stra riconosciuti in ambito internazionale. Fra i contemporanei volti noti come Balaguero, Amenabar, Vizcaino, Paco Plaza, Bayona e persino Pedro Almodovar che con il discreto La Pelle Che Abito (2012) ha varcato i confini del melodramma per guadare mari molto più oscuri. Cinema di grande tradizione quello spagnolo (Aguirre, Jesus Franco, De Ossorio, Aranda,  Eddie Romero), Cinema che ha sempre guardato con curiosità all’ orrore e ai suoi meccanismi ontologici declinandolo con forme espressive avanguardiste e tradizionaliste ma quasi sempre di altissima qualità. Esattamente come nel calcio, anche nell’horror, la spagna è fra i più forti al mondo.

Nazionale in crisi quella francese, orfana dei vari Zidane,Deschamps e Henry, nazionale ancora in cerca di se stessa dopo le cocenti delusioni degli ultimi Mondiali ed Europei. Discorso similare va fatto per l’horror transalpino che, dopo la straordinaria ventata della nouvelle vague di fine anni Novanta e primi Duemila, sembra ora vivere un momento di stasi e di mancanza di idee. Gli stessi autori che fecero gridare al miracolo sembrano ora in netta crisi e le loro ultime pellicole hanno deluso cocentemente nonostante gli alti budget e  il caloroso nazionalismo che ne accompagna le gesta. Aja, Gens, Delplanque,  Rocher e Danahn, Moreau e Palud, Chapiron, Salhab ma soprattutto Pascal Laugier (che con Martyrs ha sfiorato l’opera assoluta) sono talenti purissimi che faticano a riconfermarsi e a riportare sull’olimpo una delle scuole horror più antiche e gloriose del pianeta.

la Premier League è in questo momento il campionato più ricco e spettacolare al mondo e i campioni inglesi non mancano (Rooney, Lampard, Gerrard), ciònonostante la perfida Albione stenta a farsi riconoscere come compagine di caratura mondiale deludendo puntualmente i sudditi di sua maestà in tutte le competizioni  che contano.

Ben-Wheatley1-630x355Nell’horror, al contrario, l’Inghilterra è la nazionale del momento con il suo cinema crudo, violento, stilisticamente esemplare frutto di un lavoro minuzioso che tiene presente la tradizione con occhi rivolti verso nuovi linguaggi e forme sperimentali. Era il 2002 quando Danny Boyle rivisitò in maniera straordinaria lo zombie- movie col suo 28 Giorni Dopo. Da quel momento in poi la british invasion non si è più fermata e pellicole con  The Descent, Kill List, Creep, Dog Soldiers, Deathwatch,  Little Deaths, The Bunny Game, Inbred, Shaun of The Dead, Severance, Wilderness,solo per citare le più note,hanno invaso i  canali distributivi divenendo veri e propri fenomeni di culto in ogni dove. Da Rumley a Weathley, da Wright a Marshall fino a Smith e Bassett la classe straripa lungo il Tamigi e lo stendardo della tradizione hammer è portato con onore da giovani autori dal carisma e dall’intraprendenza invidiabile.

A dominare la scena mondiale, nonostante tutto, sono sempre e comunque gli Stati Uniti. Nel calcio sono una nazionale in crescita che sta facendo grandi passi in avanti ma che non è ancora fra le prime al mondo. Nell’horror il dominio produttivo e distributivo è imbarazzante e la scena indie spesso regala emozioni che Hollywood si scorda inesorabilmente. L’elenco dei cineasti e delle pellicole che la scuola americana può sfoggiare è chilometrico, cito solo due pellicole e due autori recenti in rappresentanza di una tradizione immensa, autori e pellicole che negli ultimi anni hanno forse brillato più di altri nell’ ondivago mare magnum produttivo a stelle e strisce: Insidious (James Wan, 201o) e Quella Casa nel Bosco (Drew Goddard, 2012), mentre fra gli autori menzione particolare va fatta a Kevin Smith, cineasta non esattamente horror, per il suo stupendo Red State (2011) e a  Lucky McKee che con il cult The Woman ha reso il 2011 annata horror d’eccezione.

Fra le corazzate della paura non può di certo mancare il Giappone. la terra del sol levante appare non riuscire più a incantare come ai tempi del J-Horror e vive una crisi produttiva e di contenuti sempre più profonda. Nakata, Shindo, Kobayashi, Nakagawa ma anche Miike e Higuchi non trovano più storie interessanti dadiversi anni e ora come ora, a tenere alto il nome dell’horror nipponico ci pensano i derivazionisti extreme trash come Noburu Iguchi. Nel calcio, al contrario, Il Giappone del nostro Zaccheroni è compagine sempre più temibile,campione d’Asia in carica e già qualificata per i mondiali brasiliani.

ARGENTO DARIOE l’italia? l’horror italiano assomiglia alla nazionale di Prandelli, è fresco e non privo di talento ma dannatamente incompiuto e relegato a ruoli marginali. Il potenziale c’è ed è discreto, tuttavia i budget ridotti, le imbarazzanti cesure distributive, il pregiudizio dei produttori e molte altre questioni occorrono a limitare il tribolato lavoro underground dei nostri autori. Zampaglione, Forzani, Bianchini, Albanesi etc. si dannano come disperati per mettersi in mostra mentre Argento continua a vomitare sul suo passato con un film peggio dell’altro. Si potrebbe a lungo parlare del monopolio della fiction nel nostro paese e sul Vanzina style ma ci addentreremmo in complicate riflessioni dalle quali è difficile districarsi.Inoltre un’ amara puntualizzazione sui limiti qualitativi va fatta perchè Bava, Fulci e Lenzi non ci sono più e la loro eredità pesa ancora troppo. La verità è che Balotelli non è Messi e che Lorenzo Lombardi non è Rob Zombie.

In tutte le edizioni dei mondiali c’ è sempre la sorpresa, la nazionale che non ti aspetti, la formazione senza grande tradizione che riesce ad arrivare lontano. in Brasile c’è da stare attenti alle africane (Ghana e Costa D’avorio su tutte) ma anche a Russia, Colombia, Panama, Svizzera, Belgio e Uzbekistan. L’horror intanto si conferma fenomeno globale capace di regalare perle in quasi tutti gli angoli del pianeta. Fra i paesi che negli ultimi anni si stanno mettendo in mostra per quantità e qualità ci sono i paesi scandinavi, l’Irlanda, la Russia stessa, e poi Serbia, Turchia, Filippine, Thailandia, Honk Kong, Messico, Indonesia e Australia.

Chi vincerà alla fine?

 

About stefano paiuzza
Appassionato d'horror da tempi recenti ma affascinato dalla paura da sempre. Ama in particolar modo il cinema europeo ed extra hollywoodiano in genere. Sogna una carriera come critico cinematografico e nel frattempo si diletta tra letture specifiche e visioni trasversali. Lavora a stretto contatto con la follia o forse è la follia a lavorare su di lui. Se fosse un regista sarebbe Winding Refn, uno scrittore Philip Roth, un animale una tartaruga. Ha pronto uno script per un corto ma non lo ha mai fatto leggere. Citazione preferita: "La dittatura è dentro di te" Manuel Agnelli.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Comments

Posted On
giu 06, 2013
Posted By
Stefano Candi

Penso che una citazione Ivan Zuccon se la potesse meritare, ha fatto alcuni film non certo eccezionali, ma comunque apprezzabili sia per lo sforzo che per il risultato.

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Horror Community

[captain-sign-up text="Partecipa al gioco"]

Focus on

Categorie degli articoli

ebook gratis


    Ai lettori di Horror.it, regaliamo una ghost story inedita di Andrea G. Colombo. Buona lettura!
  • RSS
  • Twitter
  • Facebook
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: