Animazione Frankenweenie

Frankenweenie

 F copertinaQuasi trent’anni dopo l’omonimo cortometraggio, il cagnolino elettrizzato torna alla carica in uno stop motion vintage e citazionista firmato Tim Burton. Una vera rivincita e un vero omaggio al cinema, di genere e non.

Il piccolo Victor non gode di grande popolarità, non è appassionato di sport e l’unico vero amico che ha è il suo cagnolino Sparky, un bull terrier con il quale adora girare remake amatoriali di film famosi, che gli viene purtroppo portato via da un violento incidente con un auto. Il solitario ragazzino ha però uno spiccato talento scientifico e proprio grazie a questo piglio, e alle lezioni del nuovo professore si scienze, mr. Rzyruskyi, riuscirà nell’incredibile impresa di riportare in vita il fedele amico a quattro zampe.

FRANKENWEENIEFrankenweenie è un un gioco di parole, un remake, un tributo e una rivincita. Frankenstein è l’impegnativo cognome del protagonista, e “weenie” rimanda un po’ alla sua giovane età e un po’ al suo carattere schivo e studiosino. La genesi di questo soggetto va ricercata parecchio indietro nel tempo: fu nel 1984 che Tim Burton ebbe la geniale idea rendere Victor Frankenstein un ragazzino legato al suo cane al punto da rischiare il tutto per tutto per riaverlo affianco, creando una storia che fosse un omaggio (ma anche una parodia) ai film tratti dai capolavori di Mary Shelley; nacque un cortometraggio (omonimo al film) che scatenò due effetti principali: la candidatura all’oscar e il licenziamento di Burton dal colosso Disney, che non mostrò di gradire particolarmente l’idea.

F Signor BaffinoA distanza di quasi 30 anni, l’ormai famosissimo e ultraidolatrato regista torna alla carica con il suo cagnolino redivivo e non solo riesce a far produrre dalla Disney (tiè!) un lungometraggio in stop motion sulla sua storia, ma ottiene anche una nuova candidatura all’oscar, questa volta come miglior film d’animazione. Sfortunatamente la produzione non vince l’ambito premio (che va a Brave, firmato Pixar), ma ottiene consenso e dimostra che non sempre la disney ci ha visto lungo. La scelta del bianco e nero esemplifica la volontà di soffondere un’atmosfera un po’ gotica e un po’ vintage, per rendere più fascinosa la trama e più facili le ammiccanti citazioni. Dal pool dell’iconografia di genere emergono personaggi con nomi decisamente evocativi: dal protagonista, ad Elsa Van Helsing, al signor Edgar “E” Gore, poi si finisce anche per strizzare un occhio alla Walt Disney con un richiamino a Bambi.

F si può fareIl vero valore aggiunto di questo film (che ovviamente risulta abbastanza prevedibile nel plot, sia perché un ampliamento di un soggetto già realizzato sia perché una rielaborazione di una trama quantomai famosa) è l’utilizzo dello stop motion. E’ un periodo estremamente fiorente per questa vecchissima (la più vecchia) tecnica cinematografica: spuntano come funghi animazioni di questo tipo, e quasi sempre dotate di una certa fattura; in effetti non si tratta nemmeno dell’unico lavoro horror in stop motion dell’anno, giacchè affiancato dal secondogenito della Laika, “Paranorman”. Tuttavia si tratta del migliore. La verità è Frankenweenie non può non catturare la simpatia e l’apprezzamento dello spettatore, per i suoi personaggi accattivanti o inquietanti (che fanno battere le manine anche ai più grandi, sul podio Colossus e il puffoso mr. Baffino), per l’incedere convinto dell’intreccio accompagnato dalle musiche di Danny Elfman (ormai storico collaboratore di Burton) e per il fascino sempreverde sotteso alla prodigiosa realizzazione di un film in stop motion.

F ColossusIl piccolo Sparky è adorabile ed espressivissimo, ed è proprio intorno a lui, o, meglio, attorno al suo personaggio di plastilina grande all’incirca 10 centimetri, che tutto il set e tutti gli altri minipersonaggi sono stati creati. 26 sono i fotogrammi richiesti per realizzare un secondo di girato, 18 gli animatori impiegati a dal vita alla materia inanimata: forse anche questo intreccio di intenti vivificatori concorre a far quadrare un cerchio perfetto e armonioso e davvero non può considerarsi appannaggio esclusivo dei bambini.

Frankenweenie - VOTO: 4 e mezzo/5

Anno: 2012 - Nazione: USA - Durata: 87 min.
Regia di: Tim Burton
Scritto da: John August
Cast: Charlie Tahan - Winona Rider - Catherine O'Hara - Martin Short - Martin Landau
Uscita in Italia: 17/01/2013 - Disponibile in DVD: Disponibile da maggio 2013

 

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