Room 237 e i segreti di Kubrick svelati da Rodney Ascher

In uscita in questi giorni in contemporanea nelle sale americane, su iTunes, via cavo, e altri negozi digitali “Room 237” di Rodney Ascher.

Room 237 è un thriller cospirativo-documentario su quello che è stato per molti il capolavoro horror di Stanley Kubrick, “Shining”, e sui suoi significati più nascosti, a partire dal massacro degli indiani d’america, a quello degli ebrei da parte dei nazisti.

Già i due teaser trailer che hanno precededuto l’uscita nelle sale del film sono stati decisamente esplicativi sul percorso e i significati della pellicola di Rodney Ascher, ripercorrendo due delle scene più famose del film, il pavimento dove Danny Lloyd-Danny Torrance gioca e la cascata di “acqua rugginosa” dalle scale, sostituite da un vecchio lettore Vhs.

Ovviamente il titolo fa riferimento alla stanza 237 del film, che nel libro di Stephen King era 217 modfiicata poi su richiesta del proprietario dell’albergo che fa da “facciata” al film di Kubrick, luogo che doveva rimanere inesplorato in quanto custode dei segreti e coperchio del vaso di Pandora del male contenuto al suo interno.

Il film ha ormai più di 30 anni, ma continua a far discutere ed è ancora, per i fan più accaniti, avvolto nel mistero. Proprio come Jack Nicholson-Jack Torrance tenta di uscire dal labirinto di siepi (che sarà però anche la sua tomba, speriano non sia così per Ascher), il regista cerca di trovare il bandolo della matassa di un capolavoro costellato di indizi, messaggi subliminali, simbologie ed errori di sceneggiatura che non possono che essere voluti, sovrapponendo le interviste a studiosi, giornalisti e fan alle sequenze del film, vivisezionate, ricostruite e riviste in ogni singolo dettaglio in un lavoro che sembra dividersi tra il serio ed il faceto e che potrebbe risultare, così come nelle sue intenzioni, divertente e interessante sia per accaniti fan che per semplici curiosi.

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