Recensione libro Io confesso – Alfred Hitchcock

Io confesso – Alfred Hitchcock

Questo non è un libro horror e nemmeno un libro esclusivamente sul cinema horror.

E’ piuttosto un’esplorazione sull’arte del cinema così come è stata concepita e realizzata da uno dei più grandi maestri del brivido e della suspance, Alfred Hitchcock. Queste sono conversazioni sul cinema allo stato puro, appunto, come recita il sottotitolo del libro, conversazioni che Sidney Gottlieb ha sapientemente raccolto cimentandosi nell’ardua impresa di coprire l’intera carriera del regista.

Carriera davvero imponente e non solo per il gran numero di film da lui girati, ma soprattutto perché il cinema di Hitchcock nasce e sviluppa dagli anni Venti alla fine degli anni Sessanta, durante quei quarant’anni che hanno visto affermarsi prima il sonoro e poi il cinema a colori, insomma entrambe quelle caratteristiche che identificano il nostro come un cinema davvero “moderno”. Gottlieb non ci lascia insoddisfatti, tanto più che mr. Hitchcock è sempre stato un artista “straintervistato” e che la mole di materiale a cui attingere era davvero notevole. In queste interviste Hitchcock ci dice la sua su tutti gli aspetti dell’arte del far cinema: il passaggio al sonoro, il rapporto con gli attori, la stesura del copione, le tecniche di ripresa e tutto quello che trasforma la cellulosa da materia inanimata ad arte pura. Quello che di ancora più interessante emerge delle interviste è ovviamente l’uomo Hitchcock, con il suo senso dell’umorismo, il sarcasmo, la sua raffinata percezione degli umori del pubblico e la sua eccezionale capacità di incantare la psiche. Ovviamente Hitchcock non è stato un regista horror nel modo in cui lo sono altri registi come George A. Romero, Wes Craven o John Carpenter, tuttavia è indubbio che nella sua lunga carriera Hitchcock ha definito le tecniche cinematografiche che raccontano la paura. Un lavoro da “ingegnere delle montagne russe”, tale si è definito lui stesso. «L’orrore va suscitato nella testa dello spettatore senza metterlo necessariamente sullo schermo», dice Hitchcock e ci racconta di come il suo capolavoro “Psyco” sia stato concepito come un film «piuttosto ironico» e di come pure in assenza di violenza fisica la tensione nella mente dello spettatori aumenti perché «l’ho trasferita dallo schermo alla loro testa». Che altro aggiungere… tutto quello che c’è da dire è nelle parole dello stesso Hitchcock.

 

Io confesso. Confessioni sul cinema allo stato puro - VOTO: 5/5

Anno: 2003 - Nazione: Italia - Pagine: 328 - Prezzo: € 15
Autore: Alfred Hitchcock
Edito da: Minimum Fax
Traduttore: Riccardo Bnà
Data di uscita in Italia: 2008 - Disponibile in eBook: No

About sara.meddi
Sara è nata nel 1985 vicino Roma. Da bambina, prima di convertirsi alla letteratura, sognava di fare la paleontologa o, in alternativa, la disegnatrice di costruzioni Lego. Con ostinata tenacia studia Lettere alla Sapienza e, sempre con ostinata tenacia, lavora da qualche anno nell'editoria. Divide casa e vita con il marito, un pargolo, due gatte e un congruo numero di libri. Nel (raro) tempo libero va in piscina, guarda film horror e gioca con discreto successo a Super Mario.

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