Cinema Continuate a Non Aprire quella Porta…

Continuate a Non Aprire quella Porta…

Leatherface è un pitbull che ciclicamente deve buttar fuori tutta la propria immane carica di aggressività

La storia riprende esattamente da dove si interruppe ai tempi della leggendaria pellicola di Tobe Hooper del 1974 a Nwet, Texas, dove per decenni la gente è scomparsa senza lasciare traccia alcuna…

 I paesani hanno sempre sospettato che la famiglia Sawyer, proprietaria del grill locale, abbia qualcosa a che fare con le scomparse. I loro sospetti trovarono conferma in un giorno d’estate, quando una giovane ragazza riuscì a sfuggire dalla casa dei Sawyer dopo il brutale omicidio dei suoi quattro amici. La sete di giustizia dei cittadini fece in modo che la casa dei Sawyer venisse rasa al suolo, e i suoi abitanti uccisi uno dopo l’altro. O questo è quello che si è creduto fino al giorno d’oggi.
Decine di anni dopo, e miglia e miglia lontano dalla sede del primo massacro, la giovane Heather scopre di aver ereditato da una lontano prozia un’abitazione in Texas. Parte così alla volta della proprietà e delle proprie radici con un gruppo di amici, per scoprire, una volta lì, di essere entrata in possesso di una sontuosa e isolata villa vittoriana. Quello che Heather ancora non sa è che il vero prezzo da pagare per il possesso della  casa si nasconde nelle oscure cantine dell’abitazione insieme a un indicibile orrore.

Dirige John Luessenhop, autore action  di Takers e Lockdown, su una sceneggiatura che a giudicare dalla quantità di nomi coinvolti sembra assumere i contorni del brain-storming: nella sua stesura definitiva sono infatti stati coinvolti Adam Marcus (Jason Goes to Hell), Debra Sullivan (Conspiracy), Steven Susco (The Grudge 2) e Kirsten Elms.  Il ritorno sul grande schermo della più celebre famiglia cannibale della storia del cinema sette anni dopo l’ultimo capitolo della saga – The Beginning, il prequel del remake – sembra voler mantenersi saldo sulle stesse coordinate che hanno dato discreto successo di pubblico ai suoi due predecessori: succinti manzi e manze di pura razza americana impegnati nelle più divertenti attività ricreative della gioventù e fiammate di crescente ultraviolenza grafica alla Nispel, il tutto con l’aggiunta dell’immancabile 3D.  In mezzo al branco di giovani virgulti, tra i quali spicca giocoforza il nome di Scott Eastwood, figlio di Clint, troveremo le citazionistiche fattezze di Bill Moseley (The Texas Chainsaw Massacre 2, The Devil’s Rejects), John Dugan e Marylin Burns – protagonisti dell’originale – e un cammeo di Gunnar Hansen, primo e indimenticabile Leatherface.

Quando ho comprato i diritti della pellicola, il mio scopo era quello di riavviare il franchise partendo dal primo capitolo della serie” ha dichiarato il produttore Carl Mazzocone,”Ho sempre pensato che, soprattutto a livello di continuità, abbiamo assistito a un’enorme occasione sprecata: ora voglio offrire al pubblico un classico monster movie in 3D che sia in grado di rimediare a quell’errore“. A ribadire ulteriormente il profondo rispetto che Mazzacone vuole dimostare nei confronti della pellicola originale, gli sforzi della produzione per fare in modo che la casa dei Sawyer fosse praticamente identica a quella della film di Hooper, con tanto di accurata analisi della pellicola in modo da cogliere anche il più piccolo particolare e il diretto coinvolgimento di Gunnar Hansen nella ricostruzione degli interni. E per quanto riguarda Letaherface? ” E’ una sorta di squalo della terraferma, non c’è alcuna possibilità di difendersi da lui. Ce lo siamo immaginati come un pitbull che, ciclicamente, deve buttar fuori tutta la propria immane carica di aggressività, per poi tornare ad essere un fedele e silenzioso membro della famiglia“.

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About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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