Libro Apocalittico e Occulto PREDATORI DALL’ABISSO – Ivo Torello

PREDATORI DALL’ABISSO – Ivo Torello

Le Creature stanno tornando: per le Edizioni Hypnos è disponibile da maggio “Predatori dall’Abisso”.

Romanzo dell’esordiente Ivo Torello, che promette inquietanti atmosfere lovecraftiane al punto giusto.

Ambientato in Scozia alla fine dell’Ottocento, “Predatori dall’Abisso” narra le avventure di Julius Milton e Thaddeus Walkley, splendidamente definiti esploratori dell’altrove, alle prese con un mondo parallelo fatto di mostri sconosciuti e ancestrali che si nascondono nel buio.

Ispirato dal Maestro Lovecraft e dalle sue creature mitologiche, Ivo Torello  unisce all’horror e alla fantascienza anche la detective story, nonché la passione per la criptozoologia.

Il volume è direttamente acquistabile sul sito della Hypnos: http://www.edizionihypnos.com/

 

Intervista con Ivo Torello

 

Difficile inquadrare il tuo romanzo in una sola definizione: horror, fantascienza, Lovecraft, criptozoologia. Pensi di essere in grado di “spiegare” il libro ai nostri lettori?

Immagino sia un mix delle quattro cose. Negli USA forse verrebbe catalogato come “Creatures Features”, o Cryptofiction. Ci sono un bel po’ di mostri misteriosi, tutti di matrice lovecraftiana, ma l’orrore viene trattato in termini strettamente materialistici e scientifici. Mi piace pensare di aver scritto un libro di fantabiologia, tenacemente antiantropocentrico.

La Scozia alla fine dell’Ottocento… Perché?

Per svariate ragioni: mi serviva la scienza di fine ottocento (quella pre-Einstein e pre-Hubble), amo la Gran Bretagna – tanto che cerco di andarci ogni volta che posso – e perché i libro nasce come omaggio “attivo” alla letteratura angloamericana, tanto che nella Guerra dei Leviatani (il secondo volume della serie) uno dei personaggi è il Carnacki di Hodgson. Non c’è intento polemico con la regoletta “italiano ambienta in Italia”, e lo dimostra il fatto che alcune delle avventure di Walkley e Milton saranno ambientate a Genova, Venezia e Ferrara. Il punto è che fin da ora sto inquadrando i Predatori in uno schema narrativo molto ampio, che avrà come teatro il mondo intero. I Predatori è ambientato in Scozia, i Leviatani tra Edimburgo e lo Yorkshire, ma già nel terzo volume “emigrerò” nell’Arkham di Lovecraft, a Praga e appunto a Venezia.

Quali sono (se ci sono) i libri, i film o gli autori che ti hanno influenzato per la stesura di questo romanzo?

Una lista completa occuperebbe 1 Gb. Posso citare a casaccio un po’ di libri, in primis quelli non-fiction: certamente l’opera di Paolo Rossi, geniale storico della scienza, recentemente scomparso, il cui “Dark Abyss of Time” (bellissimo titolo inglese che preferisco all’italiano “I Segni del Tempo”) è un autentico passepartout per gli abissi del tempo profondo e degli spazi siderali; poi le opere di Stephen Jay Gould, il Système de la Nature del barone d’Holbach, Carl Sagan, e ancora una lista pressoché infinita di saggi, manuali, riviste scientifiche… Venendo invece alla fiction ci sono, oltre a Lovecraft, Howard, Wells, Hodgson, Shiel, Verne e moltissimo Conan Doyle. Tutta narrativa di gente morta da parecchio tempo, comunque.

Scrivendo questa storia hai pensato a un lettore tipo? Come pensi che debba essere? Quali libri deve aver amato per poter godere della storia che hai narrato?

Ho pensato al genere di narrativa che amo leggere, senza calcoli commerciali. Dato che penso che nessun essere umano sia unico e irripetibile, ciò che diverte e stimola e spaventa me, inevitabilmente farà lo stesso con altre persone. Certo, un background comune sarebbe importante (anche solo per scoprire tutta una serie di rimandi e citazioni), ma spero che il mio romanzo possa essere goduto per ciò che è, senza bisogno di patentini intellettuali, ovvero come un puro e semplice intrattenimento fantahorror-avventuroso. Avendo omesso sesso e turpiloquio (scelta spontanea, di gusto personale) il romanzo, poi, è adatto a lettori dai 14 anni in sù.

Come ti è venuta l’idea alla base di questo libro?

Ho sempre avuto in testa un “cosmo” lovecraftiano spogliato di residui mistico-religiosi e completamente fanta-scientifico. Un cosmo che ho incubato per anni, al punto da svilupparsi come una sorta di muffa dentro e fuori la mia vita. La stura l’ho ricevuta proprio dalla saggistica scientifica: più ne leggevo, più sentivo potenziarsi le fondamenta teorico-filosofiche di questo cosmo, che alla fine ha preso vita quasi spontaneamente, proprio come una massa raggiunge un punto critico di crescita e infine collassa.

Come vedi la situazione della narrativa fantastica italiana?

Bella domanda. Direi schizofrenica: da una parte vedo un sacco di cose interessanti pubblicate da piccoli/medi editori, o addirittura provenienti dal fandom, e dall’altra tanta ottusa, persino arrogante cecità da parte dei grandi gruppi, che insistono con vampiri romantici o ristampe di ristampe di ristampe. Più che mancanza di “coraggio”, parlerei – in quest’ultimo caso – di indagini di marketing fatte male. Il fantastico è e rimane una gallina dalle uova d’oro. Peccato che in Italia solo gli appassionati sembrino disporre della necessaria preparazione per capire una cosa tanto semplice. Appassionati che quasi mai dispongono di mezzi necessari ad assaltare le librerie. Chi ha questi mezzi è fossilizzato a regole editoriali che sembrano state pensate ai tempi di Mosè. Anche per questo in Italia non legge quasi nessuno: perché non si sa vendere il “prodotto libro”.

Libro tradizionale o eBook?

Entrambi. Lavorando e leggendo un po’ di qua e un po’ di là, so quanto piacere faccia avere una biblioteca portatile. Ma i profumo del libro, il contatto materico, sensuale, con la pagina ruvida sono come una buona bottiglia di vino. Fanno bene allo spirito.

 

Ivo Torello
Predatori dall’abisso
Edizioni Hypnos – Collana Mirabilia — Pag. 206 — € 18,90
ISBN: 9788896952054

 

L’autore

Ivo Torello nasce a Genova nel 1974. E’ un artista completo, occupandosi, oltre che di scrittura, anche di scultura, illustrazione e musica.

Nel suo blog http://ivotorello.wordpress.com troverete svariati esempi delle sue poliedriche attività. Creature dell’Abisso, tenetelo d’occhio!

About Simona Bonanni
Simona da piccola aveva paura dei vampiri, oggi non ne può più fare a meno, a costo di incappare in libri e film di discutibile qualità. Artisticamente onnivora, è attratta da tutto ciò che è strano, oscuro e singolare. Divora pagine in gran quantità, scrive, fotografa, crea e dà molto credito a tutto quello che le passa per la testa. Ma l’unico che l’ascolta è il suo gigantesco gatto nero.

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