Rage

I modelli?  Duel certo, ma anche gli home invasion movies e la più feroce exploitation dei ’70.

Dennis Twist è il trentenne medio americano: ha una moglie innamorata, una bella casetta in una zona residenziale ai confini di Portland, un’amante che ha intenzione di scaricare definitivamente e qualche ambizione artistica.

Ma un apparentemente casuale e innocuo incidente stradale scatena quella che ha tutta l’aria di essere la furia persecutoria di un misterioso motociclista, che inizierà a perseguitare il povero Dennis per le vie della città, fino a spingersi alla porta di casa sua e oltre.

Chris Whiterspoon è il classico Carneade del cinema di genere a stelle e strisce, avviato alla professione da piccoli credits nei cultissimi Re-Animator e From Beyond, poi scomparso e, dopo quasi dieci anni di latitanza cinematografica, tornato a far capolino tra le produzioni rigorosamente indie con il dramma Middle Man e una casa di produzione propria. E poi altri anni di silenzio, interrotto nel 2010 con quello che a tutti gli effetti è il suo esordio registico nell’ambito dell’horror/thriller, Rage, la cui distribuzione è partita solo ora, con quasi due anni di ritardo. Che, chiariamolo subito, di ciò che ci piacerebbe trovare nell’industria indie – coraggio, gusto per l’azzardo, innovazione – non c’è quasi traccia. Rage piuttosto sembra essere un sincero omaggio dell’autore – che oltre a dirigere si è occupato della sceneggiatura, della produzione e ha interpretato il maniaco-motociclista della vicenda – a un certo cinema che ha sicuramente segnato la sua formazione di fan prima e di professionista del settore poi: Duel certo, ma anche gli home invasion movies e la più feroce exploitation dei ’70.

Il risultato – il cui esito positivo, nonostante il nostro si sia ben guardato dal correre rischi di sorta, poteva comunque essere tutt’altro che scontato – è una pellicola che trasuda in parti eguali amore per il genere e solido mestiere, che parte con il freno a mano tirato e che proprio nei momenti preparatori e nelle scene di raccordo mostra maggiormente i difetti di una forse eccessiva standardizzazione dell’insieme – e di un accompagnamento sonoro fin troppo retorico -, ma che una volta aumentato il ritmo, ingrana – esclusa la scena della prima aggressione, francamente bruttina –   e scivola via piacevolmente, snocciolando uno dopo l’altro i più efficaci espedienti narrativi del proprio specifico sottogenere, ravvivati dal sale dei giochini del nostro al montaggio e alla fotografia.

Il suo momento migliore Rage lo vive però nell’ultima parte, quando le suggestioni più propriamente thriller lasciano lo spazio a inattese ed efficaci schegge di gore, da una scena dal tasso di violenza, non solo fisica, decisamente forte e a un più deciso focus sul misterioso boogeyman: è anche il momento in cui il comparto estetico della pellicola assume maggior personalità, dominato com’è dalla lucida, stentorea e kitchissima figura del motociclista, minuscolo eppur così identitario prototipo di un certo cinema di genere degli eighties che non può non rimandare alle suggestioni del Nightmare Beach del nostro Umberto Lenzi, in un twist finale capace di aggiungere qualcosa in più a una pellicola che, per quanto indiscutibilmente valida nella sua pratica solidità d’altri tempi, rischiava di aver ben poco altro da dire.

Rage - VOTO: 2,5/5

Anno: 2010 - Nazione: USA - Durata: 85 min.
Regia di: Chris Whiterspoon
Scritto da: Chris Whiterspoon
Cast: Rick Crawford - Audrey Walker - Chris Whiterspoon - -
Uscita in Italia: - Disponibile in DVD:

 

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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