Editoria La bambina che amava Tom Gordon – Stephen King

La bambina che amava Tom Gordon – Stephen King

Una bambina, un bosco impenetrabile, un eroe del baseball che si trasforma in un moderno Virgilio. Tutto questo, e molto altro, è La bambina che amava Tom Gordon.

Nella sterminata produzione letteraria di Stephen King, La bambina che amava Tom Gordon rientra in quel gruppo di opere che hanno fatto apprezzare lo scrittore americano al di là della sua innata passione per l’horror. Basti pensare a Colorado Kid o a Il gioco di Gerald o ancora a Dolores Claiborne per capire quanto King sia capace di indagare nei recessi più profondi dell’animo umano.

Scritto nel 1999, il romanzo è ambientato in uno di quei boschi secolari e inattaccabili tanto caratteristici degli Stati Uniti, e racconta le tragiche vicissitudini di una fanciulla che durante un’escursione in compagnia della madre e del fratello, si perde, ritrovandosi a dover affrontare la paura di essere rimasta sola in un luogo a lei sconosciuto. L’unico contatto con la realtà è un piccolo walkman a cui la bimba si lega disperatamente e attraverso cui riesce ad ascoltare le partite del suo eroe, il campione di baseball Tom Gordon.

La bambina che amava Tom Gordon è considerata una delle opere minori di King, meno conosciuta e apprezzata, ma proprio per questo terreno di interessanti sperimentazioni. Nelle oltre trecento pagine, King ci presenta sia dei temi a lui cari sia argomenti e sfaccettature che trascendono la storia stessa e i suoi protagonisti. C’è il tema dell’isolamento già trattato nel citato Il gioco di Gerald dove una donna si trova a lottare per la vita, ammanettata a un letto in una casa sperduta, o in La lunga marcia in cui un ragazzo corre per la propria sopravvivenza; ma c’è anche il racconto di un percorso iniziatico che dalla fanciullezza porta all’età adulta, proprio come nella novella Il corpo contenuta nella raccolta Stagioni Diverse o nel capolavoro IT.

La Trisha di La bambina che amava Tom Gordon sintetizza in sé molti dei personaggi kinghiani: il suo essere piccola e con alle spalle una difficile situazione familiare fa di lei un archetipo che diviene poi eroe (nel senso più classico del termine) quando si trova da sola, persa nel bosco, alla disperata ricerca di casa. Come i quattro ragazzi di Castle Rock partivano alla ricerca del corpo di un loro coetaneo in un viaggio che li avrebbe traghettati nell’età adulta, anche Trisha fa lo stesso percorso, ma stavolta sarà molto più pericoloso perché da sola, come sola era la Jessie di Il gioco di Gerald. Qui King fa un ulteriore passo avanti rispetto ai due lavori precedenti e aggiunge alla storia alcuni elementi di difficile interpretazione: Trisha sembrerebbe seguita da qualcosa, forse una bestia feroce che potrebbe essere un orso, ma che King non rivela mai del tutto, lasciando libera interpretazione al lettore. Di sicuro c’è che questa misteriosa figura rappresenta qualcosa di cui la bambina deve disfarsi, un po’ come la pelle per un serpente nel momento della muta e che la segue fin quando lei stessa non sarà in grado di lasciarsela alle spalle; poi c’è il cosiddetto sub-udibile rappresentato dai ricordi che Trisha ha del padre e che viene raffigurato come una forza soprannaturale in grado di cambiare il destino con l’aiuto delle persone, quindi la capacità dell’uomo di piegare a sé la vita stessa e i suoi incomprensibili meandri; infine la figura di Tom Gordon, un fuoriclasse del baseball divenuto famoso per la straordinaria capacità di risolvere le partite all’ultimo inning (il nono) e che Trisha trasforma in un Dio, in colui che la guiderà verso la salvezza: Tom è per Trisha quello che Virgilio era per Dante e il bosco non è altro che la selva oscura dove il Poeta si è perso e, fatte le debite proporzioni, il viaggio della bambina ha per alcuni tratti lo stesso significato di quello di Dante.

Il mondo costruito da King in questo romanzo è molto più complicato di quanto si possa pensare: il viaggio di Trisha non è soltanto un’avventura tra i boschi, una gara di sopravvivenza, ma molto di più. Qui si parla di iniziazione, di crescita e di maturazione e gli elementi horror sono pochi, fanno soltanto da contorno e spesso risultano meno pericolosi della realtà, della fame e della paura.

La capacità di King di raccontare una storia in cui, in definitiva, c’è un solo personaggio è straordinaria, e riesce a creare attorno alla bambina un mondo senza confini, come se Trisha si muovesse su un piccolo iceberg circondata dall’oceano. La bambina che amava Tom Gordon è forse il romanzo in cui, più di ogni altro, i contatti con la realtà, solitamente sempre molto rigidi in King, tendono a essere sopraffatti causando  un mescolamento tra reale e visionario che affascina e coinvolge.

La bambina che amava Tom Gordon - VOTO: 4/5

Anno: 1999 - Nazione: USA - Pagine: 320 - Prezzo: € 9.90
Autore: Stephen King
Edito da: Sperling & Kupfer
Traduttore: Tullio Dobner
Data di uscita in Italia: 1999 - Disponibile in eBook: Non disponibile

About Marcello Gagliani Caputo
Giornalista pubblicista, scrive racconti (Finestra Segreta Vita Segreta), saggi sul cinema di genere, articoli per blog e siti di critica e informazione letterario cinematografica, e trova pure il tempo per scrivere romanzi (Il Sentiero di Rose).

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