Cinema Night Of The Living Dead 3D: Re-Animation

Night Of The Living Dead 3D: Re-Animation

Jeffrey Combs prova a “ri-animare” un film che è molto morto e poco vivente.

Qualche tempo fa, da queste parti, si parlava del pessimo Night Of The Living Dead 3D (Jeff Broadstreet, 2006): nonostante la presenza del divertente Sid Haig e di qualche momento vagamente gore il film di tridimensionale ebbe solo il fiasco.

Si riportava poi la curiosità riguardante il fatto che il quasi omonimo capolavoro di Romero (La Notte Dei Morti Viventi, 1968) fosse diventato di pubblico dominio a causa di un errore burocratico della casa di distribuzione e, da quel momento, vittima di download selvaggi e sfruttamento del nome. Quel titolone, che richiama vecchi e mai eguagliati fasti zombeschi, continua a vagare nell’etere e a venire violentato a ogni piè sospinto. E’ il turno di Night Of The Living Dead 3D Re-Animation, data duemiladodici e firma del recidivo Broadstreet (lui nel ’68 faceva la prima liceo, e si vede) che persevera col tredì e prova a rilanciare la formula, sostituendo Haig con un’icona horror addirittura superiore: Jeffrey Combs prova a “ri-animare” un film che è però molto morto e poco vivente. Il protagonista del leggendario Re-Animator (ma anche di From Beyond, altrettanto bello e Lovecraftiano) è Harold Tovar, fratello di Gerald (Andrew Divoff, Wishmaster) che gestisce una camera mortuaria sorta nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quando i cadaveri subiscono la contaminazione di rifiuti medici tossici e tornano in vita, serve un atto di forza. Ma Gerald, tanto per sommare le sfighe, ha un’innata e galoppante paura del fuoco e la cremazione non è un’opzione aziendale. Problemi in vista.

Niente di nuovo sotto il sole, menchemeno sotto terra. Perlomeno ci sono tutte le premesse per un’appagante carneficina barcollante. E invece no: Night Of The Living Dead 3D Re-Animation presenta per la primissima volta gli “zombie invisibili”. Nessun prodigio o superpotere, semplicemente i mostri non si vedono quasi mai; e quando compaiono, sono innocui. Quando Gerald, che tutti credono pazzo, sostiene stizzito che “non c’è mai uno zombie in giro quando serve”,  riassume in un leggendario autogol l’inspiegabile fallacia del film. Rallentamenti peggio che allo svincolo A4-A8 alle sette del mattino, dialoghi infiniti e nessun assedio, lamento di morto vivente, agguato. La logica del sottogenere viene ignorata, se non addirittura travisata. Re-Animation sopravvive – si fa per dire – contando su un abbozzo di ironia che rende la suppostina appena appena meno indolore.

Jeffrey Combs è pittoresco ma ormai progressivamente rincoglionito dalla partecipazione a una sequela di brutti titoli che non sono più parte del “suo” cinema e che neanche la miglior macchietta potrebbe salvare dal naufragio. Anche Divoff non è male, ma rimane schiacciato dalla morsa della pochezza del plot. Sprazzi di zombie-movie e spruzzi di sangue sbucano nei minuti finali: ma la cavalleria arriva troppo tardi, le speranze si sono già dissolte e di divertente o spaventoso s’è visto poco/nulla. Pensarci prima no?

Night Of The Living Dead: Re-Animation

Regia di: Jeff Broadstreet
Scritto da:  Jeff Broadstreet, Robert Valding
Interpreti: Andrew Divoff, Jeffrey Combs, Sarah Lieving
Durata: 88 min.
Anno: 2012
Inedito in Italia

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