Editoria The Walking Dead – L’ascesa del Governatore – Robert Kirkman e Jay Bonansinga

The Walking Dead – L’ascesa del Governatore – Robert Kirkman e Jay Bonansinga

Sopravviveremo a tutto questo e lo faremo diventando mostri peggiori di loro! Hai Capito? Non ci sono più regole! Non c’è più filosofia, non c’è più delicatezza o pietà, ci siamo solo noi e loro, e tutto quello che vogliono è mangiarsi il nostro culo! Non abbiamo scelta: noi dobbiamo mangiarci loro, cazzo!

In queste poche righe tratte dal settimo capitolo di The Walking Dead – L’ascesa del governatore è inciso a fuoco il Philip Blake-pensiero. Ma chi è davvero Philip Blake? L’interrogativo, punto di partenza per lo sviluppo, all’interno dell’universo crossmediale zombie creato da Robert Kirkman, del romanzo scritto a quattro mani con lo scrittore Jay Bonansinga (Perfect Victim, Shattered, Frozen), non manca di attrattiva. Sia per i lettori fedeli della graphic novel, sia per chi ha conosciuto la saga di Rick Grimes e dei sopravvissuti al ritorno dei morti viventi attraverso al serie televisiva diretta da Frank Darabont. Philip Blake, aka Il Governatore, è uno dei personaggi più violenti e riusciti di The Walking Dead

Padre padrone della comunità di Woodbury (se tale può essere definita un’enclave di disperati, schiacciati tra orde di ghoul e l’esercito personale del loro piccolo dittatore) possiede la complessità psicologica del genio e la fissità paranoide del folle. Un figlio dell’Apocalisse che ha sposato senza riserve la feroce weltanschauung del suo tempo e non risponde a nessuna delle regole e delle remore del mondo che è stato. Capace tanto di utilizzare i non morti come gladiatori, facendone marionette di carne nei suoi circenses da Armageddon, quanto di preservare la vita (attraverso la carne di viandanti di passaggio) in una piccola zombie, che un tempo incarnava il suo affetto più caro.

La sua epifania avviene nel quinto capitolo del fumetto (dal titolo La miglior difesa) e i fan della versione televisiva lo incontreranno nella terza stagione, in lavorazione da questa primavera, interpretato dall’attore inglese David Morrissey (protagonista di filmazzi del calibro di Basic Instinct 2, ma molto apprezzato nella miniserie Bbc State of Play, a sinistra  nella foto). Fin dalla prima apparizione il Governatore si impone come il villain di tutti i villain, il demone guida di un nuovo tipo di inferno, dove non sembra esserci più posto né per i vivi né per i morti. Un nemico che per Rick e i suoi si rivelerà ben più temibile dei morti viventi.

Ed è nel solco della monodimensionale figurina da arcicattivo che gli autori scavano riportando in vita le origini dell’uomo un tempo conosciuto come Philip Blake, recuperandone ogni lacrima, ogni atto violento, ogni briciola di compassione. Partendo da dove tutto ha avuto inizio, un sobborgo del sud profondissimo, Waynesboro, dove quel che resta della famiglia Blake si mette in viaggio verso una vaga salvezza, a malapena identificata nei campi profughi che il governo federale ha organizzato (o così si spera) ad Atlanta. Una parabola che è la stessa compiuta da Rick Grimes al momento del suo risveglio, ma che ora possiamo seguire a ridosso dello scoppio dell’epidemia, nei primi cruciali giorni che hanno consegnato la terra ai morti viventi.

Philip, leader naturale fin di tempi del liceo, guida la figlia Penny, il fratello Brian e un manipolo di amici da bar con la sicurezza e l’ostinazione dell’eroe confederato, avviandosi verso l’inevitabile sconfitta.

Nella seconda guerra civile che sconvolge gli Stati Uniti e il resto del pianeta, sono i generali del nuovo ordine ad avere la vittoria in pugno, a dettare le regole del gioco. L’arrivo, tanto sospirato, ad Atlanta ne è la prova. La capitale del sud, con la sua bellezza decadente e pigra sacrificata ai grattacieli, nel disperato tentativo di riprodurre lo spirito cosmopolita delle grandi città del nord, è irriconoscibile. «Vicoli ciechi intasati di rottami, cumuli di immondizia in fiamme, case popolari saccheggiate e abbandonate, finestre rotte ovunque, lenzuola macchiate appese fuori dai palazzi e scarabocchiate con disperate richieste di aiuto».

Visioni che fanno del tessuto urbano una «necropoli primordiale, sovraffollata e maleodorante di morte», trasfigurando la capitale della provincia in una metropoli, epicentro di un nuovo universo. Nell’attraversarla l’umanità si perde e si ridisegna facendo di Philip Blake non una persona ma un esoscheletro. Chiunque sarà disposto a portarne il peso potrà assumerne il nome. L’identità è un lusso che non appartiene più agli uomini.

Ognuno di noi può essere Philip Blake.

Ma, evidentemente, non si può dire lo stesso di Robert Kirkman, capace di trasformare una operazione di novellizzazione a scopi commerciali in un piccolo tesoro che racchiude tutto ciò che è mancato  alla seconda stagione televisiva di The Walking Dead. Azione e introspezione si mescolano senza divisioni di campo, il ritmo non cede di fronte alle questioni morali, anzi ne viene accelerato, nessuna location viene sfruttata più del necessario, nessun personaggio tenuto in ballo più del dovuto.

C’è persino spazio per il sentimento (quest’uomo, credete a me, potrebbe scrivere romance spezzafiato), ma è l’amore al tempo della pandemia, ancor prima di sbocciare è già violenza, viene per distruggerci e distruggere.

 

The Walking Dead – L’ascesa del Governatore

di Robert Kirkman e  Jay Bonansinga
Panini Books, 2012, 321 p., 19,00 euro

About SelenePascarella
Selene Pascarella è nata a Taranto nel 1977. Si è laureata alla Sapienza di Roma 23 anni dopo, con un tesi dedicata a Mario Bava, Lucio Fulci e i maestri dello spaghetti horror dal titolo "Estetiche di morte nel cinema dell'orrore e del fantastico". Giornalista per professione e per vocazione si occupa di cinema, tv, narrativa di genere e cronaca nera. Nel 2011 ha pubblicato, assieme a Danilo Arona e Giuliano Santoro, il saggio "L'alba degli zombie. Voci dall'apocalisse: il cinema di George Romero" (Gragoyle). Tra il 2012 e il 2013, Maya permettendo, ha curato il format 2.0 DiarioZ_Italia per Multiplayer.it.

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Comments

Posted On
mar 26, 2012
Posted By
Marcello Gagliani Caputo

Libro straordinario e hai detto benissimo: ci hanno messo tutto ciò che è mancato alla seconda stagione della serie televisiva. Uno di quei libri che vorresti non finissero mai

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