Cinema 6 passi nel giallo: Presagi

6 passi nel giallo: Presagi

Un fiacco e prevedibile thriller tv girato da un maestro del terrore.

Annalisa Dossi e’ una medium.Sogna la morte di una bambina di dieci anni inseguita e uccisa da un uomo vestito di nero.Quello che non può ancora sapere è che, in quelle stesse ore, una bambina di nome Alice è davvero scomparsa.Decide di andare alla polizia e in commissariato Annalisa conosce Harry Chase, un interessante ex agente dell’FBI che decide di aiutarla. La bambina sognata da Annalisa e’ Alice? Ed è veramente in pericolo come sembra credere la medium?

Piange un po’ il cuore a parlare male di un film di Lamberto Bava, soprattutto se si tratta di un ritorno al passato, un ciclo di film dalle tinte thriller orrorifiche come già negli anni 80/90 erano stati i cicli Brivido giallo e Alta tensione con perle come Per sempre o Il gioko. Per ora della nuova serie di film tv dal titolo suggestivo di 6 passi nel giallo abbiamo visto solo il primo , Presagi, girato appunto da Bava jr., ma ci auguriamo che i successivi tasselli, girati anche da Edoardo Margheriti (altro figlio d’arte) e dal baviano meno conosciuto Roy, siano ad un livello se non eccelso per lo meno accettabile perchè qui si naviga, per citare Fulci, nel mare delle tenebre e ciò che in esso vi è di inesplorabile. Lamberto Bava sarà per sempre nel cuore dei fan più che per i suoi tv movie per le masse (Fantaghirò, Desideria, Sorellina) per essere l’auteur dell’horror più hardcore e concorrenziale del cinema italiano anni 80, quel Demoni che ci farà invidiare e imitare da mezzo mondo.

Ultimamente i suoi prodotti si sono trascinati stancamente: se Ghost son era visivamente elegante non si può certo dire fosse anche avvincente, così come il divertissement in digitale The torturer, tra sangue e tette alla fumettacci Lo squalo, non evitava grandi sbadigli da spalanca le tue ganasce povero Yorik. Questo Presagi partiva con grandi premesse: un’attrice bella e altrove brava, Andrea Osvart, una sceneggiatura da thriller d’imitazione alla Dario Argento dei tempi d’oro, come lo erano stati i meravigliosi Le foto di gioia e La casa con le scale nel buio, e poi lui, il maestro del terrore, Lamberto Bava con una produzione di tutto rispetto e lo scenario suggestivo di Malta. Invece il disastro è stato oltre nostra disumana fantasia a cominciare da attori di contorno che recitano secondo la grandiosa scuola interpretativa di Dario Argento con la stessa verve e bravura dei grandi classici alla Fantasma dell’opera, Nonhosonno, Il cartaio, l’actor studio di Vito Colomba per intendersi. A peggiorare il tutto qualcuno ha pure deciso che la bella Andrea doveva per forza doppiarsi da sola, lei straniera, con un accento raccapricciante e a tratti grottesco, una roba tipo una modella e la voce di Sordi in modalità Ollio. In più la regia di Lamberto Bava è paratelevisiva con l’aggravante di non ruscire a conferire fascino neppure alle scene che sulla carta erano interessanti, ovvero quelle oniriche. Basti vedere com’è resa sciattamente la sequenza del seppellimento in spiaggia o com’è buttata via l’idea bellissima di rendere il killer, nella visione iniziale, simile ad una fiera sanguinaria.

Oltretutto questo Presagi fallisce pure nell’imprevedibilità dell’intreccio, e un thriller banale è inconcepibile: appena entrato in scena per un nano secondo il killer si intuisce chi è. E allora hai voglia a mettere nell’intreccio bambini scomparsi con mantelline rosse come A venezia un Dicembre rosso shocking di Roeg, ad affrontare la pedofilia, a cercare di caratterizzare meglio i rapporti con i personaggi: no, ormai l’assassino l’abbiamo capito tutti chi è, non servono triccheballacche, tutto il resto è noia. I prossimi tv movie del ciclo girati da Lamberto Bava saranno Ostaggi col divo televiso di Hercules Kevin Sorbo e Omicidio su misura, ci auguriamo di poterne parlare bene e che siano degni della fama di questo nostro grande regista. Voi restate sintonizzati su queste frequenze e lo scoprirete.

6 passi nel giallo: Presagi

Regia: Lamberto Bava
Interpreti: Andrea Osvart, Craig Bierko, Alessandro Riceci, Eliana Miglio e Margherita Vicario
Durata: 100 min.
Trasmesso in tv

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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