Cinema The Rocky Horror Picture Show

The Rocky Horror Picture Show

Esistono film che entrano prepotentemente nell’immaginario collettivo indipendentemente da ogni calcolo di convenienza fatto dai produttori.

Film che alle loro prime proiezioni si rivelano essere dei flop pazzeschi, che solo grazie al passa parola degli estimatori, giorno dopo giorno, si trasformano in successi mondiali, il cui fascino sembra insensibile ad uno dei nemici principali del mondo di celluloide, il tempo.
Noi stiamo parlando di uno di quei film. Del mitico “The rocky horror picture show”, dovuto al genio creativo di Richard O’Brien, che ne scrisse il soggetto avendo in mente di realizzarne una piccola produzione teatrale, e al talento del regista Jim Sharman.

Una giovane coppia, Brad Majors (Barry Bostwick) e Janet Weiss (Susan Sarandon), in viaggio per comunicare il loro fidanzamento a un vecchio amico, il dott. Scott (Jonathan Adams) sono costretti a fermarsi, per una foratura, in un castello che si trova lungo la strada. Accolti da Riff Raff (Richard O’Brien), un maggiordomo deforme, vengono inviati a restare come ospiti dell’annuale raduno dei Transylvani. Dopo un tentennamento iniziale, fanno la conoscenza con Frank-n-Furter (Richard O’Brien), uno scienziato travestito che li mette al corrente dei suoi pazzeschi piani: creare l’amante ideale, Rocky (Peter Hinwood).

Coinvolti in una folle girandola di avvenimenti, i due puritani ragazzi saranno costretti a venire a patti con le proprie debolezze, e a lasciare perdere le proprie ipocrisie, sia mentali che sessuali, per aderire alla filosofia propugnata dal padrone di casa, quella del piacere assoluto, almeno fino all’arrivo al castello del dott. Scott, alla loro ricerca.

Alla fine di un grand guignol che vedrà soccombere anche Frank-n-Furter, rivelatosi un alieno del pianete Transylaviania, il castello si trasformerà essere un’astronave che partirà laciando a terra Brad, Janet e il dott. Scott, a rimurginare sulla portata delle loro azioni.

Come si può capire la combinazione di ambiguità e perversione sessuale contenuta in questa pellicola riesce a renderla moderna anche a più di trent’anni di distanza dalla sua prima realizzazione.

Lo spettacolo da cui trae spunto il film, infatti, è stato messo in scena la prima volta nel Theatre Upstairs, un piccolo teatro posto sopra il Royal Court Theatre, a Sloane Square, nel quartieri di Chelsea a Londra, il sedici giugno del 1973, in una serata piovosa, riscuotendo un discreto successo tra il pubblico presente in sala. Grazie all’intervento del produttore discografico Lou Adler lo spettacolo venne “esportato” in territorio americano, e da lì prese poi il via la sua avventura cinematografica.

Prodotto dalla 20th Century Fox, le riprese iniziarono in Inghilterra il 21 ottobre 1974, presso il castello di Oakley Court, adesso un hotel di lusso meta di pellegrinaggi di fans.

La lavorazione della pellicola fu rapida, tanto che la prima si tenne a Londra il 14 agosto 1975, mentre la premiere in terra americana si tenne a Hollywood il 26 settembre dello stesso anno, unendo alle anteprime cinematografiche una serie di spettacoli a Broadway, al Belasco Theater. L’insuccesso in termini di pubblico, sia della pellicola che della rappresentazione teatrale, fu colossale. Lou Adler e il delegato della casa di produzione Tim Deegan decisero di operare dei tagli alla pellicola, per renderla meno angosciante e per ridurne la durata.

Si accorsero inoltre che “Rocky Horror Picture Show” non vendeva molti biglietti, se confrontata con altre pellicole dell’epoca, ma vendeva la stessa quantità di biglietti per più serate. Una cerchia di estimatori si riuniva tutte le sere per vedere il film, per recitarne le battute e per ballare al ritmo delle trascinanti canzoni dell’opera. La Twentieth Century Fox decise quindi di rimontare il film, eliminando le due canzoni finali, “Superheroes” e” Science Fiction Double Feature Reprise”, e il 2 aprile 1976, al Waverly Theatre di New York City, iniziarono le proiezioni in notturna di quello che si rivelerà essere una gallina dalle uova d’oro per la casa produttrice.

Nel 1990 venne montata una nuova versione della pellicola, più fedele a quella originale, in cui le due canzoni eliminate venivano reintrodotte. Il successo della pellicola, oltre che per l’apporto formidabile di un pubblico per la prima volta attivo, che precorre, in un certo senso, l’interattività tanto ricercata dal multimedia moderno, è sicuramente dovuto alle straordinarie capacità recitative del cast.

Esistono, nel film, un’infinità di rimandi ad altre pellicole, come “La Mummia”, “Night of the Hunter”, “Bride of Frankenstein”, solo per citarne alcune, frutto della passione di Richard O’Brien per il cosiddetto cinema di serie “B”: il fatto poi che questo film abbia avuto un così profondo impatto sulla cultura popolare è poi dimostrato dal numero di volte in cui vengono citate scene o personaggi dello stesso in pellicole di successo, come “Pulp Fiction” o “Men in black”.

Non era facile riuscire a creare una fusione così riuscita di fantascienza, horror e musical senza scadere nel trash più bieco, e non era semplice prestare il proprio volto a una piece del genere senza rimanerne schiacciati. Molti dei nomi coinvolti nel film saranno destinati a un successo futuro: Tim Curry(“L’uomo ombra”, “Addams Family 3”, “I tre moschettieri”, “Legend”), Susan Sarandon (“Thelma e Louise”, “Bull Durham”, “L’olio di Lorenzo”, “Le streghe di Eastwick”) Barry Bostwick (“Spy Hard”, “Out Of Time”), Richard O’Brien (“Dark City”, “Elvira’s Haunted Hills”, “Flash Gordon”), Patricia Quinn (“Monty Python: il senso della vita”), Michael Lee Aday (il cui nome d’arte è Meat Loaf), e il grande Charles Gray, solo per citarne alcuni, sono nomi che si ripresenteranno spesso in pellicole di successo.
Un grande film, dotato di quella inspiegabile magia che solo le opere d’arte possiedono, e che ne fanno un must assoluto in ogni cineteca che si rispetti…

The Rocky Horror Picture Show

Anno: 1975
Durata: 100 min
Regia: Jim Sharman
Soggetto: Richard O’Brien dal musical The Rocky Horror Show
Sceneggiatura: Richard O’Brien, Jim Sharman
Interpreti: Tim Curry, Susan Sarandon, Barry Bostwick, Richard O’Brien, Patricia Quinn, Nell Campbell, Jonathan Adams, Peter Hinwood, Meat Loaf

About Giuliano Fiocco
Ha visto nascere Horror.it, e l’ha accudito per lungo tempo assieme ad Andrea. Adesso la vita gli lascia poco tempo per le passioni, ma in un angolo oscuro del cuore rimane in agguato la voglia di scrivere. Ha scritto un romanzo, da cui è stato tratto un film, in fase di produzione.

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