Libro Licantropi Storia dei licantropi – Luca Barbieri

Storia dei licantropi – Luca Barbieri

“L’uomo-lupo è pura bestia feroce. Non suscita pietà, sebbene la chieda ogni volta che ha un risveglio di coscienza. Lo attende non un paletto, bizzarra caricatura del legno della croce, bensì un proiettile nel cranio. Rivestito d’argento per contrappasso cromatico: eri nero, il bianco ti ucciderà. Il mostro proletario morirà come merita: un semplice colpo in testa”.

E alla fine arrivò il lupo. Il mostro a metà servizio, un po’ umano e u po’ bestia. Mai sexy quanto un vampiro, privo della raggelante potenza massiva degli zombie. Icona antichissima e ancestrale della divina maledizione sull’uomo, terreno di contaminazione, fatto di artigli, muscoli e peli, tra sistemi di credenza pagani e sovrastrutture della morale cristiana e cattolica.

Un figlio della notte che farebbe la fortuna di un analista freudiano, diviso tra istinto e razionalità fino alla scissione del corpo, logorato dal senso di colpa eppure incapace di resistere la richiamo della violenza. Non fa meraviglia che una creatura così schiva e solitaria, perlopiù raggruppata in piccoli gruppi, abbia fatto la sua comparsa in forme più letali e organizzate nelle lande della mala coscienza occidentale e nelle zone del rimosso della modernità. Le terre “barbariche” oggetto della civilizzazione della Roma antica o i boschi dei nativi americani in resistenza alla colonizzazione europea. I buchi neri dell’umanesimo – illuminati dai processi per stregoneria e possessione demoniaca – e gli spazi montani e rurali spogliati di forze giovani dalla rivoluzione industriale. La bestia fiuta, assieme al sangue versato, l’essenza feronomica del cambiamento.

Persino ora che la produzione horror-pop sembra averle messo il guinzaglio riserva più di un guizzo. In Underworld i Lycan sono una sorta di lumpen, ma hanno pure sempre vinto una rivoluzione, in Twilight il ragazzo-lupo, Jacob, finisce per metter in ombra lo svenevole protagonista succhiasangue Edward, nella serie tv The Gates i giovani licantropi sono bulli da squadra di football ma resistono tenacemente alle regole della comunità, in Teen Wolf (serial da poco uscito in Italia e liberamente ispirato al film Voglia di Vincere) la licantropia è la cosa migliore mai capitata a uno sfigato (perlomeno  a uno giovane e bello…).

Ma se volete sapere tutto, proprio tutto, su cosa significhi essere metà uomo e metà lupo la lettura del volume di Luca Barbieri è irrinunciabile. Il saggio (preciso, scorrevole e completo) parte dalle apparizioni del licantropo nella storia e nella mitologia mondiale, per poi muoversi dall’iconografia del più celebre mutaforma alla narrazione intorno ad esso. Film, romanzi, fumetti e ogni sorta di sottoprodotto culturale associato al figlio della luna vengono inventariati e analizzati con competenza e passione. Non mancano le scorribande all’inseguimento dei cugini meno noti, dal kitsune, lo spirito-volpe giapponese, all’anyoto, l’uomo belva africano, cui si aggiungono un’interessante approfondimento sul ruolo dei lupi mannari nella mitopoiesi della frontiera americana e un saggio sulla traslazione scientifica dell’immaginario sull’uomo lupo.

Alla base del libro c’è, infine, un assunto che non può non trovarci d’accordo (ricordate L’Io credo nei vampiri di de’ Rossignoli?): «I licantropi esistono». Vivono tra noi nella casistica medica e psichiatrica più estrema (ipertricosi, porfiria, nevrosi di ogni sorta…), nelle comunità di lupi reali e nei branchi 2.0, nei riti sciamanici e nelle visioni artistiche.

Fanno parte della nostra realtà o perlomeno della costruzione sociale di essa. Non per niente l’autore definisce l’opera un manuale orientativo su i licantropi. Non per combatterli (stile Manuale per sopravvivere agli zombi di m. Brooks) ma per diventare uno di loro.

Storia dei Licantropi

Luca Barbieri
Odoya, 2011, 379 p.,
Prezzo di copertina: 20.00 euro

About SelenePascarella
Selene Pascarella è nata a Taranto nel 1977. Si è laureata alla Sapienza di Roma 23 anni dopo, con un tesi dedicata a Mario Bava, Lucio Fulci e i maestri dello spaghetti horror dal titolo "Estetiche di morte nel cinema dell'orrore e del fantastico". Giornalista per professione e per vocazione si occupa di cinema, tv, narrativa di genere e cronaca nera. Nel 2011 ha pubblicato, assieme a Danilo Arona e Giuliano Santoro, il saggio "L'alba degli zombie. Voci dall'apocalisse: il cinema di George Romero" (Gragoyle). Tra il 2012 e il 2013, Maya permettendo, ha curato il format 2.0 DiarioZ_Italia per Multiplayer.it.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Tags:  

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

Horror Community

[captain-sign-up text="Partecipa al gioco"]

Focus on

Categorie degli articoli

ebook gratis


    Ai lettori di Horror.it, regaliamo una ghost story inedita di Andrea G. Colombo. Buona lettura!
  • RSS
  • Twitter
  • Facebook
%d blogger cliccano Mi Piace per questo: