Cinema Sint

Sint

E’ un film discreto che regala un paio di begli spaventi architettati a dovere, come nella migliore tradizione. E’ ottimo se a Natale per una volta si vuole guardare qualcosa di diverso e un po’ più brioso di Miracolo nella 34ma strada

Dick Maas, che non si vedeva da un po’, torna finalmente dietro la cinepresa con Sint. L’attesa e le aspettative non sono indifferenti dato che il regista olandese ci ha regalato in passato perle come l’horror-thriller Amsterdamned; negli ultimi tempi  però i lavori di Maas non hanno conosciuto larga diffusione e/o direttamente hanno finito per non passare la dogana del confine olandese. La scelta artistica per questa nuova produzione è a tema natalizio; i toni ricordano innegabilmente il capolavoro di Joe Dante Gremlins, puntando a una resa un po’ darkeggiante del periodo delle  feste e barcamenandosi tra il serio e il faceto.

Il regista e sceneggiatore Dick Maas scodella una variazione sul tema della leggenda di Sint Niklas, personaggio
della cultura popolare olandese che secondo la tradizione trascorre la notte del 5 dicembre svolazzando con il suo cavallo bianco fra i tetti mentre i suoi fedeli aiutanti si intrufolano nei camini per portare i doni ai bambini buoni.  Nella versione riveduta e corretta del cineasta olandese però in realtà il festeggiamento della nascita di San Nicola è frutto di un fraintendimento: in realtà il 5 dicembre è il giorno della sua morte e solo con l’andare dei secoli è andata perduta la verità e la popolazione ha iniziato a celebrare la funesta data come una felice ricorrenza. Il film ci racconta che nel medioevo il vescovo caduto in disgrazia era diventato dedito a una vita di espedienti e malefatte e, durante una delle sue tante scorribande di devastazione e violenza ai danni di paesini pacifici, andò incontro alla meritatissima vendetta popolare per cui un manipolo di coraggiosi cittadini riuscì ad appiccare il fuoco alla sua imbarcazione e mise al rogo lui ed il suo esercito di malvagi sgherri; da quella notte ogni 5 dicembre in cui vi sia la luna piena Sint Niklas torna dal regno dei morti per vendicare la sua orribile fine.

Ai giorni nostri, ad Amsterdam,  nessuno crede davvero alla leggenda di San Nicola e solamente l’agente Goert capisce a fondo la ragione dei sanguinosi avvenimenti che sconvolgono la città, essendo stato molti anni prima diretto testimone del massacro della sua stessa famiglia per mano del perfidissimo ex-religioso. Il budget di produzione è molto più che dignitoso, gli effetti speciali sono massicci  (e anche un po’ troppo caricati in qualche occasione) e l’opera complessivamente sembra avvicinarsi e tendere molto di più al cinema americano di genere che non alle produzioni indipendenti e particolari europee che magari ci potremmo aspettare. E’ un film discreto che regala un paio di begli spaventi architettati a dovere come nella migliore tradizione ed è ottimo se a Natale per una volta si vuole guardare qualcosa di diverso e un po’ più brioso di Miracolo nella 34ma strada. Il mostro di Sint Niklaas, zombie che appare deturpato dalle fiamme che gli avevano tolto la vita, è davvero apprezzabile e ben fatto, l’atmosfera natalizia è un punto sfizioso a favore dell’intreccio e costituisce un bel valore aggiunto. Non è un film indimenticabile ma a vederlo non si può dire che non siano un paio d’ore (neanche) ben spese.

Sint

Scritto: Dick Maas
Diretto:
Dick Maas
Interpreti:
Huub Stapel, Egber Jan Weeber, Caro Lenssen
Anno:
2010 (Belgio)
Durata:
85 min
Inedito in Italia

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