Recensione film Pandorum – L’universo parallelo – Recensione

Pandorum – L’universo parallelo – Recensione

Pandorum è l’ennesimo esempio di film di genere sottovalutato e passato in sordina nelle sale cinematografiche.

Un film che merita di essere recuperato in DVD. Scelta obbligatoria per gli amanti della sci-fi accostata all’horror più cupo.

Diretto dal tedesco Christian Alvart, Pandorum è un horror/sci-fi puro che fa delle scenografie anguste e claustrofobiche il suo punto di forza. Sceneggiato da Travis Milloy il film presenta una storyline che parrebbe identica a pellicole appartenenti allo stesso filone. Il risveglio dal sonno criostatico (qui iper-sonno), l’ambientazione spazio profondo e la nave infestata da orride creature potrebbero, anzi di sicuro lo hanno fatto all’uscita nelle sale, far pensare all’ennesima scialba fotocopia dell’ Alien di Scott. Ma Pandorum, prendendo ovviamente qualcosina dal capolavoro capostipite del genere, si rivela invece una bella sorpresa che non manca di regalare momenti di puro pathos tanto caro ai fan del genere.

XXII secolo, la Terra è ormai sull’orlo del collasso. L’unica speranza per l’umanità è Tanis, pianeta con caratteristiche molto simili al nostro e che sembra ospitale. La navicella Elysium parte, con un carico di 60.000 persone, alla volta di Talis con la missione di colonizzare il “nuovo mondo”. Gli occupanti della nave sono raggruppati in squadre e sottoposti a cicli di criosonno in modo tale da poter darsi un cambio continuo durante i 123 anni di navigazione. Il caporale Bower si risveglia dopo otto anni, con la mente offuscata e soggetto ad una momentanea amnesia dovuta al lungo stato di ibernazione, scoprendo che la nave è infestata da una moltitudine di umanoidi cannibali, che danno la caccia ai sopravvissuti, man mano che si risvegliano dall’ipersonno.

In Pandorum la “componente mostruosa” è di sicuro la cosa che funziona meglio. Gli alieni vengono rimpiazzati da mutanti cannibali (ripresi poi pari-pari nel videogioco RAGE di id Software) che danno la caccia agli umani armati di lame affilate e movenze da ninja. L’horror, la science-fiction, vanno quindi a incontrare l’action 2.0 nella sua forma più tamarra e spettacolare. Non mancheranno infatti dei combattimenti corpo a corpo, uomo vs mostro. I puristi però non disdegneranno tale scelta in quanto le scazzottate avverranno tutte in spazi ristrettissimi, fattore che non può che aumentare e dosare per bene la tensione ansiogina. La trama poi presenta un’immancabile fattore thriller con la più classica delle premesse: “che cosa è successo alla nave? Cosa è andato storto? Che cazzo sono quelle cose? Che ci fa qui Norman Reedus?”. Una buona scrittura, non priva di difetti a volte anche banali, saprà far scorrere bene il film che non mancherà di dare una risposta a tutti i quesiti posti in partenza, sdoganando -finalmente- la brutta abitudine ormai tutta Hollywoodiana del “ti lascio di merda senza svelarti nulla”.

Di buona fattura anche il cast artistico. Oltre al ritrovato Dennis Quaid, un ottimo Ben Forster protagonista assoluto della vicenda, la bella e brava attrice tedesca Antje Traue e un’inspiegabilmente poco e mal sfruttato Norman Reedus rilegato a quello che potrebbe definirsi alla benemeglio un semplice cammeo.

Noti dolenti: la lentezza e alcune scene che abbassano notevolmente il rating complessivo della pellicola. Indubbiamente scene forti che rimangono impresse per un pò nella testa dello spettatore ce ne stanno. Un esempio è la bellissima e angosciante sequenza del risveglio di uno dei passeggeri della Elysium che si ritrova circondato dai mostri appena sveglio, attaccato e ucciso con una lancia in testa senza capirci un cazzo. Ma è anche vero che Pandorum soffre di sequenze piuttosto noiose e dannatamente lente. Non uso il termine ‘lento’ per indicare le azioni svolte ma bensì lo utilizzo per sottolineare la scelta di indugiare troppo su dettagli di poco conto. Fattore presente -purtroppo- in svariate sequenze. Alcune scene vengono infatti allungate troppo da un montaggio altalenante che ci casca una volta su un dialogo e altre su combattimenti o fasi esplorative, dando un’impressione di “titubanza” generale. Un taglio più serrato, meno survival e più action, avrebbe di sicuro agevolato molte delle sequenze in questione rendendo appetibile la pellicola anche a chi non è affezionato o non si sente attratto dal genere.

Molto d’atmosfera e abbastanza mirata la colonna sonora, poco melodica e molto ambient con sprazzi di elettronica di qua e di la.

Pandorum è l’ennesimo esempio di film di genere sottovalutato e passato in sordina nelle sale cinematografiche. Un film che merita di essere recuperato in DVD. Scelta obbligatoria per gli amanti della sci-fi accostata all’horror più cupo.

About Giovanni Lorecchio
Famiglia modesta, lui un po’ meno. Un folle, dilaniato da miliardi di idee ma con pochi mezzi per realizzarle. Grande appassionato di cortometraggi in computer grafica e di colonne sonore, ama particolarmente l’accostamento horror/sci-fi. Odia il brutto cinema e si dedica alla composizioni di colonne sonore di genere.

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