Intervista film Jaume Balaguerò: Intervista

Jaume Balaguerò: Intervista

Ho letto la sceneggiatura di Mientras Duermes e mi hanno subito catturato le sue potenzialità in fatto di suspense e tensione. Un tipo differente di tensione e suspense, quindi una nuova sfida per me“.

Quattro chiacchiere con Jaume Balaguerò che, in occasione dell’uscita del primo pure thriller della sua filmografia, quel Muentras DuermesSleep Tight nell’edizione inglese – ci da qualche delucidazione in più sulla natura della sua ultima fatica e una piccola anticipazione sul futuro del più celebre dei suoi figli. Tnx to BloodyDisgusting.

A parte il film tv Para Entrar a Vivir, i tuoi lungometraggi cinematografici sono sempre stati all’insegna del sovrannaturale. E’ stata una scelta cosciente? Cosa ti ha convinto ad allontanartene per Mientras Duermes?

Niente di cosciente o di preparato: semplicemente, ho letto la sceneggiatura di Mientras Duermes e mi hanno subito catturato le sue potenzialità in fatto di suspense e tensione. Un tipo differente di tensione e suspense, quindi una nuova sfida per me. Così ho deciso di dirigere quel film, anche se già con Para entrar a vivir, nell’antologia Películas para no dormir ho affrontato quel tipo di thrilling, pur restando in ambito prettamente horror.

Uno dei punti di forza di Mientres Dormes è senza dubbio Luis Tosar nei panni di Cesar, e le sensazioni profondamente sgradevoli che sa ispirare nel pubblico…

Non appena ho letto la sceneggiatura mi sono reso conto di quanto fosse complesso quel personaggio e in fase di casting ci siamo resi conto di quanto fosse difficile trovare un attore che potesse risultare profondamente repellente ma affascinante e carismatico allo stesso tempo. Alla fine abbiamo scelto Luis Tosar: in Spagna è un volto molto, molto noto, e nel thriller Cell 211, nei panni di un criminale, mi ha semplicemente conquistato per la potenza della sua interpretazione. E’ bravo, è comunicativo ed è intelligente: era perfetto per quel ruolo.

La pellicola procede secondo una cronologia sfalsata: perchè hai deciso di partire dalla metà della vicenda di Luis, e non dall’inizio?

Uno dei punti di forza della sceneggiatura era senza fubbio quello di riuscire a confondere con una certa logica lo spettatore. All’inizio si ha l’impressione che Luis e Clara siano insieme, visto che stanno condividendo lo stesso letto. E’ un modo brillante per iniziare la vicenda, perché ti da l’impressione che la loro sia una normalissima relazione. La verità la si scopre poi pezzo per pezzo.

Solitamente dirigi sceneggiature scritte da te, mentre questa volta ti sei trovato a lavorare su uno script di Alberto Marini. E’ stato difficile riadattarlo secondo il tuo stile?

Ho sempre scritto i miei film perché l’idea generale della pellicola è già tutta nella mia testa ancora prima che ne esista una sceneggiatura, ma non ho alcun problema a lavorare su script altrui se sono validi e affascinanti. Abbiamo fatto un paio di cambiamenti: nella prima versione la vicenda era più lunga e  Cesar parlava in prima persona, ma abbiamo pensato che fosse meglio eliminare completamente l’elemento soggettivo.

Già prima di Mientras Duermes, con i due capitoli di [REC] avete ambientato le vostre pellicole in spazi angusti e chiusi. Hai scelto intenzionalmente un’altra location simile? Quanta importanza ha nel tuo stile la componente claustrofobia?

Credo che tutto sia molto casuale. Nel caso di [REC], più che la componente claustrofobia ciò che ci interessava affrontare era il discorso del falso documentario, a là Cannibal Holocaust, qualcosa che ricordasse un servizio TV in tempo reale, spaventando e divertentendo il pubblico allo stesso tempo. In questo senso, la scelta di una location chiusa era funzionale in termini di budget e di controllo della pellicola. Casualmente poi, mi sono imbattuto in Mientres Duermes, che è di nuovo ambientato al chiuso. Credo che il prossimo film che dirigerò lo ambienterò in spazi aperti, almeno smetteranno di pensare che sono così ossessionato dagli spazi chiusi!

Paco Plaza ha appena concluso le riprese di [REC] 3. Sei sempre coinvolto in [REC] Apocalypse?

Sì, al momento siamo al lavoro sulla sceneggiatura. Tutto quello che posso anticipare è che sarà ambientato in una location assolutamente nuova e folle: niente Barcellona, questa volta.

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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