Cinema Faces In The Crowd

Faces In The Crowd

La vista si allontana e una lama di coltello si avvicina, quando i propri occhi non sono più alleati ma ingannevoli traditori.

Anna Marchant (Milla Jovovich, Resident Evil) è un’intraprendente maestra d’asilo, ha un fidanzatone e due carissime amiche con le quali trascorre agghiaccianti serate alla Sex & The City. Una notte, proprio al ritorno da un drink, Anna viene aggredita da uno sconosciuto e nel tentativo di difendersi cade nel vuoto di un ponte battendo violentemente la testa. La donna sopravvive ma riscontra una lesione al lobo temporale che le causa prosopagnosia, un rarissimo deficit percettivo che impedisce al soggetto di riconoscere correttamente le configurazioni facciali delle persone.

Tradotto dal manuale medico, per Anna le persone un tempo care ed intime (inclusa se stessa) diventano improvvisamente sconosciute, dato che ai suoi occhi appaiono ogni volta con connotati differenti. Le certezze crollano ma una no: il suo assalitore era sicuramente “Tearjerk Jack”, il serial killer che sta tenendo in ostaggio la città e le prime pagine dei giornali. La polizia prende Anna in custodia, non tanto per proteggerla ma per ottenere preziosa testimonianza e riuscire nella cattura di Jack; ironia della sorte però, l’unica persona a poterlo identificare non è più in grado di riconoscere neppure la propria immagine allo specchio. E diventa una preda fin troppo vulnerabile per l’assassino, che si fa sempre più vicino e minaccioso.

Il 2010/2011 è un biennio da ricordare per la tendenza “horroroculista”: dopo le peripezie della fenomenale Belen Rueda nel pregevolissimo Con Gli Occhi Dell’Assassino (di Guillem Morales), un’altra dama dell’horror si ritrova a doversi destreggiare in una situazione dove la vista si allontana e una lama di coltello si avvicina, quando i propri occhi non sono più alleati ma ingannevoli traditori. Le similitudini iniziano e finiscono qui, dato che Faces In The Crowd impallidisce al confronto, oltre al fatto che horror puro non è e preferisce abbracciare molto più spudoratamente quel pubblico mainstream che vuole aver paura, sì, ma senza esagerare. Il thriller “spaesante” diretto da Julien Magnat (Bloody Mallory) e incentrato sul physique du role di Milla è una visione decente che trascina lo spettatore nella medesima condizione patologica di Anna (non aspettatevi un Memento, però!) mostrando un mondo paranoico in cui non si è mai certi dell’identità di chi ci circonda e dunque occorre dubitare di tutto e tutti. A riprova del fatto che il focus non sia sull’omicida ma sulla precaria percezione visiva della protagonista, il poco pathos si scatena quando sono i suoi nervi e la sua emotività (e non le vite delle vittime di Jack) a crollare. E’ il senso di disorientamento e di vulnerabilità il fattore su cui il film investe in toto, ma la gabola funziona così così, non riuscendo ad insabbiare il fatto che senza di esso Faces In The Crowd non è altro che un thriller dozzinale con risoluzione prevedibile e andamento stra-compassato.

Il regista francese ce la mette tutta e fino alla resa dei conti non ammalia ma al tempo stesso evita clamorosi scivoloni retorici, scrivendo e dirigendo con sporadici sprazzi di attributi; peccato però che in chiusura Magnat dimentichi le proprie radici europee e sputtani la credibilità del racconto con un finale così “americano” e zuccherato da fare imbarazzare lo stesso Zio Sam, epilogo che smonta le velleità del film denudandolo di credibilità e farcendolo di posticcio buonismo. Con qualche problema qua e là ed il pessimo finale, Faces In The Crowd coi sui 15 (!) milioni di dollari di budget si gioca la sufficienza e il consenso di chi, anche nel più scontato thriller horror, cerca cuore e sostanza.

Faces In The Crowd

Regia di: Julien Magnat
Scritto da: Julien Magnat
Interpreti: Milla Jovovich, Sarah Wayne Callies, Julian McMahon
Durata: 102 min.
Anno: 2011
Inedito in Italia

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