Rage

Dopo quindici anni di gestazione ecco finalmente RAGE. L’IP nuovo di zecca della software house e del papà originale dell’ormai leggendario Doom.

“La trama in un videogioco è importante quanto quella di un porno. C’è ma nessuno ci fa caso” John Carmack espresse questo suo concetto ai tempi di Doom che in termini di storyline era praticamente nullo (se si esclude il più recente Doom 4). Forse il successo della serie del buon Carmack fu proprio questo chi lo sa. Lui regalò ai -primi – giocatori annoiati di tutto il mondo un corridoio infinito pieno di orrendi mostri sputati dall’inferno da far fuori uno dopo l’altro in modo violentissimo e quindi divertentissimo per quell’epoca di pochi Bit. Il genio creativo della Id Software rimane di quell’idea e dona alle platee il suo nuovo titolo – RAGE – e si ha la netta impressione che il vecchio John Carmack sia rimasto, ideologicamente, nello scorso secolo videoludico…

La terra sta per entrare in collisione con un’asteroide di proporzioni bibliche. E’ l’apocalisse. L’impatto spazzerà via metà del genere umano, l’inverno nucleare si occuperà dell’altro. In un mondo dove la speranza lascia il posto alla paura, l’animo umano distrutto e un pianeta colpito al cuore, un gruppo di ricercatori dà alla luce il progetto Ark. Un ambizioso piano scientifico di un’ organizzazione omonima che potrebbe salvare il destino dell’intera umanità. Ma la speranza si riaccende solo per pochi eletti. Ark consiste nell’ibernare gli uomini che dovranno salvare le sorti del genere umano, centosei anni più tardi. L’impatto avviene. Il mondo è ferito e lacrime di sangue scorrono sul viso sporco del genere umano. Centosei anni più tardi Ark si attiva. Il progetto è fallito, un unico superstite si risveglia in un mondo del tutto diverso da quello immaginato dai ricercatori del progetto Ark.

Non lasciatevi ingannare dalla vena poetica racchiusa nella soprastante sinossi. E’ che sono piuttosto ispirato e non so perché. L’unica idea e vena poetica di RAGE è questa: bum-bum-bang-bang. Un vero peccato. L’incipt, per quanto poco originale, era abbastanza affascinante e il mix tra Mad-Max e Le Colline Hanno gli Occhi poteva avere un suo perché. Un vero peccato che lo splendido cinematic-opening non venga omaggiato dalla storia nella sua completezza. In poche parole in termini di storyline stiamo parlando di una grossa occasione persa. Un vero-fottutissimo-peccato. Si perchè RAGE è roba da mascella a terra. Bello, accattivante, violento e cattivissimo. Dotato di un comparto tecnico da far schizzare  gli occhi fuori dalle orbite e accompagnato da un gameplay che definire robusto è davvero riduttivo, il nuovo titolo made id Software vi farà letteralmente sciogliere davanti alla vostra console sparandovi addosso tonnellate di adrenalina.

RAGE è puro intrattenimento.

Nelle prime fasi di gioco si ha l’impressione che il titolo vanti una struttura libera e priva di binari. L’inizio – che non può riportare alla mente la fuga dal Vault di Fallout 3 (altro titolo Bethseda) – è pura esplorazione. Usando il mezzo donatoci dal nostro “salvatore”, potremo percorrere liberamente tutta la mappa, iniziando a strabiliarci del valore tecnico/grafico del titolo id. Successivamente l’anima di RAGE assume nuova forma. Anzi, riprende il vecchio stampo della nota software house texana. Ci basterà infatti svolgere poche missioni per accorgerci che gli sviluppatori sono riusciti a incastonare il loro tradizionale gameplay nella struttura apparentemente libera del loro nuovo titolo. Per non tirarla troppo sulle lunghe dirò solo che prima di poter vedere uno schifosissimo mutante (ma non solo) cadere sotto i nostri proiettili sentiremo molti spari.

I nemici che incontreremo saranno vari. Alcuni a dimensione umane con un quoziente intellettivo pari a… ok, altri più grossi ma con la stessa intelligenza dei “fratellini” più piccoli. Infatti nel corso della nostra carneficina senza se e senza ma una domanda ci perseguiterà manco fosse uno spirito maligno: “ma perché ‘sti cazzoni cercano di prendermi a testate quando gli sto sputando addosso le fiamme dell’infermo?”. Perché? Boh. Fatto sta che la id – forse per creare una sorta di combattimento corpo a corpo che rendesse più vario il gioco – ha dotato i suoi schifosissimi mutanti di questa peculiare caratteristica. Senza senso, a mio avviso, in quanto RAGE tutto ci propone ma non di combattere corpo a corpo. Ecchediamine c’ho l’arsenale di dieci eserciti e vado a menare le mani? Giammai! Con questo non dico che la IA dei nemici è limitata, anzi, è molto alta. Ma questo piccolo particolare la rende un pò banale.

Tuttavia, nel corso delle 10 ore di gameplay complessivo ci si fa l’abitudine e la scarica di piombo nei denti che gli rifileremo avrà un gusto più dolce, per noi, non per loro. Altra caratteristica con cui dovremo fare i conti è una sorta di deja-vu che si infila in ogni missione che andremo a compiere. RAGE infatti ci propone ugual modalità: salire a bordo del nostro Dune Buggies (o se volete anche un Quad), esplorare in free roaming la mappa per andare in città in città per trovare e accettare le missioni che ci forniranno esperienza e denaro. Aspetto molto convincente della campagna in single-player è la Mutant Blash TV. Senza rivelarvi dettagli che potrebbero rovinare quel poco di storyline posso assicurarvi che la modalità è estremamente divertente e molto accattivante.

Un’altra modalità in cui gli sviluppatori si sono cimentati è quella delle corse clandestine. Non un aspetto secondario del titolo, ma vero fulcro del gampelay tanto da dover completare – e vincerle, ovviamente – un buon numero di corse per poter proseguire nella storia. In una sorta di Death Race o per restare in ambito videoludico un Carmageddon post-apocalittico, ci ritroveremo alla guida di diversi veicoli equipaggiati alla grande e completamente “upgradabili”. Si gareggerà in una semplice sfida di velocità o in una vera Death Race dove far saltare in aria gli avversari è sinonimo di riuscire a tagliare il traguardo per primi. Il giocatore se colpito sarà soggetto a un respawn che vi farà perdere preziosi secondi. Caratteristica molto arcade che però non rovina la modalità che risulta divertente e longeva.

RAGE, ovviamente, possiede una modalità multiplayer che aumenterà la longevità in maniera esponenziale. I giocatori potranno affrontarsi in locale (con split screen) o in rete dove il divertimento è assicurato tra Death Match e corse automobilistiche. Da notare anche la cooperativa a due che funziona alla grande e regala altre ore di divertimento da spendere insieme a un amico, facendo quasi rimpiangere che una cooperativa non sia stata resa disponibile per la modalità campagna.

httpv://www.youtube.com/watch?v=-4D2BC7T9dg

About Giovanni Lorecchio
Famiglia modesta, lui un po’ meno. Un folle, dilaniato da miliardi di idee ma con pochi mezzi per realizzarle. Grande appassionato di cortometraggi in computer grafica e di colonne sonore, ama particolarmente l’accostamento horror/sci-fi. Odia il brutto cinema e si dedica alla composizioni di colonne sonore di genere.

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