Serie TV I fantasmi di Bedlam ST.1 – EP. 2

I fantasmi di Bedlam ST.1 – EP. 2

Secondo episodio della miniserie britannica a base di mistero e fantasmi ambientata in un ex manicomio, in onda sul canale satellitare Fox ogni lunedì.

Bedlam (titolo originale della serie di David Allison, Neil Jones e Chris Parker) è un ex manicomio infestato dalle anime dei tantissimi sventurati che tra le sue mura hanno trovato un’orribile morte.

Ricavarne un complesso residenziale per trentenni rampanti – Bedlam Heights – continua a rivelarsi per la famiglia Bettany un pessimo affare. Non che Warren, portabandiera del clan e sua figlia Kate, nipote di un medico, ex titolare dell’istituto, crudele e psicopatico, si meritino dal karma un trattamento di favore. Lui fa di tutto per ricordare al prossimo e al pubblico di essere un villain: è maleducato con gli inquilini, si comporta in maniera sgradevole e prevaricatrice con la figlia e i sottoposti, insulta il nipote Jed appigliandosi al più futile motivo. Quando a fine episodio lo pizzichiamo davanti al computer a dedicare sospette attenzioni alla ragazza scomparsa nel pilot (Zoe) che occupava uno dei suoi appartamenti, abbiamo la prova definitiva. Non è solo un bastardo, è anche un cattivo bastardo con molti segreti.

Segreti che abbondano anche nel sottoscala onirico di Kate, al momento divisa tra due opposte forze. Da un lato solidarizza con il cugino acchiappa fantasmi Jed e con i paria che ospita nel suo appartamento, la disoccupata Molly e il grafico (nerd e bisessuale, non sarà troppo?) Ryan, dall’altro scimmiotta il genitore per dimostrare di essere all’altezza della sua insensibile indole di padrone proto-capitalista. Cerca di sbolognare ghost houses come se fossero grandi affari immobiliari ma poi perde il sonno per l’amica che non si trova e che non sta facendo nulla per rintracciare. Un sonno già turbato da orribili visioni in cui Kate si risveglia nel cantiere del residence in piena notte e in pigiama, prigioniera delle mura che ha contribuito a costruire e circondata di presenze terrificanti.Presenze che, come già detto, non sono lì solo per lei.

Col secondo episodio (ne mancano quattro alla fine della prima stagione), dal titolo L’incidente, le potenzialità negative dell’ospedale vengono fuori innestando con mano abbastanza felice i fantasmi della antica “Università dei pazzi” e gli spettri che aleggiano su i suoi nuovi abitanti. Una ragazza, Leah, fa rientro a Bedlam. E’ buio fuori e anche nel garage del complesso vittoriano rispettosamente restaurato non si scherza. L’aria si fa gelida, le luci si smorzano senza un perché, qualcuno o qualcosa sembra in agguato. La bella percepisce il pericolo e fugge, ma la casa non sarà un rifugio protetto. Come può esserlo un nido ricavato da una cella di costrizione? Dal mattino dopo verrà perseguitata da segni in qualche modo legati a un incidente automobilistico: tracce di pneumatici spuntate dal nulla, l’auto che si rifiuta di funzionare, la saracinesca del parcheggio che per poco non la ghigliottina, gas di scarico che invade l’abitacolo soffocandola. Una serie di eventi che non sfuggono a Jed. Il ragazzo è in contatto con le anime dei defunti e riceve (stavolta non via sms, ma e-mail, un escamotage un po’ ridicolo di cui gli sceneggiatori devono essersi incautamente infatuati) un messaggio chiaro: non deve andare via e deve aiutare la donna in difficoltà. Cioè Leah, ma probabilmente non solo lei.

La vittima non è però così innocente. C’è una ragione non da poco che ha scatenato un trapassato contro di lei. Sfuggendo al fidanzato violento ha investito e ucciso due bambini, dandosi poi alla macchia senza prestare alcun soccorso. Il fantasma, che è morto suicida da internato e ha visto dall’aldilà i propri figli uccisi dalla moglie dentro un’automobile, non può tollerare la sua vigliaccheria. Andrò via solo dopo che, grazie all’intervento di Jed e Ryan, che ne è diventata la spalla, avranno convinto la giovane a costituirsi. Ma i conti con gli antichi ospiti di Bedlam non sono ancora chiusi. Le anime di morti fanno sapere a Jed che deve restare ancora un po’ e sbrogliare la matassa di eventi del passato che collega tutti gli abitanti del complesso alla impressionante serie di manifestazioni spiritiche in corso. Prendete Ryan: ossessionato dalla morte del fratello, chiamato a pronunciarsi sulla possibilità di scarcerazione del suo assassino, chiede a Jed informazioni su di lui. Vuole accertarsi che abbia seguito la luce e che stia bene, ma quali sono le sue reali motivazioni? E perchè l’annegato non trova ancora pace?

La storia prende forma ma le trame autoconclusive un po’ scolastiche e il meccanismo di base (ognuno ha i suoi fantasmi e sono a Bedlam per una ragione) non particolarmente innovativo tardano a dare i loro frutti. Che sia la terza puntata, quella buona?

Momento più basso (e più alto dell’episodio)

Leah trova l’amato gatto morto in cucina. L’animale è stato chiaramente investito da una macchina tra le mura di casa. L’effetto sorpresa c’è e la trovata rende. Peccato che Lea annulli tutto spiegando al 911 che il gatto è stato ucciso da una macchina nonostante non avesse avuto modo di uscire e bla, bla, bla. Show, dont’ tell

 

 

About SelenePascarella
Selene Pascarella è nata a Taranto nel 1977. Si è laureata alla Sapienza di Roma 23 anni dopo, con un tesi dedicata a Mario Bava, Lucio Fulci e i maestri dello spaghetti horror dal titolo "Estetiche di morte nel cinema dell'orrore e del fantastico". Giornalista per professione e per vocazione si occupa di cinema, tv, narrativa di genere e cronaca nera. Nel 2011 ha pubblicato, assieme a Danilo Arona e Giuliano Santoro, il saggio "L'alba degli zombie. Voci dall'apocalisse: il cinema di George Romero" (Gragoyle). Tra il 2012 e il 2013, Maya permettendo, ha curato il format 2.0 DiarioZ_Italia per Multiplayer.it.

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