Cinema The Believers – I credenti del male

The Believers – I credenti del male

“The Believers – I credenti del male” è un gioiello da riscoprire per vedere quanto l’horror era avanti vent’anni fa.

Dopo la morte della moglie, lo psicologo Cal Jamison (Martin Sheen) si trasferisce a New York con il figlio Chris (Harley Cross) per diventare consulente della polizia. Chris trova resti di un rituale voodoo in un parco, mentre Cal è chiamato dal tenente McTaggert (Robert Loggia) per dare un’occhiata a un luogo dove sembrano essersi consumati strani riti. Nel frattempo avvengono alcuni sanguinosi delitti che hanno come vittime dei bambini. Cal teme che Chris possa essere in pericolo e, indagando, entra in contatto con una strana religione, la Santeria, che unisce elementi del cattolicesimo e del voodoo.

Che anni magnifici gli Ottanta dove si cimentavano nel cinema horror anche autori di tutto rispetto, di solito specializzati in generi più “nobili”. Poteva quindi capitare che un John Schlesinger, vincitore di Oscar, autore con la A maiuscola di capolavori del cinema come Un uomo da marciapiede, si buttasse a capofitto in una storia di maledizioni voodoo e sacrifici umani come un, non meno bravo, ma di sicuro più consono al genere, Wes Craven qualunque. Non stiamo parlando di un regista che affronta l’horror con la puzza al naso come magari farà in epoca recente Lars Von Trier col comunque magnifico Antichrist, ma di un regista che non cerca di piegare il genere, ma si piega al genere mettendosi al suo servizio.

The believers i credenti del male trasuda da tutti i pori, pur con ambizioni altissime, amore per la storia che sta raccontando, riuscendo a nobilitare il cinema horror con finalmente un budget non penalizzante e interpretazioni ottime. Salta subito all’occhio il desiderio di raccontare una storia di credenze e superstizioni in un ambiente all’apparenza moderno, evoluto, una società di sfacciata apparenza che nasconde un cuore pagano di emigrazione, di religioni portate da lidi lontani, di tanti stranieri uniti in una Babele vista come Terra promessa. Non dimentichiamoci poi che siamo alla fine degli anni 80, il cosidetto periodo superficiale, di soldi facili, di bellezze siliconate sbattute su paginoni centrali, il decennio del culto del corpo, della ricchezza esibita, gli anni dei film videoclip, i Top gun, i Giorni di tuono, il periodo dove Gordon Gekko dispensava la sua filosofia usa e getta dall’alto di Torri gemelle ancora da abbattere. Schlesinger affronta il tema della santeria, un culto deviato del cattlicesimo, in maniera innovativa urbanizzando un contesto da horror esotico in uno urbano, importando il voodoo e i sortilegi in un mondo di agnosticismo cattolico, e scegliendo, non a caso, come protagonista uno scettico per antonomasia, uno psicologo. Stupiscono non tanto gli omicidi ai danni di bambini, ma l’attenzione che il regista ha per i rapporti personali tra i personaggi, soprattutto quelli tra il padre e il figlio, accrescendo quindi il transfert spettatore-eroe nel momento di tragica scelta abramitica di sacrificio della propria carne.

Alla fine ad essere attualizzato è il tema di Faust, il patto col demonio in favore di una vita migliore, ma il tutto viene arricchito con un’idea polanskiana (ma non dimentichiamo che il Society di Brian Yuzna è lì a venire) di società alternativa, di una classe dirigente che, deposti gli abiti eleganti da menager,si veste di juta per ritrovare le proprie origini perse nel sangue e nel tribalismo, di un presente che trova un senso solo nel passato. Stona un po’ il finale ad effetto, troppo urlato, troppo appiccicato in un bad end cercato a tutti i costi, ma è anche il prezzo da pagare per un genere di cassetta come l’horror che più di altri però ha saputo essere lo specchio fedele della nostra sociteà e dei nostri malumori. Presentato nel nostro Paese in anteprima al Dylan Dog horror fest, storica e rimpianta kermesse del fantastico italico, The believers fu uno scivolone nella carriera del suo regista, non capito dalla critica e non seguito dal pubblico. E’ un gioiello comunque da riscoprire per vedere quanto l’horror era avanti vent’anni fa. Altro che vampiri efebici e remake di remake di remake!

httpv://www.youtube.com/watch?v=bEtUaQVjMkc

The Believers – i credenti del male

Regia: John Schlesinger
Soggetto:
Mark Frost dal romanzo The Religion di Nicholas Conde
Sceneggiatura:
Mark Frost
Produttore:
Beverly Camhe, Michael Childers
Casa di produzione:
Orion PicturesDistribuzione (Italia)     CDI
Fotografia:
Robby Müller
Interpreti:
Martin Sheen, Helen Shaver, Richard Masur, Harley Cross
Paese:
  USA
Anno:
1987
Durata:
110 min
Disponibile in dvd

About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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