Cinema The Shrine

The Shrine

E’ tutto così sbilenco da diventare delizioso, tutto così genuinamente folle da dover generare l’applauso a scena aperta.

Quando un giovane americano si perde in Europa, un gruppo di giornalisti collegano la sua scomparsa a un remoto villaggio in Polonia chiamato Alwainia. Arrivati nel paese scopriranno una realtà inaspettata che li poterà faccia a faccia col demonio.  

Eccoci davanti a un bel filmozzo grondante umori del bel cinema passato e tanto tanto sangue senza bisogno di eccessiva computer grafica a farci piangere pus dalle pupille. Shrine è l’acqua santa, la benedizione, l’oasi cercata e mai raggiunta dopo troppe brutte visioni, un film che riesce a rimetterti in pace con il Dio del cinema che, volente o nolente, hai maledetto ogni porcheria impunemente prodotta ai danni del tuo senso critico. Jon Knautz ci aveva già piacevolmente sorpreso con il suo pazzo, scatenato Jack Brooks Monster Slayer, una cazzata consapevole di essere cazzata, senza bisogno di trovare alibi intellettuali per nascondere il divertimento, solo con la voglia di divertire diventendosi e, caso più unico che raro, riuscendosi.

Shrine è un film mutaforma: parte come il più banale dei torture porn, tanto da farti sentire lontano un miglio puzza di Hostel o di derivazioni putride sul tema, diventa all’improvviso un horror del tipo sangue e demoniacci per poi avere un’altra mutazione verso il filone esorcistico. Pazzesco: il bello è che riesce a sorprenderti e non riesci a capire mai dove vuole parare, facendo terrorismo non solo sui generi, ma anche con i suoi personaggi. Ecco che ti affezioni a una brava ragazza che sta piangendo in atteso del triste destino di morte e supplizi quando, sbang, quel cattivone di Jon Knautz te l’ha resa una divoratrice di budella di infante in un tempo così record che Houdini è ancora nella cassa con le manette. Idem il parco cattivi: stai già maledicendo il rozzo macellaio che uccide senza piertà innocenti quando ti trovi a fare il tifo per lui. E’ tutto un lampo improvviso, una botta di adrenalina a destra che segue una a sinistra, le certezze vengono deliziosamente capovolte e rese incerte come ormai non credevamo più dopo milioni di horror visti, digeriti e già dimenticati. Jon Knautz poi è uno che non la manda certo a dire: ottimo esecutore non disdegna nè il sangue per i palati più grezzi (intere famiglie con bambini fatti a pezzi, tendini strappati con rozzi coltelli) nè le citazioni piu’ colte (il demone Pazuzu come L’Esorcista, la tortura con la maschera, i chiodi e il martellone da Mario Bava). E’ tutto così sbilenco da diventare delizioso, tutto così genuinamente folle da dover generare l’applauso a scena aperta. Poi detto fra noi, se si lodano cosacce come i film Grindhouse di Tarantino e ciccio pasticcio Rodriguez, ad un film onestamente vintage come Shrine bisognerebbe farci un monumento. Bravo Knautz, anzi bravò!

The Shrine

Regia: Jon Knautz
Interpreti:
Aaron Ashmore, Cindy Sampson, Meghan Heffern
Durata:
90 min.
Inedito in Italia


About Andrea Lanza
Si fanno molte ipotesi sulla sua genesi, tutte comunque deliranti. Quel che è certo è che ama l’horror e vive di horror, anche se molte volte ad affascinarlo sono le produzioni più becere. “Esteta del miserabile cinematografico” si autodefinisce, ma la realtà è che è sensibile a tette e sangue.

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Comments

Posted On
ago 10, 2011
Posted By
Ceppaflex

cosacce come il film Grindhouse???? Hemm.. questa affermazione fa perdere completamente credibilità a questa recensione (e a tutto il sito).

Posted On
ago 12, 2011
Posted By
Andrea G. Colombo

Lamadonna se sei tragico…

Posted On
ago 11, 2011
Posted By
Andrea Lanza

Caro/a Ceppaflex, il mondo è bello perchè vario e così anche le opinioni. A chi scrive i Grindhouse di Tarantino e rodriguez sono sembrati pellicole studiate a tavolino per sfamare il desiderio di vintage del pubblico, ma prodotti senz’anima. Meglio si ha avuto con L’hobo with a shotgun di Jason Eisener, questo sì sincero tributo ai gloriosi anni della Cannon e dei giustizieri, ma col gusto deflagrante di un prodotto Troma anarchico. Poi se una recensione distrugge credibilità ad un intero sito, spero di scriverne almeno un’altra buona per riportarlo in auge, anzi magari tre così posso stare tranquillo per un po’ :)

Posted On
ago 12, 2011
Posted By
Andrea G. Colombo

Lo vedi quanto sei dannoso Lanza? Lo vedi?

Posted On
ago 12, 2011
Posted By
Andrea Lanza

Sono come P E Baracus, un pessimo elemento :(

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