Autori Kevin Greutert, Elizabeth Rowin e il Torture Porn

Kevin Greutert, Elizabeth Rowin e il Torture Porn

Il montatore dei primi cinque episodi di Saw, nonché regista degli ultimi due, racconta la sua esperienza cinematografica… In compagnia di sua moglie!

Kevin Greutert è, all’apparenza, un uomo comune. Posato, introverso, estremamente timido. Quasi inconsapevole di essere uno dei migliori montatori esistenti. Quasi sorpreso di ricevere così tante attenzioni da ammiratori e giornalisti. Eppure è così: Greutert è, ad oggi, uno dei più grandi editor sulla piazza, per talento, originalità e spiccato senso estetico. Recentemente ha portato sullo schermo l’ultimo capitolo di Saw, in compagnia della sua splendida moglie, che lo ha affiancato in quest’avventura prestando il suo volto ad una delle vittime di Jigsaw.

Kevin, lei è stato montatore dei primi cinque episodi di Saw ed ha diretto gli ultimi due. Cosa ne pensa dell’evoluzione della serie? Quale dei sette Saw preferisce? Ha tenuto conto del lavoro sul montaggio per la regia dei suoi Saw?

Kevin: Per quanto riguarda l’evoluzione della serie credo che sia stato una sorta di processo necessario. Saw è stato un po’ come un perenne Work in progress, in cui i personaggi e le storie sono cresciuti, e in alcuni casi migliorati, di volta in volta, in base alla risposta del pubblico e alle aspettative generali. Il miglior prodotto dei sette è senza ombra di dubbio il primo, quello diretto da James Wan, perché il più originale, il più legato al filone horror vero e proprio. Gli altri Saw sono molto diversi, c’è più azione e meno horror. Se devo dirti, però a quale Saw sono più legato beh, è certamente il mio primo Saw come regista, Saw VI! Ovviamente, il lavoro sul montaggio dei primi cinque film ha influito molto sulle mie scelte registiche: sapevo cosa funzionava nella serie e cosa no, sapevo su cosa era meglio puntare a scapito di qualcos’altro…

Montatore, ma anche regista, dunque. Quale dei due ruoli preferisce?

K.: È difficile scegliere, perché credo che il montaggio sia parte integrante della regia. La fase di montaggio di un film è un po’ una riscrittura del film stesso, se vogliamo, nei casi in cui il girato può non corrispondere in ultima istanza ai desideri del regista. Sono ruoli che confluiscono l’uno nell’altro, che si completano… Certo, amo molto dirigere, ma è davvero difficile scegliere!

Che opinione s’è fatto del panorama cinematografico horror italiano?

K.: Buona parte della saga di Saw affonda le sue radici nel cinema horror italiano. Basti pensare che alla base della bambola di Jigsaw in Saw c’è proprio la scena delle bambole di Profondo Rosso di Dario Argento!

Che tipo di approccio ha nel suo lavoro?

K.: Amo molto, quando posso, assistere alle riprese sul set, perché mi piace acquisire quanti più input possibili sul film su cui devo lavorare come montatore. In generale, però, mi piace molto essere vicino ai personaggi, ai loro caratteri, mi piace che arrivino agli spettatori più di altri elementi del film.

Ha lavorato come montatore anche in The Strangers di Bryan Bertino. Com’è stato lavorarci? Bertino l’ha aiutata durante il lavoro di post-produzione?

K.: The Strangers è un film incredibile, realizzato sullo stampo dei classici film dell’orrore. Il montaggio l’ho realizzato per conto mio, in California, perché il regista era impegnato per tutto il tempo in North Carolina. M’è piaciuto molto lavorare per lui, il suo stile si differenzia molto da quello che si vede oggi ad Hollywood.

Elizabeth, lei ha lavorato in Saw 3D con suo marito. Com’è lavorare a stretto contatto con una persona così “intima”?

Elizabeth: È stata una bellissima esperienza, davvero! Kevin è un ottimo regista e un grande direttore degli attori, mi piacciono molto i suoi film così come il suo modo di lavorare. Non posso proprio lamentarmi!

Come mai ha scelto un film horror?

E.: Diciamo che ho colto l’occasione di girare un horror perché è stato proposto a Kevin, ma ho già lavorato come attrice per due cortometraggi dell’orrore. Amo molto il genere e mi piace sperimentarmi.

Che tipo di lavoro ha fatto (e solitamente fa) sul suo personaggio?

E.: Solitamente dipende dal personaggio che mi trovo ad interpretare, ma in ogni caso cerco sempre di trovare punti in comune col personaggio stesso o quantomeno di renderlo plausibile, reale. Kevin, nel caso di Saw 3D, mi ha addirittura proposto di riscrivere alcuni dialoghi, proprio per ricreare quell’effetto di realtà di cui ti parlavo…

Avete progetti futuri imminenti in cantiere (insieme o singolarmente)?

E.: Per quanto mi riguarda sto scrivendo la mia settima sceneggiatura, che è il mio principale lavoro. È un lavoro che amo molto ma che richiede continue sfide e difficoltà da affrontare. È un lavoro molto duro, ma anche molto gratificante.

K.: Io ho intenzione di realizzare a breve un horror post-apocalittico, magari scritto proprio da mia moglie!

About Luna Saracino
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.

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